giovedì 28 giugno 2007


Certe volte la vita ti cade addosso e non riesci a riprenderla…poi, bussi e una porta si apre ed offre aiuto, asilo.
Rompi la solitudine di stanze vuote, di passi stanchi. Intravedi una via di uscita e ti consegni, fiducioso, alla speranza. Non hai una ‘spiegazione’ per la sofferenza che ti è toccata e non rinunci a proclamarti innocente.
Stavi solo cercando di…ti eri affidato a….quando ‘la vita ti è caduta addosso ‘ e tutto congiura e annuncia rovina.
Questi sono i giorni, questa è la vita…
Perdo molto in questa storia ma certe volte accettare di perdere significa conquistare angoli di pace e serenità. E poi c’è quel pensiero antico che chiede di rinunciare alla battaglia. E poi c’è la salute che vacilla e chiede di vivere il presente come l’ultimo giorno ed è già sera.

lunedì 25 giugno 2007

E fu gioventù




Piazza del mio paese…
non c’è spazio più aperto.
Piazza dei giochi e degli amori;
dei vicoli
stretti
dove il sole passa
disegnando
triangoli di poesia
(1974)


mercoledì 20 giugno 2007

per i miei amici


La vita è questa, i giorni sono questi…
certe volte accadono fatti che sono come pietre e non puoi fare nulla per evitarli.

... è la storia della ristrurazione della mia abitazione

un palazzotto nel centro storico della città

Vicende che interrompono i passi

E' allucinante quello che sta accadendo

... racconterò più avanti.

martedì 19 giugno 2007

Io non sono un poeta




Io non sono un poeta.
Sono un umile passante della strada,
godo dell’anonimato.
Nessuno sa di me,
quello che sono, quello che faccio:
passo…
(1975)

lunedì 18 giugno 2007

Da Zurigo




Quando scendo,
che ne so,
l’aria diventa diversa…
Lombardia: finalmente in Italia
Emilia: m’addormento un momento
Toscana: se scendo vado in Santa Croce.
Umbria: la mia valle
e i monti e le città
che corrono veloci,
interminabili,
verso le strade
che tanto conosco,
verso la mia gente.
Quando dico: ciao
rispondono: ciao
(1972)

mercoledì 13 giugno 2007

Giovenale Nino Sassi - Prima di cena ( frontiera )

.
Passo un’ora prima di cena
dopo un giorno oltre frontiera.
Se scendo è buio
e l’orizzonte inquadrato
racconta una teoria di luci disperse:
i confini del lago.
Il corpo assapora momenti di pace
ma ogni cosa rientra nella solitudine.
Ci vorrebbe una donna per cambiare il discorso,
per riempire la casa ed accenderla
ma giù, a quest’ora, dopo un giorno oltre frontiera
resta solo chi gioca a carte.
Dovrei uscire per cercare
ma non escono le donne di famiglia la sera.
Resta il flipper, il biliardo,
i soliti che al bar raccontano il fatto del giorno.
Viviamo per andare oltre frontiera
spinti da un male incurabile: il bisogno!


(1974)