mercoledì 29 agosto 2007

Bottoni di rosa



Vorrei riavvolgere i giorni, gli anni ….. e riprendermi la vita.




Trilussa, il poeta romano, a proposito della felicità,diceva:
C'è un'ape che se posa su un bottone de rosa: lo succhia e se ne va... Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa.


Cerco ‘’ bottoni di rosa ‘’
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Ripenso...



animo...
lascia che vento nuovo circoli attorno a te...
tu segui semplicemente il movimento che si crea
e mettici tutto te stesso.
C'è qualcuno che ti vuole bene,
molti ti vogliono bene,
devi scoprirli... cercarli....
Va ?
la vita non è un gioco di successo o di fallimento
Non va ?
la vita è vita,
e va vissuta semplicemente come è,
rendendo grazie di tutto...
stringi le mani alla vita e ti porterà lontano...



venerdì 24 agosto 2007

cuore matto


Una corsa veloce nel cuore della notte fino al pronto soccorso dell'ospedale San Matteo degli infermi. Simonetta che per lo spavento sbaglia strada..........La notte passata sotto osservazione nell'UTIC per una fibrillazione atriale, etc, etc...
Il cuore matto che va come vuole.
Pessima esperienza.
Ringrazio gli ''Angeli Custodi" dell'UTIC.... la dott.ssa De Martino, l'infermiera Debora, poestessa in vernacolo di Gualdo Tadino.
Alle 8.00 arriva il Dr. Marangoni, il mio cardiologo. Vengo addormentato per ...resettare... i battiti del cuore con una scossa elettrica.
Alle 11.30 vengo dimesso.
Per questa volta è andata bene.
Domani mattina torno in ospedale per un controllo.
Dio è buono e non abbandona.
Ho bisogno di riposo.
Basta stress...

mercoledì 22 agosto 2007

Stanca è la notte


È stanca la notte… e i giorni restano difficili. Pensieri randagi attraversano la mente. Appoggio i ricordi e immagino giardini d'agrumi. Stasera rileggo …… Ripenso ………….. Quanto lavoro……difficile ... in solitudine…! Stare in mezzo a cento, a mille e sentirsi soli , diversi, … guerrieri della luce nel buio della notte. Stasera ‘’ripenso’’ Quelet, il libro dell'Ecclesiaste che dice : C'è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante, Un tempo per ……… Che vantaggio ha chi si dà da fare con fatica ? Stasera ripenso la fatica , all’andare dei passi, alle sconfitte spesso cocenti, alle salite e alle discese, alle poche vittorie lungo l’orizzonte dei giorni. Resto sperduto davanti al mio niente ….e non ho risposte ! Che vantaggio ho avuto, mi sono chiesto ….

E tu mi hai detto:


il vantaggio di conservare la propria consapevolezza, di sapere che l'intenzione e l'attenzione che si pongono nel vivere, quello quotidiano, quello "normale", senza eroismi, senza eccentricità, creano il filo armonico con la vitalità del cosmo .... che risuona così nelle nostre anime ... ed esse ne traggono respiro e senso. ... il vantaggio di conservare il rispetto degli amici, quelli veri, che - lontani o vicini, con le medesime storie o con diversi cammini - seguono con noi le tracce dell'amore e ne sono illuminati, tanto che vediamo risplendere la loro luce anche se per molto tempo non li abbiamo fisicamente accanto, tanto che il loro esistere travalica gli anni e ci è vivo nella memoria. ... il vantaggio di sentirsi vivi, pure nella differenza delle nostre sofferenze, pure nella tristezza delle ingiustizie patite... e poi chi sa veramente cosa è giusto e cosa non lo è, di cosa la nostra anima aveva bisogno in questo passaggio di vita che si esprime in mille forme , in mille intenti? Lo capiamo solo in fondo, quando ci prepariamo al prossimo viaggio, quello di ritorno al nostro grande Sè. .... il vantaggio di poter raccontare, di poterci costruire il nostro mito personale, la storia che ci rappresenta mentre viviamo sotto questa fugace forma per dare nutrimento al cuore, alla mente e scambiarlo con gli altri: anche se alcuni di loro non lo accolgono, nulla va mai perso nella grande saggezza dell'energia cosmica... arriverà ad altri ancora, al momento opportuno, come messaggio, come seme, come segnale. .... il vantaggio di sentirsi sale della terra, di accogliere la fatica del vivere come dono di consapevolezza, di partecipazione alla fatica cosmica di vincere l'entropia e permettere la continuazione dell'amore.

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martedì 21 agosto 2007

Sosta

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C’è una strada che sale tra case vecchie di anni e gerani sui davanzali. S’inerpica la strada …. e raggiunge un terrazzo che guarda la valle. Il vicolo dello squallore è da qualche parte, perso tra viuzze senza nome. Davanti l’orizzonte incantato dei monti … un vento leggero sfiora i pensieri. Porta pace, armonia.…costa fatica salire, uscire dal niente che avvolge i giorni, le ore. Eppure la strada che sale sta dietro l’angolo. Corre tra case vecchie e gerani sui davanzali.

Sono arrivato in cima al poggio. A valle infuria la battaglia. Non scendo ! preferisco restare qui, dove la strada finisce, … le ferite reclamano riposo. Più tardi riprendo il cammino. La strada è lunga e sale verso le sorgenti, dove nasce l’arcobaleno. Mi sono fermato per un saluto….immerso nello splendore dell’orizzonte

sabato 18 agosto 2007


Certe volte la stanchezza prende e addormenta…
la speranza, i giorni che si succedono,
l’orizzonte inquadrato di un tramonto estivo,
le voci della notte, di questa notte.
La mia notte !
E allora…

Ti rivedo dietro le cortine
Bianche, i fiori cremisi
Nel silenzio scavato dalla pendola
E dai grandi occhi
Della Madonna di San Sisto…

E ….

La mente a soqquadro si ricompone
all’eco dei passi di Dio….


Parole raccontate come favole riempiono di echi la stanza

Perduta ogni buona lena mi arrendo…

giovedì 16 agosto 2007


E' bellissima !.... l'Annuciata di Antonello da Messina.....
Meno bella è la notizia che Luciano Gallino ha pubblicato sulla Repubblica di oggi, 16 agosto 2007.
Nell’articolo: “Precariato Globale” scrive:
“.......Un primo elemento è il numero di coloro che hanno un’occupazione precaria, vuoi perchè il contratto è di breve durata, oppure perchè non sanno se e quando ne avranno un altro. "
E aggiunge:
"Secondo una stima da considerare prudente, esso si colloca tra i 4 milioni e mezzo e i 5 milioni e mezzo di persone ... Cinque milioni di persone con un lavoro precario rappresentano più del 20% degli occupati. Ma questi sono soltanto i precari per legge – certo non soltanto a causa della legge 30, bensì di un’evoluzione della nostra legislazione sul lavoro iniziata, come minimo, sin dal protocollo del luglio 1993.”
.
Luciano Gallino restituisce dignità al problema ... riporta su un binario di verità l'evoluzione del mercato del lavoro e le scelte succedutesi negli anni.
In verità la data citata da Gallino, il 1993, andrebbe portata indietro di almeno un lustro. Già al termine degli anni '80 gli studiosi valutavano necessario favorire rapporti di entrata e uscita dal mercato del lavoro...
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Forse, ma più avanti, decido di portare la mia esperienza ...di operatore e, nel mio breve, di studioso dei problemi del lavoro.

domenica 12 agosto 2007

Eccomi quì


Eccomi qui,
la testa consumata da venti
al caldo di un camino che brucia pensieri.
Parole come fumo cercano il cielo.

Il giovane studia e prepara il futuro

Per cosa poi, ha smarrito il senso.
Non alza le tende ,
non c’è di meglio …
Una generazione ha dato e poi tolto.
Più nulla...
nelle mani degli economisti
quello che resta dei fallimenti.

Sui davanzali gerani rossi
della casa in rovina…
L’ebreo cantava al tramonto
la terra
lungo la Limat in un qualche Tea Room di Zurigo.

Wenn ich rufe, erhòre mich , Gott, du mein Retter
Du hast mir Raum gescaffen, als mir angst war
Sei mir gnàdig, und hòr auf mein Flehen !

Canta ora l’arabo lungo i vicoli
della città che racconta storia;
pietre alzate, abbattute e nuovamente alzate
e torri come bastioni sui fianchi della collina.

È nenia di colori, un quasi lamento
e non mi appartiene.
La fanciulla porta il velo.

Ho combattuto agitando la spada ...



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venerdì 10 agosto 2007

Joseph E. Stiglitz premio Nobel per l’Economia



Premessa al libro di Beppe Grillo “Schiavi moderni”


Caro Beppe,

dall’Italia mi giungono notizie allarmanti: la legge sul primo impiego viene ritirata in Francia dopo poche settimane di mobilitazione studentesca e da voi la legge 30 resiste senza opponenti dopo anni.
Permettimi allora una breve riflessione. Nessuna opportunità è più importante dell’opportunità di avere un lavoro. Politiche volte all’aumento della flessibilità del lavoro, un tema che ha dominato il dibattito economico negli ultimi anni, hanno
spesso portato a livelli salariali più bassi e ad una minore sicurezza dell’impiego. Tuttavia, esse non hanno mantenuto la promessa di garantire una crescita più alta e più bassi tassi di disoccupazione. Infatti, tali politiche hanno spesso conseguenze perverse sulla performance dell’economia, ad esempio una minor domanda di beni, sia a causa di più bassi livelli di reddito e maggiore incertezza, sia a causa di un
aumento dell’indebitamento delle famiglie. Una più bassa domanda aggregata a sua volta si tramuta in più bassi livelli occupazionali.
Qualsiasi programma mirante alla crescita con giustizia sociale deve iniziare con un impegno mirante al pieno impiego delle risorse esistenti, e in particolare della risorsa
più importante dell’Italia: la sua gente. Sebbene negli ultimi 75 anni, la scienza economica ci abbia detto come gestire meglio l’economia, in modo che le risorse fossero utilizzate appieno, e che le recessioni fossero meno frequenti e profonde, molte delle politiche realizzate non sono state all’altezza di tali aspirazioni. L’Italia necessita di migliori politiche volte a sostenere la domanda aggregata; ma ha anche bisogno di politiche strutturali che vadano oltre.
(Joseph E. Stiglitz)

venerdì 3 agosto 2007

Il focolare

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Il focolare che mi ha generato
fatto di miele e di rosa
e canzoni raccontate
nelle sere d’inverno
sta nelle strade e nelle piazze;
sui davanzali delle case
dove la gente raccoglie
i frutti del passato.

(1971)


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mercoledì 1 agosto 2007

Straniero ovunque





Quello che manca è andare
per rinascere a nuove emozioni, sensazioni;
alle armonie degli amori nascosti
dal fango delle tante strade percorse.

Straniero ovunque
da straniero nuovamente vado
lontano da sentieri inospitali.

Difficile è trovare rifugio, riposo:
è già sera.

Il cammino è duro ma,
laggiù, dove il vento agita gli alberi,
una luce, una casa promette ristoro,
calore, volti di giovani donne e canti.


Il ricordo di melodie antiche
riscalda il cuore sofferente.
Povero il mio cuore tanto a lungo esposto ai venti !
Alzo la lanterna e vado:
un mondo nuovo aspetta e accoglie,
un luogo cercato, desiderato.

Raggiungerò la casa domani, all’alba
Non importa la distanza: il cammino è sicuro.
Farò sosta nella casa sulla collina,
prima dei monti
dove nasce l’arcobaleno.

Straniero ovunque
giungo alla meta e chiedo ospitalità.
Ho bussato alla porta del Signore...
Le membra stanche,
le ferite aperte e sanguinanti
reclamano cure, riposo.

Ho bussato ...........
qui, sull’uscio, infuria la tempesta.
Immagino la quiete oltre la porta....
Basta vagabondare.
Sono arrivato dove il sentiero finisce.
Le ferite bruciano,
i piedi portano la stanchezza del cammino.

C’è un riparo:
mi distendo e riposo.
Attendo.


Sono giornate da dimenticare per i lavori di restauro che non procedono e l’inquietudine che sale e diventa rabbia.
Perdo la pazienza e non dovrei
Il cardiologo che ho visto nel pomeriggio dice che sto bene, molto bene ma a me, come sempre, non risulta.
Dice che dovrei…….divagarmi ….. e così via e probabilmente ha ragione.
Vivere e ricominciare
Non è facile e la nostalgia di orizzonti lontani, raccolti in angoli di pensiero che tornano scuotono il niente.
Non c’è bellezza nei passi che si succedono

Un' amica scrive :
“… è così che alcune persone, quando le incontri, fanno parte di te e le ritrovi presenti nell'anima.”

Dal cardiologo ho raccontato di Walter Tobagi.


Siamo nati qui, a Spoleto, poco distanti, lo stesso mese, giorno ed anno.
Nati all’alba dello stesso giorno…. Ed è così che alcune persone fanno parte di te e le ritrovi presenti nell’anima.

Crescere, separarsi, ritrovarsi ….nei pensieri, negli ideali, poi più nulla e tutto diventa passato.

Divagarsi… come ?
Come ritrovare i passi ?