sabato 29 settembre 2007

Caravaggio.... stupenda notizia



Il Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana, Dr. Massimo Barra ha concesso alla stupenda e inimitabile Marcella Candito Cianchetti
( Caravaggio ) la Croce di Anzianità di II classe quale riconoscimento per l’impegno e la dedizione che hanno ispirato la sua attività di Infermiera Volontaria.
La cerimonia di consegna si terrà a Perugia alle ore 16,30 di sabato 13 ottobre 2007, presso la Scuola di Lingue Estere dell’Esercito , complesso monumentale di Santa Giuliana in via B. Orsini 9.

mercoledì 19 settembre 2007

L'odore del pane

.La gente non mangia l'odore del pane
.

C’è tutta una generazione
che rischia di non incontrare il lavoro,
quello vero.
Un paese,
un sistema paese, che marginalizza ed umilia i suoi giovani
non ha futuro.
.
.

lunedì 10 settembre 2007

Pensieri randagi

(In primo piano)

Stanotte il latrare dei cani
Attraversa lampioni sospesi
E raggiunge il silenzio.



Non c’è nessuno lungo la strada ...
Solo questo latrare insistente
Di pensieri randagi che sale
Tra nebbie notturne
E stanze vuote.


Immagino giardini d’agrumi
E oasi nel mare ionico dei passi.


Volesse il vento aprire il cielo
E raccontare le stelle
Mentre tu, fanciulla bretone
Volo di gabbiano
Odalisca di Matisse
Raccogli sogni innocenti.



venerdì 7 settembre 2007

Giovanna Mulas


‘’ Oh, dunque, anima più bella di tutte le creature,
tanto ansiosa di conoscere la dimora del tuo Amato
che sei capace di andare alla Sua ricerca per unirti a Lui,
ora ti stiamo dicendo che tu stessa sei la Sua dimora…
La Sua camera segreta e il suo dolce nascondiglio ‘’.
(San Giovanni della Croce, Cantico Spirituale)


E’ la premessa a ‘’ Lughe de Chelu ( e Jenna de Bentu ) , il romanzo della giovane scrittrice sarda Giovanna Mulas, edizioni Bastogi.

Giovanna ha ottenuto la
Nomination at the Nobel Committel of the Svedish Academy Stockolm per la letteratura.

E’ brava la Mulas e questo che sto leggendo è un buon romanzo.

martedì 4 settembre 2007

Stanca è la notte

(in primo piano)
Non è una poesia e neppure un racconto. Forse è entrambe le cose. C’è un uomo che vive e attraversa il mondo fin dove la strada finisce.
Per come inizia si potrebbe dire che è una poesia ma, se fosse soltanto questo non sarebbe valsa la pena pubblicarla.
C’è un uomo e c’è una donna. Forse l’uomo sono io, la donna non si sa.
L’uomo ripensa i passi, il succedersi dei giorni, la fatica di vivere
‘’ Che vantaggio ho avuto ‘’, si chiede …
Non fosse per la risposta non sarebbe valsa la pena raccontare.
C’è di mezzo la vita che scorre e una domanda.
Poi riprende il cammino di passi che si succedono.

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È stanca la notte
e i giorni restano difficili.

Pensieri randagi attraversano la mente.
Appoggio i ricordi e immagino giardini d'agrumi.

Stasera rileggo,
ripenso . ...
Quanto lavoro……difficile ... in solitudine…!
Stare in mezzo a cento, a mille e sentirsi soli ,
diversi,
… guerrieri della luce nel buio della notte.

Stasera ‘’ripenso’’ Quelet,
il libro dell'Ecclesiaste che dice :
C'è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante,
Un tempo per ………

Che vantaggio ha chi si dà da fare con fatica ?

Stasera ripenso la fatica ,
all’andare dei passi,
alle sconfitte spesso cocenti, alle salite e alle discese,
alle poche vittorie lungo l’orizzonte dei giorni.

Resto sperduto davanti al mio niente e non ho risposte !

Che vantaggio ho avuto, mi sono chiesto ….




E tu mi hai detto:
.
il vantaggio di conservare la propria consapevolezza, di sapere che l'intenzione e l'attenzione che si pongono nel vivere, quello quotidiano, quello "normale", senza eroismi, senza eccentricità, creano il filo armonico con la vitalità del cosmo .... che risuona così nelle nostre anime ... ed esse ne traggono respiro e senso.

... il vantaggio di conservare il rispetto degli amici, quelli veri, che - lontani o vicini, con le medesime storie o con diversi cammini - seguono con noi le tracce dell'amore e ne sono illuminati, tanto che vediamo risplendere la loro luce anche se per molto tempo non li abbiamo fisicamente accanto, tanto che il loro esistere travalica gli anni e ci è vivo nella memoria.

... il vantaggio di sentirsi vivi, pure nella differenza delle nostre sofferenze, pure nella tristezza delle ingiustizie patite... e poi chi sa veramente cosa è giusto e cosa non lo è, di cosa la nostra anima aveva bisogno in questo passaggio di vita che si esprime in mille forme , in mille intenti? Lo capiamo solo in fondo, quando ci prepariamo al prossimo viaggio, quello di ritorno al nostro grande Sè.

.... il vantaggio di poter raccontare, di poterci costruire il nostro mito personale, la storia che ci rappresenta mentre viviamo sotto questa fugace forma per dare nutrimento al cuore, alla mente e scambiarlo con gli altri: anche se alcuni di loro non lo accolgono, nulla va mai perso nella grande saggezza dell'energia cosmica... arriverà ad altri ancora, al momento opportuno, come messaggio, come seme, come segnale.

.... il vantaggio di sentirsi sale della terra, di accogliere la fatica del vivere come dono di consapevolezza, di partecipazione alla fatica cosmica di vincere l'entropia e permettere la continuazione dell'amore.
.
Metto in ordine i passi ...riprendo le salite e le discese....
E' bella la vita nonostante la fatica. .

sabato 1 settembre 2007

Dante Alighieri, Divina Commedia - Paradiso, canto XXXIII, vv.1-21


Stasera rileggo Dante ..... prendo in prestito una delle pagine più belle della letteratura....
E sale un canto...



« Vergine Madre, figlia del tuo figlio,umile e alta più che creatura, termine fisso d'etterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore, per lo cui caldo ne l'etterna pace così è germinato questo fiore. Qui se' a noi meridiana face di caritate, e giuso, intra ' mortali, se' di speranza fontana vivace. Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia e a te non ricorre sua disianza vuol volar sanz'ali. La tua benignità non pur soccorrea chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura è di bontate. »


(Dante Alighieri, Divina Commedia - Paradiso, canto XXXIII, vv.1-21)



«...... Nel tuo ventre si riaccese l’amore grazie al quale è fiorita questa rosa (la Candida Rosa ove siedono i beati); qui in Paradiso sei luminosa guida di carità , e in terra inesauribile fonte di speranza. O Signora («donna», dal latino domina, “padrona”), sei tanto grande e potente che chiunque voglia una grazia e non ricorra a te, desidera volare senza ali: la tua bontà non solo soccorre chi prega, ma molte volte spontaneamente previene la richiesta; in te si concentra tutto ciò che di buono vi è nei mortali misericordia, pietà, magnificenza e ogni virtù, ....…»


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