giovedì 24 aprile 2008

In convalescenza con Hercule Poirot


Rietro in casa
Disfo la borsa
Metto il pigiama
Entro nel letto
Ripasso gli eventi
-----------------------------------------------------------------
( il chirurgo mi ha consigliato di riprendere progressivamente la vita di tutti i giorni. Devo camminare... senza fare sforzi...etc.etc. per fortuna ho una casa grande ... posso immaginare percorsi di pianura e di montagna.)
----------------------------------------------------------------
Gironzolo per casa...
c'è il percorso di pianura con sosta nel salone, accendo la televisione, fa compagnia.
C'è il percorso di montagna, salgo le scale che portano in cucina e nella sala da pranzo.
Potrei proseguire .... una scala di legno ed eccomi in cima , appena sotto il tetto .. c’è un arco tra le case abbellito da un roseto in fiore. Potrei continuare a salire ma no, non vado,.... meglio scendere verso il piano, tornare nel salone grande, salire verso l'altra cucina da allestire... scendere e poi salire, giusto qualche scalino, ed entrare nella camera di mia figlia. No, li non vado...
Meglio tornare verso il piano ed eccomi qui, nella parte privata, la mia camera da letto e lo studio da dove scrivo.
Stanze che si inseguono una dentro l'altra, stanze che si separano come avviene negli edifici della città medioevale..
Forse torno a letto, apro stancamente un libro di Agatha Mary Clarissa Miller, Lady Mallowan in arte Agatha Christie
... la storia si svolge sul Nilo e c'è Hercule Poirot, investigatore belga in vacanza in Egitto.
Si imbarca su un battello e conosce la giovane ereditiera Linnet Ridgeway, in viaggio di nozze con il marito Simon Doyle.

Ricordo la versione cinematografica... l'ereditiera viene uccisa e Poirot, al termine di un'indagine, risolve il caso.
Leggere un libro, cercare nelle parole che si succedono il pensiero ultimo dell’artista… immaginare le situazioni è meglio che vedere un film.

Puoi sospendere la lettura e ripensare la pagina ….puoi riempire il quadro delle descrizioni con immagini … al cinema non puoi.

Leggo stancamente… c’è il problema dei figli da sistemare. Ecco ! ci vorrebbe Hercule Poirot, investigatore belga in vacanza in Umbria per scoprire l’assassino di tanta gioventù.

Chiudo il libro e decido di scrivere a Poirot !
------------------------------------------------------

Monsieur Hercule Poirot……॥

-----------------------------------------------------

domenica 20 aprile 2008








Preparo la borsa
Faccio la doccia
Lavo i capelli
Taglio la barba
Vado a dormire
Provo a dormire
.
Domani
Alle 7,30 in ospedale


giovedì 17 aprile 2008

Lettera a....



Emigrare è un po’ morire .
Muori alla terra che stai lasciando, alla madre che ti ha visto crescere, all’ambiente che ti ha formato, alla sposa…... Perdi l’orizzonte che hai conosciuto, i monti e le strade, le tue strade…


Emigrare è anche bello.
È bello conoscere ed apprendere lingue nuove, sensazioni che si muovono in spazi diversi; strade , monti e boschi, fiumi e laghi … volti che si aprono per diventano memoria.
E ami le terre avute in dono dalla vita e le strade e le piazze e nuovi ricordi, nel tempo, affollano la mente raccontati in lingue diverse dalla tua e non ci fai caso tanto ti appartengono e sono tuoi.
Conosci l’inglese, apprendi il tedesco, hai fatto nuove amicizie e ti è piaciuto.
Sei uscito con una ragazza spagnola e poi con una francese…Sei uscito con una di Barcellona che non ti dico…. Cavolo quanto è bella, hai pensato e lo dici felice di esserci mentre lei ascolta e sorride . E’ bella e sa di esserlo ….ed esce con te …. e sorride !

Il lavoro va bene, guadagni bene e sei un giovane in grado di cogliere tutte le opportunità che si presentano … hai lasciato gli argini del borgo antico che ti ha generato … quasi dimenticato i volti e le armonie che quei volti racchiudevano.
.
Non per tutti e così…
.
Particolarmente triste, in certe sere, il ricordo del primo e dell’ultimo distacco: il ricordo del travaglio che impose la prima decisione di partire e non conoscevi il mondo. E piangi, in segreto, il domani che ti aspetta fatto di ombre, silenzio. Sono le ombre delle paure che l’ignoto suscita in ciascuno.
Vai verso un mondo che non conosci tra gente che non comprendi.
Nel paese straniero l’emigrante si sente nessuno, anonimo.
È duro il lavoro ma più duro è vivere in mezzo a gente che non ti capisce; fra volti enigmatici che ti scrutano come sfingi e senti salire alla gola un moto di pianto e ti chiedi a che giova la tua sofferenza: .. a che serve l’attesa e l’inganno di sentirsi vivi ?
Anche avendo un lavoro e un salario, anche avendo una casa e la possibilità di uno svago ti manca intorno il tuo mondo che anche tornando non potrai più ricomporre.
E’ il dramma di ogni emigrato.
Un dramma sofferto soprattutto la sera quando stanchi ci si getta sul giaciglio ma il sonno non viene e se viene è popolato di fantasmi.
Ne hanno esperienza molti emigrati, sia quelli che hanno superato la prova sia quelli che non hanno retto e sono tornati.



martedì 15 aprile 2008

Ricominciamo dal passato (elezioni politiche 2008)




Il paese è tornato agli anni '60 quando c'erano due grandi partiti : la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista Italiano.
Anni lontani che tornano. Dobbiamo questo ritorno, questo ricominciare dal passato a Walter Weltroni che ha rotto i ponti con la sinistra ideologica e si appresta ad una lunga, difficile traversata nel deserto.
Il cammino è appena iniziato. Era impossibile rimontare lo scontento e vincere le elezioni.
Berlusconi non ha fatto nulla per vincere... ci ha pensato governo Prodi.
Se analizzi il voto scopri che c'è stato un travaso dalle file della sinistra estrema alla Lega....
E’ il dato, a mio avviso, più rilevante di questo passaggio storico del paese.
La sinistra radicale ha mantenuto per tutta la legislatura e durante la campagna elettorale una visione ideologica dimenticando i problemi del suo elettorato tradizionale. Sono gli operai che abitano nelle periferie delle città a sentire sulla propria pelle i problemi causati dai rom, dall'immigrazione clandestina, Sono i figli degli operai e della classe media a vivere la precarietà del lavoro. Sono gli ultimi quelli che non arrivano alla fine del mese, quelli senza speranza ad accusare il peso degli egoismi e l’incapacità della classe politica.
C'è tanta povertà in Italia. Weltroni ha coraggiosamente rotto lo schema ideologico per fondare una vera sinistra riformista europea..... il cammino è lungo. Una vera e propria traversata nel deserto... Il governo Prodi ? l’ultimo governo della seconda repubblica
.
p.s.
Al governo che nasce il mio personale, interessato in bocca al lupo.
Da ex allievo dei salesiani di Don Bosco auguro buon lavoro all'on Silvio Berlusconi.
....... che mostri, finalmente, il valore e la profondità dell'educazione ricevuta nell'affrontare e risolvere i problemi di questo nostro decadente e martoriato paese.
.
"La gente non mangia l'odore del pane"


Al mio capitano


O capitano, o mio capitano

anche l’ultima battaglia è perduta.

Troppo forte è il nemico per le esigue forze

degli eroi dispersi

in rotta

sui monti dell’arcobaleno.

Dove sono i compagni e le giovani donne,

le promesse incantate,

prigioniere delle strade e delle piazze della gioventù ?

Dov’è la speranza?

Non è risiede più tra di noi.

Fummo eroi in solitaria marcia verso il niente?


(13 febbraio 2003)

domenica 6 aprile 2008

Sulle volte di una chiesa barocca




L’allodola canta
sul limitare della boscaglia.

E voi, rondini, che fate...
Ho un’anima che soffre
Non vedete?
Corre confusa e cerca l’Amore...

Volatemi intorno, rondini
portatemi nel cielo dell’infanzia,
oltre le nubi,
appeso alle stelle di pensieri caduti
ritrovati...
gioia di vivere pienamente
pensieri dimenticati
sulle volte di una chiesa barocca.

La casa sulla collina
ha cespugli di rose bianche

(2008)






"Sono nera, ma bella" (Cantico dei cantici 1,5)
.
La Madonna di Einsiedeln e il Bambino sono di color nero, come molte altre statue della Madonna, sparse in tutta l'Europa. Scura e poi nera è diventata nel corso dei secoli questa statua di legno per il fumo delle candele, delle lampade ad olio e dell'incenso. Prima di fare ritorno ad Einsiedeln nel 1803 con grande solennità e gioia, fu sottoposta ad un restauro in Austria. L'artista la ripulì ridando una tinta color carne alla Madonna e al Bambino. Ma la gente rimase delusa: "Non è la nostra Madonna, questa, la nostra è nera". L'artista dovette ridipingerla in nero e da allora nessuno ha pensato di cambiarla.