domenica 31 luglio 2011

Jean Fouquet

CHE BELLE QUELLE USCITE NEL SILENZIO!

Ottone Rosai
.
CHE BELLE QUELLE USCITE NEL SILENZIO!
.
Che belle quelle uscite nel silenzio!
La steppa sterminata come il mare,
erbe che sospirano, fruscii di formiche
pianto ondeggiante di zanzare.

Cumuli di nuvole si sono allineati
e dileguano, come un vulcano sul vulcano.
Tace la steppa, sterminata e fradicia,
ondeggia, trascina , sospinge.

La nebbia come mare ci sommerge,
le lappole s'attaccano alle frange.
Bellissimo vagare nella steppa come sulla spiaggia.
Ondeggia, trascina, sospinge.

(Boris Pasternak)

giovedì 28 luglio 2011

Destinatario sconosciuto


Vincent Van Gogh
.
E' sera, anzi è notte.
La pioggia ha smesso di battere i vetri: sembra ottobre !
Forse è la pioggia che porta la tristezza, la voglia di riempire la stanza, di non restare solo... I miei dormono.
Forse è vero che i poeti attendono la notte per scrivere sciocchezze.
Attendono l'amore che c'è, che non c'è e lascia soli.

Ho bisogno di riposo, di liberare la mente per scrivere, raccontare, vivere sensazioni, emozioni nuove e non mi basta leggere un buon libro o la biografia dei grandi e il racconto, quello che agita la notte, resta nella penna e sfiorisce insieme ai giorni che passano lenti, irraggiungibili, inconcludenti.

Bisognerebbe vivere per ricominciare, tutti i giorni, e inventare il presente che vorresti ma ... domani non è il giorno che vorrei.
Per scrivere occorre una storia e i libri che hai letto non aiutano.
Sono le storie degli altri, quelle... belle, avvincenti ma tu sei diverso, la tua vita è stata diversa...
Ho combattuto la buona battaglia, mi dico, e spesso ho perso ...
Ma era veramente la buona battaglia o io, bambino che pensa da grande, ho confuso il bene con il male?

Ognuno ha i suoi racconti.

Tolstoj ascoltava ''La sonata a Kreutzer'' di Beethoven e stava bene, io, più semplicemente, cerco il silenzio, questo silenzio che avvolge e ristora. Non è rigido, non è immutabile, anzi....

Stammi bene.
Marc Chagall

Agota Kristof




ROMA - La scrittrice ungherese Agota Kristof, autrice della Trilogia della città di K, è morta a Neuchâtel, in Svizzera. Nata a il 30 ottobre 1935 a Csikvánd, in Ungheria, nel 1956, in seguito all'intervento dell'Armata Rossa in Ungheria per soffocare la rivolta popolare contro l'invasione sovietica, fuggì con il marito e la figlia in Svizzera, a Neuchâtel, dove imparò il francese e dove ha vissuto fino alla sua morte
E' il francese la lingua scelta dalla scrittrice, naturalizzata svizzera, per comporre le sue opere. Raggiunse il successo internazionale nel 1987, con la pubblicazione de Le grand cahier (Il grande quaderno), che viene eletto "Livre Européen". Le grand cahier confluirà, insieme a La preuve (La prova) e Le troisième mensonge (La terza menzogna), nella Trilogie (Trilogia della città di K.), il riconosciuto capolavoro letterario di Agota Kristof, stampato in oltre 30 paesi.
In italiano sono stati pubblicati Quello che resta (in seguito Il grande quaderno), Milano, Guanda, 1988. La prova, Milano, Guanda, 1989. Trilogia della città di K. (Il grande quaderno, La prova, La terza menzogna), Torino, Einaudi, 1998. La chiave dell'ascensore. L'ora grigia, Torino, Einaudi, 1999. Ieri, Torino, Einaudi, 2002. La vendetta, Torino, Einaudi, 2005. L'analfabeta. Racconto autobiografico, Bellinzona, Casagrande, 2005.
Dove sei Mathias?, Bellinzona, Casagrande, 2006.

Dal suo romanzo Ieri era stato tratto il film Brucio nel vento di Silvio Soldini.


(27 luglio 2011)

Fonte : La Repubblica.it

mercoledì 27 luglio 2011

La Sonata a Kreutzer



.

La Sonata a Kreutzer è un romanzo di Lev Tolstoj. Il titolo del libro prende spunto dalla ‘’Sonata per violino e pianoforte, opera 47'' che Beethoven aveva composto (1803) per il violinista Rodolphe Kreutzer.
Un brano musicale molto amato dallo scrittore russo.
C’è un uomo che prende un treno ... e tra i passeggeri uno, la voce parlante, che ha ucciso la moglie.
La trama la trovate in - Sonata a Kreutzer (romanzo) - Wikipedia.

E’ interessante la ‘’Postfazione dello scrittore’’

Vladimir Majakovskij - Notte di Luna


Marc Chagall - Wikipedia
.

Verrà la luna
è già apparsa
un po'!
Ma eccola sospesa
piena nell'aria
Deve essere Dio
che con un meraviglioso
cucchiaio d'argento
Rimesta la zuppa di pesce stellare

sabato 16 luglio 2011

.

Fermo il tempo, il succedersi degli avvenimenti
 Stacco e lascio la città per un breve periodo di riposo
 La valigia è pronta: un bagaglio leggero, qualche libro e un quaderno per gli appunti.
A presto

16 Luglio - Beata Vergine Maria del Monte Carmelo


.
Fior del Carmelo


1. Fior del Carmelo, vite fiorita,
splendore del cielo,
tu solamente sei vergine e madre.

2. Madre mite, pura nel cuore,
ai figli tuoi sii propizia,
stella del mare.

3. Ceppo di Jesse, che produce il fiore,
a noi concedi di rimanere
con te per sempre.

4. Giglio cresciuto tra alte spine,
conserva pure le menti fragili
e dona aiuto.

5. Forte armatura dei combattenti,
la guerra infuria, poni a difesa
lo scapolare.

6. Nell’incertezza dacci consiglio,
nella sventura, dal cielo impetra
consolazione.

7. Madre e Signora del tuo Carmelo,
di quella gioia che ti rapisce
sazia i cuori.

8. O chiave e porta del Paradiso,
fa’ che giungiamo dove di gloria
sei coronata. Amen.

.

giovedì 14 luglio 2011


.

Narciso
.
C'è una sera
sul fosso dell'acqua
dove io, bambino,cammino
verso lo specchio delle aspirazioni.
Narciso,
avevi l'odore dei giorni d'estate
messi in processione
davanti all'autunno
.


I miei pensieri

.

L’economia e tutto ciò che significa
 – il potere e l’egoismo di pochi -
non scommette sul futuro se non è il suo ovvero se non può governarlo ...
 Non scommette sull'uomo
.
Fino a quando ?

Paul Cézanne - Wikipedia

domenica 10 luglio 2011

Nazim Hikmet - Alla vita

Jan Beraud

.
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell’al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.

La vita non é uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla é più bello, più vero della vita.

Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.


Jan Beraud

La bellezza salverà il mondo - Intervista a Roger Scruton, filosofo inglese

I migliori post

Se la bellezza salverà il mondo, la cultura potrebbe redimerlo. Ma oggi il sapere è minacciato dai «nuovi media» che minacciano il pensiero autentico. È quanto sostiene Roger Scruton, filosofo inglese e docente all’Institute for the Psychological Sciences di Washington e Oxford,
.
Nel suo libro «La cultura conta» ( Vita e Pensiero), lei afferma che se manca la dimensione etica dell’uomo, anche la sua capacità decade. Vale anche per l’arte l’assioma morale di Dostoevskij: ‘Se Dio non esiste, tutto è possibile’?
.
«Molte persone che possiedono un sentire morale non credono in Dio, e sospetto che pochi umanisti sarebbero d’accordo con Dostoevskij. Penso che la vita morale punti verso Dio, anche se essa può esser praticata da persone che non Lo trovano o non Lo cercano. In modo simile, l’esperienza estetica e il sentimento della bellezza puntano verso Dio mostrando che questo mondo è intrinsecamente pieno di significato, come se fosse illuminato da una fonte trascendentale. La bellezza sta a fianco del sacro come una finestra su tale sorgente. Un tempo l’arte era fondata sulla religione e al suo sommo grado essa è spesso stata creata a servizio della religione. Anche l’arte che non cita Dio può avere una forza religiosa, come il Tristano e Isotta di Wagner. Questo avviene perché la bellezza ci apre al pensiero che la nostra esistenza non viene solo consumata, bensì è redenta».
.
Nello stesso libro lei afferma che la cultura è generata da una religione. Oggi, lei denuncia, la cultura occidentale si qualifica in senso negativo e non più propositivo: ad esempio come strutturalismo, post¬modernismo… Perché questa visione ‘negativa’ della cultura?
.
«Dietro ogni cultura vi è una tradizione religiosa che la nutre. E se questa si indebolisce, la cultura rimane senza nutrimento spirituale e decade. Lo abbiamo visto nella spiritosa satira dell’arte che si trova alla Biennale di Venezia o alla Tate Gallery a Londra. Senza radici spirituali l’arte diventa un fantasma, piena di livore e derisione ma senza il dono della bellezza. Un artista può perseguire il bello solo se guarda alla realtà come un dono che va accolto con gratitudine e se compie la sua opera come espressione di gratitudine. L’arte deve essere seria, riconoscendo che gli esseri umani non sono semplicemente macchine di piacere ma creature con un destino spirituale. Non tutti gli artisti hanno rotto con tale eredità. Nella musica vedo molti compositori che lottano per mantenere viva questa eredità. Ma vi sono giovani musicisti che hanno perso ogni fiducia nel trascendente, e quindi vengono attratti dai metodi del ‘criticismo’, quel post-strutturalismo e post¬modernismo che lei citava, i quali rimuovono tutte le tracce di significato. Nella nostra cultura è all’opera un nichilismo attivo che proviene dalla delusa amarezza di quelle persone che non riescono a trovare la fede».
.
In che modo il Dio cristiano a che fare con la bellezza?


«L’arte è un omaggio alla forza creativa che guida l’universo, un tentativo di incorporare, dentro confini umani, l’esperienza di un mondo che è al contempo creato e offerto. Una volta l’arte aveva un posto indiscutibile nel culto religioso, non solo in quello pagano ma anche nelle chiese cristiane. L’islam ha allontanato l’arte figurativa dalla moschea, ma non ha espulso la bellezza. Ha cercato di abbellire il luogo di culto in un modo che potesse essere un tributo degno di quel Dio che lì veniva adorato. Quest’abitudine di offrire in un luogo di culto ciò che è più bello vien testimoniato in tutto il mondo, nel giudaismo, nell’induismo e nel buddismo, nella semplice moschea del deserto o nei gloriosi santuari dei santi cristiani. L’oggetto meraviglioso è al di fuori dell’ordinario corso degli eventi umani. Esso richiede riverenza, rispetto e anche coscienza di chi andiamo ad incontrare. Mi sembra, comunque, che la bellezza punti verso il Dio del cristianesimo piuttosto che gli dei dell’antichità o Allah. Questo, perchè il Dio cristiano è un Dio incarnato, che condivide la nostra situazione ed è presente nelle nostre vite. Egli può essere rappresentato nell’arte e la nostra tradizione di pittura e scultura ci ha condotto ad un’intima relazione con Lui. Egli si è dispiegato anche nella musica e nei lavori dei poeti. E non si può conoscere la grande tradizione dell’arte e della musica europea senza capire che qui vi è qualcosa di molto più grande che è stato raggiunto rispetto a qualsiasi altra civiltà. Certo, questo non è politicamente corretto da dire. Ma è vero».
.
In Italia vi è sempre più attenzione all’’emergenza educativa’, una questione che ha a che fare con la trasmissione della cultura. Se dovesse scegliere una priorità su questo, cosa indicherebbe? «Tale emergenza non è solo italiana, esiste dovunque in Europa e, sebbene il declino della religione cristiana sia parte del problema, non riguarda solo il cristianesimo. La medesima emergenza colpisce i figli dei musulmani e i genitori ebrei. Tutti sono colpiti dall’influenza dei nuovi media che riescono a distruggere la conoscenza in maniera immediata. La tv, i videogiochi, i cellulari e gli i-pod bombardano i sensi dei giovani con immagini che distraggono, suoni violenti e che sostituiscono il pensiero. In molti casi è impossibile penetrare la barriera di nonsense con cui i giovani circondano se stessi. Assistiamo all’emergere di un nuovo tipo umano che possiede tutto ma ha perso l’uso del linguaggio e la capacità di offrirsi nell’amore e nell’amicizia. La Chiesa ha un ruolo nell’avvertire le persone sui danni cerebrali e spirituali che derivano da queste forme di comunicazione».
.



.
Fonte : Lorenzo Fazzini – Avvenire, 8 dicembre 2009

sabato 9 luglio 2011

Marcel Proust...


.

A lungo, mi sono coricato di buonora. Qualche volta, appena spenta la candela, gli occhi mi si chiudevano così in fretta che non avevo il tempo di dire a me stesso: "Mi addormento". E, mezz'ora più tardi, il pensiero che era tempo di cercar sonno mi svegliava; volevo posare il libro che credevo di avere ancora fra le mani, e soffiare sul lume; mentre dormivo non avevo smesso di riflettere sulle cose che poco prima stavo leggendo, ma le riflessioni avevano preso una piega un po' particolare; mi sembrava d'essere io stesso quello di cui il libro si occupava: una chiesa, un quartetto, la rivalità di Francesco I e Carlo V. .
 .

Marcel Proust

(incipit Dalla parte di Swann, traduzione di Giovanni Raboni, Mondadori.)

Vittorio Sereni - Le ceneri

Telemaco Signorini
.

Che aspetto io qui girandomi per casa,
che s'alzi un qualche vento
di novità a muovermi la penna
e m'apra una speranza.


Nasce invece una pena senza pianto
né oggetto, che una luce
per sé di verità da sé presume
- e appena è un bianco giorno e mite di fine inverno.


Che spero io più smarrito tra le cose.
Troppe ceneri sparge attorno a sé la noia,
la gioia quando c'è basta a sé sola.

 Telemaco Signorini

Destinatario sconosciuto

Kirchner

Non amo tutte le pagine della cultura europea che precedono e preparano i delitti del secolo breve. Non amo in particolare l’espressionismo tedesco della ‘’ Die Brücke ’’; una società di artisti che nasceva sulla scia di altre associazioni quali ‘’Die Scholle’’ (la Zolla) e ‘’Die Phalanx (la falage) con l’intenzione di attirare a se tutti gli elementi rivoluzionari e di fare , secondo la sua stessa denominazione, da ‘’ponte’’ tra tutti i diversi focolai di agitazione innovatrice in Germania, anche perché i nuovi giovani artisti sembravano presagire il dramma della guerra . (siamo nel 1905) e potrei continuare descrivendo il loro modo di vivere e le idee politiche.


Preferisco il movimento fauve che, in un certo senso è la versione mediterranea dell’Espressionismo tedesco. Come quello si esprime soprattutto nella forza espressiva dei colori e nel porsi contro l’impressionismo e il suo carattere essenzialmente sensorio…


Ma, in realtà, c’è una differenza sostanziale : l’Espressionismo tedesco sceglie un‘impostazione mentale, filosofica, esistenziale, che si esprime nell’arte e , in particolare, nella pittura. Per la Brücke la pittura espressionista è lo specchio nel quale l’io si riflette in tutte le sue complessità. (Sob!)


Diversamente, il fauvismo è l’impostazione teorica relativa al ‘’fare arte’’, al ‘’fare pittura’’ escludendo ogni altro riferimento.
Per i Fauves la pittura non è specchio dell’esistenza; è l’esistenza stessa e niente esiste oltre e al di la di essa.


L’Espressionismo tedesco si rifà al pensiero di Nietzsche,
- il filosofo de ‘’ La Nascita della Tragedia ‘’(Die Geburt der Tragödie aus dem Geiste der Musik, 1872) amato da Richard Wagner ; l’inizio di un percorso che sfocerà più avanti nella teorizzazione del Superuomo –
alla sua volontà di esistenza, al rifiuto della storia,


I Fauves sostengono la loro ricerca sul pensiero di Bergson ,alla sua concezione dell’elan vital, di quella spinta creativa, dinamica, che costituisce una continua, fluida corrente di comunicazione tra l’uomo e la realtà , tra il soggetto e l’oggetto fino a farne quasi un tutt‘uno unico, indivisibile.


Del Fauveismo amo Matisse e pochi altri. Del Die Brücke, nessuno.


***
E’ passato più di un secolo dalle avanguardie europee del ‘900 e i pensieri che uccisero la vita , l’uomo, tornano prepotentemente ad affacciarsi all’orizzonte degli anni.
Stasera sono stanco… proseguirò domani o domani dopo, forse.
Domani parleremo dell'amore tra un uomo e una donna e dei diritti di quanti, gente di questo mondo, vive ai margini e chiede udienza, spazio, percorsi di vita.
Io so che l'amore è bello, è vita e racconta l'eternità.
Ti scriverò domani ma non so poi se ne sarò capace.


Buonanotte ! Stammi bene.





Van Dongen


« Un'ora, non è solo un'ora, è un vaso colmo di profumi, di suoni, di progetti, di climi »

(Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto)

giovedì 7 luglio 2011

“Non abbiate paura. Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”


.
(…) Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa “cosa è dentro l’uomo”. Solo lui lo sa! Oggi così spesso l’uomo non sa cosa si porta dentro, nel profondo del suo animo, del suo cuore. Così spesso è incerto del senso della sua vita su questa terra. È invaso dal dubbio che si tramuta in disperazione. Permettete, quindi – vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare all’uomo. Solo lui ha parole di vita, sì! di vita eterna. (…)
.

mercoledì 6 luglio 2011

Trilussa - la felicità è una piccola cosa.





C'è un' Ape che se posa
su un bottone de rosa:
lo succhia e se ne va...
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa.
.


Il dipinto è di John William Godward

Salmo 117, Canto di gioia e di vittoria

(Giotto)


Celebrate il Signore, perché è buono;
perché eterna è la sua misericordia.


Dica Israele che egli è buono:
eterna è la sua misericordia.
Lo dica la casa di Aronne:
eterna è la sua misericordia.
Lo dica chi teme Dio:
eterna è la sua misericordia.


Nell'angoscia ho gridato al Signore,
mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo.
Il Signore è con me, non ho timore;
che cosa può farmi l'uomo?
Il Signore è con me, è mio aiuto,
sfiderò i miei nemici.


E' meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nell'uomo.
E' meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nei potenti.


Tutti i popoli mi hanno circondato,
ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
Mi hanno circondato, mi hanno accerchiato,
ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
Mi hanno circondato come api,
come fuoco che divampa tra le spine,
ma nel nome del Signore li ho sconfitti.


Mi avevano spinto con forza per farmi cadere,
ma il Signore è stato mio aiuto.


Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
Grida di giubilo e di vittoria,
nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto meraviglie,
la destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto meraviglie.
Non morirò, resterò in vita
e annunzierò le opere del Signore.


Il Signore mi ha provato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte.
Apritemi le porte della giustizia:
voglio entrarvi e rendere grazie al Signore.
E' questa la porta del Signore,
per essa entrano i giusti.


Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito,
perché sei stato la mia salvezza.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta testata d'angolo;
ecco l'opera del Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.


Questo è il giorno fatto dal Signore:
rallegriamoci ed esultiamo in esso.


Dona, Signore, la tua salvezza,
dona, Signore, la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore;
Dio, il Signore è nostra luce.
Ordinate il corteo con rami frondosi
fino ai lati dell'altare.


Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.
Celebrate il Signore, perché è buono:
perché eterna è la sua misericordia.

Io so




.
Pier Paolo Pasolini nelle sue ‘’pagine corsare’’ scriveva… 

Io so. Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.
Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di golpes, sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi, sia, infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti.
[………]
Anch’io, oggi come allora potrei scrivere… Io so. per dire che riconosco le manipolazioni, il niente che ‘’qualcuno’’ vorrebbe vendermi per vero..


E’ sufficiente vivere, andare al mercato, viaggiare fuori dai confini nazionali, leggere un giornale straniero…

Basta vivere, andare allo stadio, prendere il tram o il treno dei pendolari e scoprire che le parole non dette parlano, raccontano meglio di un articolo di spalla o di apertura di un giornale.


Basta vivere e mantenere un equilibrato senso della ricerca, per riconoscere ciò che è giusto, vero che poi è tutto ciò che è veramente bello e poi dire:


Io so che questo non è un paese aperto ai giovani e al loro futuro…
Io so che viviamo in tempi difficili…
Io so che la corruzione sta divorando il paese
Io so che è tornato il tempo di dire che il nero è nero e il bianco è bianco per poi ricominciare.
Io so […]


Vedo l’immondizia ai lati delle strade,
l’immigrato che vende calzini davanti al super mercato …
l’umanità perduta che ‘’qualcuno’’ vorrebbe cancellare ma esiste
Vedo il lavoro che non c’è e qualcuno vorrebbe metterci paura …


‘’Non abbiate paura’’ diceva, anzi gridava con forza un grande uomo.
Uno che aveva attraversato il secolo breve e i suoi delitti…


Vincent van Gogh - Wikipedia

martedì 5 luglio 2011

Non è opportuno dire la verità a una persona che non sia disposta ad accettarla. ( Seneca, lettere morali a Lucilio )

 Hieronymus Bosch - Wikipedia
.
Leggendo un saggio di Heidegger ho ripensato Seneca. Come era più semplice, mi sono detto, il tempo di Lucilio !

Infatti, la filosofia della tradizione occidentale, manifesta, secondo Heidegger, il suo essere nulla, costituendosi sul nulla ed in questo senso, irreparabilmente, in vista del nulla.

Il nichilismo esclude che l'uomo possa fare esperienza della verità in quanto tale, considerata come oggettiva e universale

Come possiamo superare la follia del nichilismo ? esiste ancora una finalità ultima in grado di orientare la vita della gente e delle cose ?

Non è possibile che il niente sia la strada ultima dell'essere.

‘’Non è opportuno dire la verità a una persona che non sia disposta ad accettarla’’… .. .. e la verità negata è ‘’l’Amore’’ per la gente e le cose.

Non sono d’accordo con la follia nichilista che, a mio avviso, tanti guai ha generato lungo il secolo breve. Penso che esistono verità assolute ed è verso l’Assoluto che guardo per orientare e superare il nulla, il niente che avvolge questo nostro tempo e i miei giorni.

Misuro i miei limiti di uomo .... penso che l’Amore vince il niente e profuma di eternità.

E questa, in umiltà di pensiero, ( non posso competere con i filosofi ma li leggo) è la mia verità…. l’approdo ultimo negato dalla ‘’ nave dei folli’’.


Il "Trittico delle delizie" di Hieronymus Bosch

lunedì 4 luglio 2011

Preghiera dei monaci carmelitani


.

Shaddai, Dio della montagna,
che fai della nostra fragile vita
la rupe della tua dimora,
conduci la nostra mente
a percuotere la roccia del deserto,
perché scaturisca acqua
alla nostra sete.
.
La povertà del nostro sentire
ci copra come manto
nel buio della notte
e apra il cuore ad attendere
l’ eco del Silenzio
.
finché l’alba,
avvolgendoci
della luce del nuovo mattino,
ci porti,
con le ceneri consumate
del fuoco dei pastori dell’Assoluto
che hanno per noi vegliato
accanto al divino Maestro,
il sapore della santa memoria

Il tempo

.

« Mentre parliamo il tempo, invidioso,
sarà già fuggito.

Cogli l'attimo,
fiducioso il meno possibile nel domani. »

(Orazio)



-
.

«Non c’è mai stato un tempo in cui non c’era il tempo».
.
Sant'Agostino