Seurat
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Ed alzai le mani, in un istintivo gesto d'angoscia, come ad esprimere il senso di vuoto che mi desolava l'anima.Ma le mie parole non dicevano nulla di vero. E sentivo che quel vuoto non veniva dalla fine improvvisa che aveva cancellato lei, la donna bionda, e ch'era invece un vuoto più antico, a cui sarei giunto in ogni modo appena mi fossi trovato fuori dalla casa delle mie notti di febbre e di desiderio. Era il vuoto di ogni volta che avevo lasciato lei per tornare al mio vecchio mondo di ragazzo e che ogni volta avevo creduto di riempiire correndo di nuovo a le: il vuoto dell'amicizia perduta, e del bene che non avevo detto.
Hopper
Romanziere, saggista e traduttore raffinato, Vittorini è stato uno dei più vivaci e attenti animatori del dibattito culturale del nostro dopoguerra. La sua produzione narrativa è il documento di una passione civile che porta la letteratura nel cuore dei problemi e delle contradizioni della società italiana, prima e dopo il fascismo.
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RispondiEliminaHo letto "Uomini e no" che ho trovato bellissimo, e "Conversazione in Sicilia". Credo che lui sia riuscito a rappresentare quel periodo storico con molta più "serietà" di chi oggi lo fa auto-proclamandosi "storicamente-obbiettivo"...
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non so da dove hai tratto il brano, e mi incuriosisce.
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Un saluto
P.
Sono daccordo con te e a proposito di revisioni storiche... Vittorini resta
RispondiEliminaNino
Mi permetto di segnalare sperando di far cosa gradita post del Khayyam's Blog sullo scrittore siciliano e sull'opera di Vittorini:
RispondiEliminahttp://khayyamsblog.blogspot.com/2009/04/limpegno-per-una-nuova-cultura-elio.html
Saluti, Antonella