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Caro destinatario sconosciuto,
E’ andata bene ma, a mio avviso, è presto per chiudere la pagina. E’ tardi per scrivere, raccontare … abbi pazienza.
Stasera lascio qualche notizia. Domani mattina rientrerò in ospedale per una visita di controllo e altre ce ne saranno. Potevo (avrei dovuto, credo) restare in corsia sotto controllo medico ma… il sistema sanitario nazionale (regionale) riduce al minimo le degenze.
L’intervento è andato bene… la tappa più importante è superata.
Ringrazio Il Chirurgo e il gruppo di lavoro che l’ha sostenuto … Grazie!
Emigrare è anche bello. È bello conoscere ed apprendere lingue nuove, sensazioni che si muovono in spazi diversi; strade , monti e boschi, fiumi e laghi.. volti ..che si aprono per diventare memoria.E ami le terre avute in dono dalla vita e le strade e le piazze e nuovi ricordi, nel tempo, affollano la mente raccontati in lingue diverse dalla tua e non ci fai caso tanto ti appartengono e sono tuoi.Conosci l’inglese, apprendi il tedesco, hai fatto nuove amicizie e ti è piaciuto. Diritti riservati
mercoledì 18 febbraio 2009
IL CIMITERO DEGLI SCRITTORI
NOVECENTO, IL CIMITERO DEGLI SCRITTORI
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In questi giorni Alberto Cadioli - docente alla Statale di Milano, critico letterario e studioso tra i più preparati anche in campo editoriale - ha ripreso su « Tirature ’ 09 » ( Il SaggiatoreFondazione Mondadori) un problema che sta diventando piuttosto grave. Si tratta dell’impossibilità di reperire sul mercato testi di scrittori italiani che hanno fatto la storia del nostro Novecento letterario, ma il discorso potrebbe valere anche per tanti importanti autori stranieri.
Cadioli fa i casi di Pea, Loria, Santucci, Bontempelli e Manzini che, pur essendo presenti nel catalogo di qualche editore, risultano ugualmente irreperibili o raggiungibili dopo molte traversie. E’ vero che esistono anche le biblioteche, dove - almeno nelle grandi città - si possono consultare quei testi, ma comunque il problema sussiste, sia che si debba tenere un corso su certi scrittori, sia che un lettore voglia personalmente disporre di un determinato testo, in un’edizione corretta. Esiste, in realtà, un cimitero degli scrittori che si chiama oblio.
Fin quando si è in vita, si riesce ancora a tenere in circolazione qualche edizione delle opere più importanti; poi, a pochi anni dalla morte, si diventa come dei ' desaparecidos' di cui si perdono le tracce ( non solo in libreria). Sono i meccanismi della memoria che bisognerebbe ricominciare ad attivare, facendosi poi aiutare nel concreto dalle tecnologie ( vedi, ad esempio, la stampa digitale) per rimettere nel circuito culturale opere meritevoli di essere ricordate e tramandate. Si può essere d’accordo sul fatto che spesso quello che era importante allora può non esserlo più oggi, oppure che qualche testo, essendo troppo legato al proprio tempo o al proprio ambiente, ha perso di vigore o di attualità.
E’ però altrettanto vero che, dalla fine dell’Ottocento ad oggi, sono scomparse generazioni di scrittori, e non tutti da abbandonare a un inglorioso destino.
Certo, gli editori non sono istituti di beneficenza culturale e guardano alle cifre di ciò che si vende, ma ugualmente ci si domanda: è proprio impossibile trovare un’intesa per riuscire a mettere insieme una biblioteca di questi scrittori ' fantasma'? D’altra parte, si deve riconoscere che il fenomeno degli « scomparsi » non riguarda soltanto le opere letterarie.
In realtà, escono di scena - perché esauriti o comunque posti fuori commercio - circa 40mila all’anno, di ogni genere. E questo dipende da almeno due fattori: un gran numero di titoli resta inesplorato, privo del benché minimo supporto d’informazione e distribuzione, e un altrettanto grande numero di titoli, pur arrivando in libreria, ne esce dopo 40- 60 giorni.
Così, molte pubblicazioni non si arriva neppure a conoscerle e molte altre tornano troppo presto al mittente, con l’identico risultato di passare, nel giro di poco tempo, direttamente dalla pubblicazione al macero. I più non ritornano.
Peggio che scomparsi: è come se non fossero mai nati.
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(da L'Avvenire on line - GIULIANO VIGINI )
martedì 10 febbraio 2009
Domani....
Madonna del Carmine
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Domani mattina, mercoledì 11 febbraio, giorno che richiama le apparizioni della Madonna a Lourdes, entro in ospedale per un intervento chirurgico che definisco delicato.
Domani è anche la festa della Madonna di Lourdes a cui affido i miei pensieri… le mie preghiere .
Per un periodo, spero breve, resterò lontano da queste pagine. Se tutto andrà bene lunedì prossimo rientro nella mia abitazione
Grazie per avermi ascoltato,Giovenale Nino Sassi
http://www.lourdes-radio.com/player_live/player_live_fr/player-token_fr.php
Preghiera
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Non è tempo di favole, questo.
Oppure si, come sempre, se Dio lo consente.
Posso, Signore mio Dio immenso e grande ricominciare a sognare?
Posso volare oltre le valli e i monti
e ancora i monti
e scendere oltre il ponte nel regno della fantasia?
Non “voglio lottare” con Te, mio Dio
e poi sei Tu che mi hai dato un dorato talento.
Non fare di me la cicala che muore all’inizio dell’inverno.
Che spreco sarebbe …?!
Facciamo un patto.
Ecco:
scrivo per Te…
ma ho bisogno di ritrovare la serenità, la pace, la salute.
Ho bisogno di ritrovare quello che Tu, Signore mio Dio
hai permesso che mi fosse tolto,
quando ero giovane e sognavo.
In fondo sognavo di Te e tra la gente e le cose cercavo il Tuo amore.
Ecco:
torno a scrivere di Te perché Tu che mi vuoi bene,
lo so che mi vuoi bene,
metti ordine
e mi “restituisci” lo spirito degli anni;
la forza della vita,
il gusto di guardare alla gente e alle cose con l’amore di un tempo;
la capacità di disegnare il volo di una foglia che cade
o la bellezza di un filo d’erba che si alza, festoso, nel campo.
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Non è tempo di favole, questo.
Oppure si, come sempre, se Dio lo consente.
Posso, Signore mio Dio immenso e grande ricominciare a sognare?
Posso volare oltre le valli e i monti
e ancora i monti
e scendere oltre il ponte nel regno della fantasia?
Non “voglio lottare” con Te, mio Dio
e poi sei Tu che mi hai dato un dorato talento.
Non fare di me la cicala che muore all’inizio dell’inverno.
Che spreco sarebbe …?!
Facciamo un patto.
Ecco:
scrivo per Te…
ma ho bisogno di ritrovare la serenità, la pace, la salute.
Ho bisogno di ritrovare quello che Tu, Signore mio Dio
hai permesso che mi fosse tolto,
quando ero giovane e sognavo.
In fondo sognavo di Te e tra la gente e le cose cercavo il Tuo amore.
Ecco:
torno a scrivere di Te perché Tu che mi vuoi bene,
lo so che mi vuoi bene,
metti ordine
e mi “restituisci” lo spirito degli anni;
la forza della vita,
il gusto di guardare alla gente e alle cose con l’amore di un tempo;
la capacità di disegnare il volo di una foglia che cade
o la bellezza di un filo d’erba che si alza, festoso, nel campo.
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Domani mattina, mercoledì 11 febbraio, giorno che richiama le apparizioni della Madonna a Lourdes, entro in ospedale per un intervento chirurgico che definisco delicato.
Domani è anche la festa della Madonna di Lourdes a cui affido i miei pensieri… le mie preghiere .
Per un periodo, spero breve, resterò lontano da queste pagine. Se tutto andrà bene lunedì prossimo rientro nella mia abitazione
Grazie per avermi ascoltato,Giovenale Nino Sassi
http://www.lourdes-radio.com/player_live/player_live_fr/player-token_fr.php
La vita....
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La vita è vita e va comunque difesa, sempre… fino all’ultimo; fino a quando la speranza raccoglie i pensieri, racconta le emozioni, l’essere tra gli altri.
La vita è vita e nessuno ha il diritto di limitarla, offenderla, ferirla, …..
La medicina ha fatto progressi impensabili ma il confine tra il diritto alla vita e il diritto alla morte non è disponibile. Il medico non ha certezze . Lotta per la vita ben sapendo che domani sarà possibile curare l’impossibile di oggi. Quella del medico è una missione.
Sono un credente, un cattolico … e capisco la posizione della Chiesa Cattolica Romana. E piango la morte di tanti giovani sulle strade del sabato notte.
La vita !? non è una corsa nella notte .
Che Dio ci aiuti e ci perdoni tutti.
La vita è vita e nessuno ha il diritto di limitarla, offenderla, ferirla, …..
La medicina ha fatto progressi impensabili ma il confine tra il diritto alla vita e il diritto alla morte non è disponibile. Il medico non ha certezze . Lotta per la vita ben sapendo che domani sarà possibile curare l’impossibile di oggi. Quella del medico è una missione.
Sono un credente, un cattolico … e capisco la posizione della Chiesa Cattolica Romana. E piango la morte di tanti giovani sulle strade del sabato notte.
La vita !? non è una corsa nella notte .
Che Dio ci aiuti e ci perdoni tutti.
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«... Un Arameo errante era mio padre. Egli se ne andò in Egitto e vi abitò con pochi uomini; là divenne una grande nazione, potente e numerosa.» (Deu 26,5)
domenica 8 febbraio 2009
Karol Wojtyla - Il senso della vita
Da ''Il senso della Vita - meditazioni sull'amore''
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15.16 - Certo, l'uomo scopre la verità sempre in modo limitato, e può dirsi un pellegrino della verità . Ma ciò è ben diverso dal relativismo e dallo scetticismo. L'esperienza attesta infatti che la nostra mente, pur offuscata o indebolita da monteplici condizionamenti, è in grado di cogliere la verità delle cose, almeno quando si tratta di quei valori fondamentali che rendono possibile l'esistenza dei singoli e della società. Essi si impongono alla coscienza di ciascuno e sono un patrimonio comune dell'umanità. Non è forse ad esso che s'appella la coscienza comune quando condanna i crimini contro l'umanità, anche se avvallati da qualche legislatore ? in realtà la legge naturale, proprio perchè scolpita da Dio nel cuore, precede ogni legge fatta dagli uomini e ne misura la validità.
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sabato 7 febbraio 2009
James Joyce -A Portrait of the Artist as a Young Man
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Tutti gli umori, le voglie, le idiosincatrie di un giovane genio della letteratura si raccolgono in questo romanzo largamente autobiografico e ribollono nel magma di una scrittura violenta e raffinatissima, che ora si rivolge in larghe spire meditative su se stessa, ora fila via sulle battute sempre brillantissime di un dialogo che non sdegna il ''basso'' e il triviale, quasi a dare maggior evidenza alle improvvise punte ''alte'' di cui è costellato.
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(http://www.repubblica.it/speciale/2002/novecento/libri/48/2.html)
Tutti gli umori, le voglie, le idiosincatrie di un giovane genio della letteratura si raccolgono in questo romanzo largamente autobiografico e ribollono nel magma di una scrittura violenta e raffinatissima, che ora si rivolge in larghe spire meditative su se stessa, ora fila via sulle battute sempre brillantissime di un dialogo che non sdegna il ''basso'' e il triviale, quasi a dare maggior evidenza alle improvvise punte ''alte'' di cui è costellato.
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(http://www.repubblica.it/speciale/2002/novecento/libri/48/2.html)
giovedì 5 febbraio 2009
James Joyce - BAHNHOFSTRASSE
Occhi che irridono mi segnano la strada
che percorro al cadere del giorno,
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grigia strada i cui violetti segnali sono
stella d'incontro e stella dell'addio.
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Maligna stella! Stella di dolore!
Ardita gioventù più non ritorna
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né a conoscere impara il vecchio cuore
i segni che m'irridono se vado.
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akatalēpsía o gli infiniti ritorni ...La domanda sospesa nella contraddizione
Da Akatalepsia o degli infiniti ritorni riprendo un post molto interessante . C'è sempre qualcosa di notevole nel blog di Clelia Mazzini
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1099. La domanda sospesa nella contraddizione
1099. La domanda sospesa nella contraddizione
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Chi aveva ragione fra [...]Parmenide e Eraclito? Lo spettacolo della vita sembra dire, appena si comincia a contemplarlo: Eraclito. Tutto inarrestabilmente muta, non ci si può bagnare due volte nell'acqua dello stesso fiume, il divenire è una Grande Anima dove le cose si formano mediante trasformazione in esse dei loro contrari. "Il mondo non è stato creato una volta per tutte per ognuno di noi": la sorpresa ci assale. Stupiti, dovremmo constatare che il passato s'incontra in noi col futuro, e noi viviamo nel continuo trasfondersi dell'uno nell'altro: siamo, perciò, diafani: ci attraversa il Divenire. Che fa sentire il piacere d'esistere. Naturalmente, il Divenire è anche uno stato di privazione: l'essere non c'è ancora, mentre si sta costruendo. E si tenta di raggiungere il nuovo stato come camminando su un filo teso nel vuoto, - che annuncia il pericolo. Divenendo, non soltanto non siamo ancora, ma possiamo non essere più [...]. L'Essere pare così coinvolto col Divenire che non si riesce a immaginarlo fuori da esso: può esistere davvero solo ciò rischia di venir meno [...].A questo punto nasce il bisogno del grande avversario di Eraclito: Parmenide [...]. Se rifletto, ad esempio, sulla persistenza dell'amore, - sul fatto che è possibile provare amore con costanza, - ecco: sono trascorsi anni e l'amore resta piantato dentro un albero secolare, - alto, severo, - concludo: oltre i singoli e talora vertiginosi cambiamenti sulle superfici, non è forse vero che nulla cambia mai del tutto in fondo all'anima? [...]Parmenide custodisce l'Essere. Guardiano inflessibile, padre della pace. Per questo l'amore, come ogni altro sentimento che arrivi a sostanziare l'Essere, è salvo: inattaccabile dal tempo. Si crede sia finito, ma non è finito. Non arde più quel fuoco, che era mirabile. Ma non si è spento. E' vero che non si è spento? Naturalmente no. Naturalmente sì. Perciò occorre lasciare la risposta a questa domanda: "E' vero che non si è spento?", fluttuante nella contraddizione, perché lo sguardo scopre cose diverse, secondo che si badi alle partenze, alle fughe, alle distrazioni, o all'impossibilità di rinascere a un nuovo sentimento. Anche una sola volta.
Chi aveva ragione fra [...]Parmenide e Eraclito? Lo spettacolo della vita sembra dire, appena si comincia a contemplarlo: Eraclito. Tutto inarrestabilmente muta, non ci si può bagnare due volte nell'acqua dello stesso fiume, il divenire è una Grande Anima dove le cose si formano mediante trasformazione in esse dei loro contrari. "Il mondo non è stato creato una volta per tutte per ognuno di noi": la sorpresa ci assale. Stupiti, dovremmo constatare che il passato s'incontra in noi col futuro, e noi viviamo nel continuo trasfondersi dell'uno nell'altro: siamo, perciò, diafani: ci attraversa il Divenire. Che fa sentire il piacere d'esistere. Naturalmente, il Divenire è anche uno stato di privazione: l'essere non c'è ancora, mentre si sta costruendo. E si tenta di raggiungere il nuovo stato come camminando su un filo teso nel vuoto, - che annuncia il pericolo. Divenendo, non soltanto non siamo ancora, ma possiamo non essere più [...]. L'Essere pare così coinvolto col Divenire che non si riesce a immaginarlo fuori da esso: può esistere davvero solo ciò rischia di venir meno [...].A questo punto nasce il bisogno del grande avversario di Eraclito: Parmenide [...]. Se rifletto, ad esempio, sulla persistenza dell'amore, - sul fatto che è possibile provare amore con costanza, - ecco: sono trascorsi anni e l'amore resta piantato dentro un albero secolare, - alto, severo, - concludo: oltre i singoli e talora vertiginosi cambiamenti sulle superfici, non è forse vero che nulla cambia mai del tutto in fondo all'anima? [...]Parmenide custodisce l'Essere. Guardiano inflessibile, padre della pace. Per questo l'amore, come ogni altro sentimento che arrivi a sostanziare l'Essere, è salvo: inattaccabile dal tempo. Si crede sia finito, ma non è finito. Non arde più quel fuoco, che era mirabile. Ma non si è spento. E' vero che non si è spento? Naturalmente no. Naturalmente sì. Perciò occorre lasciare la risposta a questa domanda: "E' vero che non si è spento?", fluttuante nella contraddizione, perché lo sguardo scopre cose diverse, secondo che si badi alle partenze, alle fughe, alle distrazioni, o all'impossibilità di rinascere a un nuovo sentimento. Anche una sola volta.
mercoledì 4 febbraio 2009
Rainer Maria Rilke
PAUL CEZANNE
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IL MIO LIBRO
.
La sera è il mio libro. Risplende,
legato in damasco purpureo.
Su gli aurei fermagli m'indugio,
li schiudon le fresche mie dita.
.
E leggo la pagina prima:
la fida sua voce mi allieta.
Sussurro quell'altra, più piano ...
La terza ?... La terza, già sogno.
.
.
IL MIO LIBRO
.
La sera è il mio libro. Risplende,
legato in damasco purpureo.
Su gli aurei fermagli m'indugio,
li schiudon le fresche mie dita.
.
E leggo la pagina prima:
la fida sua voce mi allieta.
Sussurro quell'altra, più piano ...
La terza ?... La terza, già sogno.
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martedì 3 febbraio 2009
NADA TE TURBE
Musica Nada te turbe - Mina.
Testo di
.Testo di
Nada te turbe, nada te espante;
quien a Dios tiene, nada le falta.
Nada te turbe, nada te espante:
solo Dios basta.
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quien a Dios tiene, nada le falta.
Nada te turbe, nada te espante:
solo Dios basta.
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Niente ti turbi, niente ti spaventi,
chi ha Dio niente gli manca.
Niente ti turbi, niente ti spaventi,
solo Dio basta.
.
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Stamani ha chiamato l'ospedale.
L'intervento chirurgico è fissato per giovedì 12 febbraio p.v.
L'attesa è stata lunga. In certi momenti insopportabile.
Una preghiera sale...
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Jesse Norman - Ave Maria
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La Cappella Sistina
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...
Il 24 giugno del 1957, nella Cappella Sistina, ricevevo Il sacramento della Confermazione ( La Cresima)
Stare sotto quel ''cielo Michelangiolesco'',
nel luogo dei conclave,
nel luogo dei conclave,
dove vengono eletti i Papi,
in una Roma
diversa da oggi....
in una Roma
diversa da oggi....
Bellissima !
Quella dei Blasetti, dei De Sica e dei Rossellini.
Sofia Loren abitava in via Ugo Balzani,
di fianco a noi
Ricordo poco di quel giorno
Avevo nove anni.
Quella dei Blasetti, dei De Sica e dei Rossellini.
Sofia Loren abitava in via Ugo Balzani,
di fianco a noi
Ricordo poco di quel giorno
Avevo nove anni.
Confuse, dolci emozione.
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Musei Vaticani : Visita virtuale della Cappella Sistina
Musei Vaticani : Visita virtuale della Cappella Sistina
Giovanni Papini
PureSwami
Caravaggio Riposo durante la fuga in Egitto .
Di seguito pubblico una bellissima pagina di PureSwami , il bellissimo blog di P........ che, prendendo spunto da una trasmissione televisiva, racconta ''l'egoismo e la violenza barbara'' che vive nel nostro tempo.
.domenica 1 febbraio 2009
Michel Quoist
gauguin
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Concedimi d'essere tanto grande da raggiungere il mondo, tanto forte da poterlo portare, tanto puro da abbracciarlo senza volerlo tenere.
Concedimi di essere terreno d'incontro, ma terreno di passaggio, strada che non ferma a sé, perché non vi è nulla di umano da cogliervi che non conduca a Te. Signore, mentre stasera tutto tace e nel mio cuore sento duramente questo morso della solitudine, mentre gli uomini mi divorano l'anima e io mi sento incapace di saziarli, mentre sulle mie spalle il mondo intero pesa con tutto il suo peso di miseria e di peccato, io ti ripeto il mio sì, non in una risata, ma lentamente, lucidamente, umilmente.
Solo, o Signore, davanti a te, nella pace della sera
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"L'amore non è già fatto. Si fa. Non è un vestito già confezionato, ma stoffa da tagliare, preparare e cucire. Non è un appartamento "chiavi in mano", ma una casa da concepire, costruire, conservare e, spesso, riparare."
"L'amore non è già fatto. Si fa. Non è un vestito già confezionato, ma stoffa da tagliare, preparare e cucire. Non è un appartamento "chiavi in mano", ma una casa da concepire, costruire, conservare e, spesso, riparare."
Arte, genio e follia a Siena
Oltre 150 opere tra dipinti e sculture illustreranno il rapporto tra arte e follia attraverso i capolavori di grandi pittori tra cui Van Gogh, Kirchner, Bosch, Munch, Ernst, Mafai, Guttuso e Ligabue. La mostra "Arte, Genio, Follia" sarà aperta nel Complesso Museale Santa Maria della Scala di Siena dal 31 gennaio al 25 maggio 2009.Foto: "Il concerto nell'uovo" (XVI sec.), attribuito a Hieronymus Bosch.(Credits: Ansa)
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