Al termine della Grande Guerra, nell’ottobre del 1919 JOYCE e la famiglia tornano a Trieste, ma ormai per poco. Nel luglio del 1920 infatti dietro suggerimento di Pound si trasferiscono a Parigi dove rimarranno venti anni.
Nella capitale francese Joyce non è uno sconosciuto e, specialmente tramite Pound, si trova subito circondato da una cerchia di ammiratori e amici fra cui Wyndham Lewis e T.S. Eliot, Hemingway, Mac Almon, Scott Fitzgerald. Joyce incontra anche Sylvia Beach e Adrienne Monnier, proprietarie delle due librerie più selettive della capitale ( Shakespeare & Co e La Maison des Amis des Livres) intorno alle quali ruota tutto il mondo culturale di Parigi: è tramite Sylvia Beach infatti che Joyce conosce Valery Larbaud, il più prestigioso critico letterario di Parigi. L’incontro è decisivo per la fama di Joyce e la fortuna dell’Ulisse: Lambaurd infatti tiene alla Maison des Amis des Livres, il 7 dicembre del 1921, la storica conferenza sul significato e l’importanza dell’Ulisse che Joyce ha appena finito di scrivere e che sarà pubblicato da Sylvia Beach il 2 febbraio del 1922.
Emigrare è anche bello. È bello conoscere ed apprendere lingue nuove, sensazioni che si muovono in spazi diversi; strade , monti e boschi, fiumi e laghi.. volti ..che si aprono per diventare memoria.E ami le terre avute in dono dalla vita e le strade e le piazze e nuovi ricordi, nel tempo, affollano la mente raccontati in lingue diverse dalla tua e non ci fai caso tanto ti appartengono e sono tuoi.Conosci l’inglese, apprendi il tedesco, hai fatto nuove amicizie e ti è piaciuto. Diritti riservati
venerdì 26 giugno 2009
JOYCE… un incontro decisivo
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PASANDO PARA SULARTE Y FELICITARTE UNA VEZ MAS POR TU BLOG
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