Emigrare è anche bello. È bello conoscere ed apprendere lingue nuove, sensazioni che si muovono in spazi diversi; strade , monti e boschi, fiumi e laghi.. volti ..che si aprono per diventare memoria.E ami le terre avute in dono dalla vita e le strade e le piazze e nuovi ricordi, nel tempo, affollano la mente raccontati in lingue diverse dalla tua e non ci fai caso tanto ti appartengono e sono tuoi.Conosci l’inglese, apprendi il tedesco, hai fatto nuove amicizie e ti è piaciuto. Diritti riservati
venerdì 26 febbraio 2010
ANSA_Cei: preoccupa la democrazia
CITTA' DEL VATICANO - La preoccupazione espressa dai vescovi italiani per lo stato della democrazia nel sud d'Italia riguarda "l'intero Paese": lo ha detto il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, in una intervista alla Radio Vaticana, all'indomani della pubblicazione del documento 'Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno''.
"Lo sguardo all'intero Paese - ha detto il vescovo - è una preoccupazione di primo piano del documento. Voglio però precisare che intendiamo democrazia in senso lato, cioè nel senso dello sviluppo, della crescita, del cammino del Paese, non in sensi riduttivi. A questo proposito voglio dire che non è un caso che i vescovi abbiano voluto mettere nel titolo innanzitutto 'Per un Paese solidale': cioè, sono tutti i vescovi italiani che guardano all'intero Paese e nel guardare all'intero Paese devono rilevare - con preoccupazione - il ritardo grave, persistente di una parte del Paese. Quindi l'attenzione dei vescovi - ha aggiunto - è proprio intenzionalmente rivolta a questa visione d'insieme, al desiderio che tutto il Paese cresca. Dunque, nemmeno sarebbe legittimo guardare e considerare il Sud come un problema a parte, un problema da isolare, una malattia da tagliare fuori dal circuito". Crociata ha poi sottolineato che "la crescita, lo sviluppo, il superamento delle difficoltà non viene soltanto dalla disponibilità di maggiori risorse, vorrei dire anche non soltatno dall'utilizzazione effettiva, più di quanto non si sia fatto, delle risorse economiche e strutturali disponibili, ma dalla crescita di una coscienza civile". A partire - ha concluso - dalla formazione delle giovani generazioni
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