giovedì 25 marzo 2010

Stéphane Mallarmé - Brezza marina

Claude Monet

La carne è triste ahimè! e ho letto tutti i libri.
Fuggire! laggiù fuggire! io sento uccelli ebbri
d'essere tra l'ignota schiuma e i cieli!
Niente, nè antichi giardini riflessi dagli occhi
terrà questo cuore che già si bagna nel mare
o notti! nè il cerchio deserto della mia lampada
sul vuoto foglio difeso da suo candore
nè giovane donna che allatta il suo bambino.
I partirò! Vascello che dondoli l'alberatura
l'ancora sciogli per una natura straniera!
E crede una Noia, tradita da speranze crudeli
ancora nell'ultimo addio dei fazzoletti!
E gli alberi forse, richiamo dei temporali
son quelli che un vento inclina sopra i naufraghi
sperduti, nè antenne, nè antenne, nè verdi isolotti...
Ma ascolta, o mio cuore, il canto dei marinai!

Scritta nel 1865 è una delle prime liriche di Malarmè.
Racconta il desiderio di fuga che il l poeta prova ( ma, in generale l’uomo ) quando è messo a confronto con una realtà insoddisfacente e una vita priva di senso.

Il poeta è stanco, sfiduciato e deluso delle sue esperienze… l’amore e la cultura non lo salvano : ‘’la carne’’ dice il poeta ’’ è triste, ahimè ! e ho letto tutti i libri ‘’.
E allora sorge prepotente il desiderio, anzi la volontà di fuggire, di evadere in un mondo di incontaminata purezza.

5 commenti:

  1. Bellissimo! Questo voler fuggire.Andare, vagare, vagare, vagare in cerca di se stessi. Solo perdendosi ci si ritrova.
    Attualissimo.
    Saluti.
    Ros

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  2. ...m'incanta la poesia e m'incanta dunque un luogo che ne è così pervaso. E' un piacere aver scoperto questo angolo di universo così piacevole e ricco.

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  3. Grazie Ettin per la visita

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  4. Come si chiama il quadro? E di che anno è? è di Monet vero?

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