venerdì 17 settembre 2010

Elsa Morante - La storia


La Storia uscì nel 1974 in flagrante controtendenza rispetto alla letteratura del suo tempo. Alla sperimentazione sulle forme e alle prospettive quasi esclusivamente autoreferenziali ereditate dal decennio precedente, Elsa Morante opponeva inopinatamente un romanzo fluviale, costruito sul modello della narrativa popolare ottocentesca, con largo e franco dispiegamento di sentimentalismi e patetismi.
Ma l'operazione era ben più raffinata di quanto potesse apparire a prima vista: attraverso la vicenda di morte e follia costruita, nella Roma della seconda guerra mondiale, intorno al personaggio della maestra elementare Ida Ramundo, l'autrice non intendeva soltanto mettere in luce lo spietato meccanismo di una Storia fatta dai potenti che schiaccia e distrugge senza neanche accorgersene milioni e milioni di poveri e piccoli esseri umani, destinati al ruolo esclusivo delle vittime. Intendeva anche, e con forza inusitata, richiamare la letteratura alle sue responsabilità morali e civili, additando la necessità per lo scrittore di recuperare quel ruolo di "insegnante" e di depositario della coscienza collettiva che aveva naturalmente incarnato nell'Ottocento.
Provocatorio e insieme ingenuo, primitivo e insieme profondamente avvertito, pessimista e insieme consolatorio, il romanzo ci appare ancora oggi come un'opera "totale", frutto di una carica progettuale di grande originalità, che ne fa certamente il più cospicuo lascito della scrittrice ai suoi difficili tempi
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Fonte: repubblica

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