lunedì 21 febbraio 2011

Eccomi quì !


Eccomi qui,
la testa consumata da venti
al caldo di un camino che brucia pensieri.

Parole come fumo cercano il cielo.

Il giovane studia e prepara il futuro
Per cosa poi, ha smarrito il senso.
Non alza le tende ,
non c’è di meglio …

Una generazione ha dato e poi tolto.

Più nulla...
nelle mani degli economisti
quello che resta dei fallimenti.

Sui davanzali gerani rossi
della casa in rovina…
L’ebreo cantava al tramonto
la terra
lungo la Limat in un qualche Tea Room di Zurigo.

''Wenn ich rufe, erhòre mich , Gott, du mein Retter
Du hast mir Raum gescaffen, als mir angst war
Sei mir gnàdig, und hòr auf mein Flehen ! ''

Canta ora l’arabo lungo i vicoli
della città che racconta storia;
pietre alzate, abbattute e nuovamente alzate
e torri come bastioni sui fianchi della collina.

È nenia di colori, un quasi lamento
e non mi appartiene.
La fanciulla porta il velo.

Ho combattuto agitando la spada ...


GSN ...

Per interpretare e raccontare me stesso scelgo Vincent van Gogh .... ritratto del dottor Gachet, (1890)
Per raccontare il nostro tempo confuso e incerto ho scelto un bellissimo dipinto di Hieronymus Bosch ... la nave dei folli...

.... La nave dei folli è un'opera satirica pubblicata nel 1494 a Basilea da Sebastian Brant,un teologo conservatore tedesco. ( Der Narrenspiegel, das groß Narrenschiff ).
Sono, quelli di Brant, anni incerti e confusi premessa di successivi grandi cambiamenti.
E' il tempo di Erasmo da Rotterdam e del celebre Elogio della follia

A proposito della follia e della nave dei folli Michel Foucault scrive...
« Perché si vede sorgere d'un tratto la sagoma della nave dei folli, e il suo equipaggio insensato che invade i paesaggi più familiari? Perché, dalla vecchia alleanza dell'acqua con la follia, è nata un giorno, e proprio quel giorno, questa barca?

[…]

La follia e il folle diventano personaggi importanti nella loro ambiguità: minaccia e derisione, vertiginosa irragionevolezza del mondo, e meschino ridicolo degli uomini. »





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