sabato 25 giugno 2011

Ungaretti e gli anni vissuti in Brasile

Immagini relative a albert anker

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Gli anni che Ungaretti ha vissuto in Brasile sono funestati da lutti devastanti. Nel 1937 muore il fratello Costantino, a cui dedica Tutto ho perduto , la poesia di apertura della terza raccolta ungarettiana, Il Dolore pubblicata nel 1947. Costantino, più vecchio di otto anni, per il poeta ha sempre rappresentato l'infanzia, Alessandria, il loro mondo favoloso, tutto il mondo:

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Tutto ho perduto
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tutto ho perduto dell’infanzia
e non potrò mai più
smemorarmi in un grido.
l’infanzia ho sotterrato
nel fondo delle notti
e ora, spada invisibile,
mi separa da tutto.
di me rammento che esultavo amandoti,
ed eccomi perduto
in infinito delle notti.
disperazione che incessante aumenta
la vita non mi è più,
arrestata in fondo alla gola,
che una roccia di gridi.
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Costantino era il passato e il passata era l'innocenza. Partito lui per l'estremo viaggio, '' la vita non mi è più,/ arrestata in fondo alla gola,/ che una roccia di gridi.

Che cosa è rimasto ? Soltanto '' sogni, barlumi, / i fuochi senza fuoco del passato.
Due anni dopo muore all'improvviso, per un'appendicite non diagnosticata anche il figlio del poeta, Antonietto, di soli nove anni ... La città di San Paolo diventa allora lo scenario odioso di un nuovo diario in versi che narrano la tragedia.
.... Giorno dopo giorno … che è molto più di un diario in verso per quella morte racconta il vuoto, la vertigine del nulla, una desolazione senza sbocchi, la fine della pietà
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