lunedì 20 febbraio 2012

LEAH GOLDBERG (1911-1970)

Ecco un poeta che non conoscevo. Cerco immagini per rappresentarne il pensiero, provo...

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Chagall - l'ebreo errante
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Lea Goldberg -(1911-1970)
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Di origini ebraiche nasce nel 1911 a Konigsberg, nella Prussia Orientale e trascorre infanzia e adolescenza a Kovno, in Lituania. A sedici anni pubblica la sua prima poesia in lingua ebraica. Studierà poi a Berlino e a Bonn. Nel 1935 si stabilisce definitivamente a Tel Aviv e nello stesso anno pubblica il suo primo libro. Nel 1954 diventa docente di letteratura presso l'università ebraica di Gerusalemme. E' autrice di romanzi, poesie, commedie e saggi. Goldberg che parlava sette lingue ha tradotto numerose opere straniere in ebraico. Muore nel 1970.
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(dal Bolg BiancheggiandoChagall
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VERSO DI ME

Di memorie d'amore
gli anni hanno adornato il mio viso
segnandomi i capelli di lievi filigrane grigie:
son diventata così bella

Paesaggi riflessi
nel mio sguardo
strade percorse
han marcato i miei passi

Se ora mi vedessi
non troveresti il tuo passato.
Torno a me
con un volto che invano cercasti
quando ti venivo incontro.
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Chagall
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1 commento:

  1. Ciao Nino.
    Ti lascio questa sua poesia, nel caso tu non la conosca:

    "Davvero" (Ha omnan)

    Davvero verranno ancora giorni di perdono e di grazia
    e camminerai nel campo come l'ingenuo viandante

    La pianta dei tuoi piedi nudi accarezzerà i fili d'erba,
    e le sommità delle spighe ti pungeranno, e la loro puntura sarà dolce,
    oppure la pioggia ti sorprenderà, con la massa battente delle sue gocce
    sulle spalle, sul petto, sul collo e ti rinfrescherà il capo.

    Davvero camminerai ancora nei campi e la quiete si diffonderà in te,
    respirerai il profumo del solco trovando pace a ogni respiro
    vedrai il sole nello specchio della pozza dorata
    le cose e la vita saranno semplici e sarà permesso toccarle
    e sarà permesso, permesso, permesso amare

    Camminerai nei campi da sola,
    non ti brucerai nella vampa degli incendi,
    in strade indurite dal terrore e dal sangue.
    E con cuore sincero sarai di nuovo umile e docile
    come un filo d'erba, come un essere umano,
    cui è permesso, permesso, permesso amare.

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