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Sguinzagliare ricordi
In questi giorni penso al vento fra i tuoi capelli,
agli anni che fui nel mondo prima di te
e all’eternità che prima di te andrò a incontrare,
ai proiettili che non mi uccisero in battaglia
ma uccisero i miei amici,
di me migliori perché
non vissero oltre come me,
penso a te nuda davanti al fornello d’estate,
sul libro curva per leggere meglio
nella luce morente del giorno.
Vedi, abbiam vissuto più di una vita,
ora dobbiamo pesare ogni cosa
sulla bilancia dei sogni e sguinzagliare
ricordi che divorino ciò che fu il presente.
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Yehuda Amichai:
Nato a Wurzburg nel 1924 e morto a Gerusalemme nel 2000, è stato uno dei primi poeti contemporanei a scrivere in ebraico, utilizzando, nelle sue poesie, la lingua della Bibbia e dei libri di preghiere, in una forma moderna, incorporandola e rinnovandola nel linguaggio della vita di tutti i giorni, talvolta crudo, talvolta aulico.
Amichai
è noto e apprezzato in tutto il mondo, le sue poesie sono state
tradotte in trentasette lingue, compreso il cinese e il giapponese. La
sua poesia è ricca di allusioni e riferimenti legati all'antico mondo
ebraico, ma le cui immagini sono comprensibili e riconoscibili da un
pubblico universale.
In italiano sono pubblicate le raccolte Ogni uomo nasce poeta (Roma, ed. Di Renzo, 2000) e Poesie (Milano, Crocetti Editore, 1996).
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.... abbiamo vissuto più di una
vita - dice Amichai - Succede quando conosci l'esodo dalla terra che
ti ha formato e lotti per ricominciare. E' bellissima l'immagine dei
ricordi : Il bene e il niente che si confrontano in cerca di ciò
che resta,forse il senso della vita
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