domenica 24 giugno 2012

Remo Pagnanelli


Telemaco Signorini


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...  mi godo questa luce ultima
della fine senza fine.
Profonda
quanto più nel ritrarsi
pare scalfire.
Che non possiede,
che spossessa le cose e te,
riducendo all’osso e al bianco.
Quant’altra sotto ne dorme
che la pioggia non offusca.

I lari
 
mi si affollano intorno per darmi conforto.
Ma nulla possono col loro affannoso perorare,
quando tutti vedono che stanno fermi e addormentati,
non divorano più le offerte e zitti ributtano
qualsiasi voto ...
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Remo Pagnanelli (1955-1987)
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Remo Pagnanelli nasce Macerata nel 1955 ed è morto nel 1987.
Sono da ricordare gli studi su Sereni ''La ripetizione dell’esistere'' (Milano, Sheiwiller 1981) ed inoltre la monografia su Fortini (Ancona, Il lavoro editoriale).
Tra i vari studi si è occupato in particolare di Montale, Bertolucci, Giudici, Caproni,
 Insieme a G. Garufi ha fondato e diretto la rivista “Verso” e curato l’antologia Poeti delle Marche (Forlì, Forum, 1982).
Per la poesia ha esordito con la raccolta Dopo (Forlì, Forum, 1982) a cui hanno fatto seguito Musica da viaggio, (Macerata, Olmi, 1984), Atelier d’inverno (Treviso, Accademia Montelliana, 1986) Preparativi per la villeggiatura (postumo e lasciato in pulito, edito da, Amadeus, 1988). Epigrammi dell’inconsistenza (Grottammare, Stamperia dell’arancio, 1992, curato da E. De Signoribus che raccoglie testi anteriori a Dopo).
(Fonte: http://www.cultura.marche.it/CMDirector.aspx?id=5712)

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