martedì 6 novembre 2012

Rainer Maria Rilke - Lettere a un giovane poeta


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Viareggio presso Pisa (Italia)
5 aprile 1903

.Deve scusarmi, caro egregio signore, se solo oggi, grato, ricordo la sua lettera del 24 febbraio: sono stato tutto il tempo indisposto, non proprio malato, ma oppresso da una spossatezza influenzale che mi rendeva inabile a tutto. Alla fine, non accennando il mio stato a migliorare , sono partito per questo mare del Sud il cui beneficio già una volta mi ha aiutato. Ma non sono ancora in salute, lo scrivere mi pesa, e così deve accettare queste poche righe in vece d’altro. Naturalmente sappia che ogni sua lettera sarà per me sempre una gioia, e solo abbia indulgenza quanto alla risposta, che forse la lascerà spesso a mani vuote; poiché in sostanza, è proprio nelle cose più profonde e importanti, siamo indicibilmente soli, e affinché uno possa consigliare e anzi aiutare l’altro deve accadere molto, molto deve riuscire, una intera costellazione di cose si deve realizzare perché si ottenga una volta lo scopo……
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.RAINER MARIA RILKE
Lettere a un giovane poeta
Oscar Mondadori

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Tra il 1903 e il 1908 Franz Xaver Kappus, un giovane allievo dell'accademia militare di Wiener Neustadt, inviò a Rainer Maria Rilke alcune sue prove poetiche. Il corpus di poesie era accompagnato da una lettera in cui il giovane aspirante poeta si apriva come non aveva mai fatto con! nessuno. Ebbe così inizio quel carteggio che, staccato dall'epistolario di Rilke, fu pubblicato come opera a sé stante nel 1929. Dal poeta maturo scaturisce una sorta di lezione fatta di consigli stilistici e, soprattutto, di insegnamenti spirituali. Con toni accorati, Rilke espone i temi! principali della sua poetica: esorta Kappus a indagare se veramente lo scrivere sia per lui una necessità, gli indica il peso e la grandezza dell'essere artista, lo esorta alla solitudine come unico mezzo per giungere alla maturazione di sé. Tra le più belle scritte da Rilke, le dieci lettere sulla poesia raccolte in questo volume costituiscono un breviario spirituale in cui il poeta, prescindendo dal destinatario, si pone davanti ad uno specchio straniante e rivelatore che lo aiuta a definirsi e ad analizzarsi.

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