venerdì 28 novembre 2014

Bertold Brech - Ci sedemmo dalla parte del torto

Marc Chagall
Il poeta sdraiato
1915
Olio su cartone
77X77,5cm
Tate Gallery of British Art

Il poeta sdraiato nel verde del prato con il capo appoggiato sulla sua giacca e con il cappello a fianco, ha la schiena rivolta verso la casa, le mani appoggiate sotto il collo, l'una sull'altra, e sembra quasi dormire; tutto ciò che accade dietro di lui sembra non interessargli: potrebbe essere un sogno, o la trascrizione in immagini di una sua poesia.

La natura non sembra accorgersi della sua presenza. Il centro del dipinto è occupato dalla casa che perde il proprio ruolo centrale lasciandolo all'uomo; Chagall ha tuttavia posto esattamente in mezzo alla tela il luogo dell'affetto domestico e del sentimento di nostalgia che caratterizza tutto il dipinto.




Se guardo indietro, a quello che è stato di me, alle mie scelte, al mio stare tra la gente e le cose, posso anch’io dire insieme a Bertold Brech :

''Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati''.



Nel 1937 Chagall celebra a modo suo il ventesimo anniversario della Rivoluzione russa dipingendo un grande quadro intitolato appunto “La Rivoluzione”, che porterà con sé nell’esilio statunitense del 1941. A memoria indelebile delle sofferenze patite dal popolo ebraico durante la guerra, egli decide di tagliare l’opera in tre parti, trasformandola in un trittico. Nella parte superiore permangono alcuni personaggi che brandiscono fucili, il cui dinamismo viene accentuato dal loro slancio verso destra, la minaccia della guerra è resa metaforicamente da un grande animale che sostiene una torcia. Da un villaggio russo ancora addormentato nella calma di una notte ingannevole scappa già confusamente una folla di ebrei sconvolti, uno dei quali – il tipico ebreo errante col fagotto in spalla – porta con sé la Torah. Più in là una donna porta in braccio il suo bambino. Compare anche il pendolo della casa di famiglia che non scandisce più il tempo.


Provo ad accennare i miei pensieri.

• Ci sedemmo dalla parte del torto … nel mio caso sempre e comunque mi sono seduto dalla parte di ‘’quelli che non hanno’’, dei dimenticati, degli esclusi,dei sofferenti, di quelli che subiscono ingiustizie. Soprattutto sono da sempre dalla parte delle giovani generazioni a cui ‘’qualcuno’’ ha rubato il futuro … Dalla parte dei perdenti, di chi ha torto, quindi …
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• Tutti gli altri posti erano occupati. … non sempre, mi viene da dire, la maggioranza ha ragione. Lo dimostra la situazione politica, economica e sociale che stiamo vivendo e i giorni che abbiamo davanti si annunciano difficili. Viviamo una situazione che non nasce dal caso ma da anni e anni di scelte sbagliate frutto dell’egoismo cioè ‘’prima penso a me stesso poi, se ho tempo,se ne ho voglia, se mi conviene, agli altri, al bene comune’’. .... C’è chi, lungo gli anni, ha alzato la voce ma, inascoltato, è stato sconfitto.
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Consentimi ora un’ultima riflessione. Ho trovato emblematico il discorso di Papa Francesco al Consiglio d’Europa. Una lezione di politica che temo non verrà presa in considerazione. Anche lui, Bergoglio, ha scelto di stare dalla parte del torto.

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