domenica 15 maggio 2016

Per un marketing della città (1987)




Al termine di un ciclo di programmazione che aveva portato importanti risultati ( recupero della Pozzi e della Minerva; nascita di alcune nuove imprese e, in altri termini di restituire il lavoro ad oltre 400 U.L.) elaboro il progetto ‘’Per un marketing della città - per una transizione attiva della città di Spoleto e del suo territorio’’.

E' , probabilmente, il primo esempio di Marketig Territoriale proposto in Italia. Viene partecipato alla Regione dell’Umbria con il piano annuale per la formazione professionale 1987/88 . [ … ]
Nella sua elaborazione tengo conto dell'esperienza maturata nel precedente ciclo di programmazione e cerco di affinare gli strumenti costruiti per la programmazione dal basso.
L'assenza di una vera un'area industriale aveva condizionato l'apertura di nuove imprese (moltiplicazione delle attività produttive) cioè il lavoro di attrazione .
Il progetto rappresenta il logico completamento e superamento della metodologia su cui era nato l'ufficio .

Anche le città, scrivevo , hanno un'anima.

Ognuno, scrivevo, ricomincia da sé, oltre i problemi, dalle proprie peculiarità e vocazioni perché "il cambiamento" riguarda le strutture e la cultura che le aveva prodotte.
Un'era, la società industriale, era terminata, E la città e il suo territorio diventavano , nel progetto, la nuova area industriale.
Considerare la città come fosse un’impresa; ragionare sui punti di forza e di debolezza della città; sulle sue vocazioni e le sue peculiarità; considerare le strade e le piazze, la sua storia elementi fondamentali per un nuovo progetto di sviluppo erano alcune delle idee guida all'origine del programma.
Utilizzare il marchio che il Festival dei Due Mondi aveva imposto al mondo; trasformare in fattori del lavoro e dell'economia l'immagine che la città di Spoleto aveva conquistato nel mondo riempiendo un patrimonio immateriale con prodotti di qualità era uno dei percorsi che venivano proposti nel progetto.

Oltre non si poteva andare

Ricordi ...
Giovenale Sassi





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