Scriveva Piero Calamandrei " Se volete andare dove è nata la nostra Repubblica venite dove caddero i nostri giovani, ovunque è morto un italiano per riscattare la dignità e la libertà, andate lì perchè lì è nata la nostra Repubblica"
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"Essi sono morti senza retorica, senza grandi frasi, con semplicità come se si trattasse di un lavoro quotidiano da compiere: il grande lavoro che occorreva per restitutire all'Italia libertà e dignità.
Di questo lavoro si sono riservata la parte più dura e più difficile: quella di morire, di testimoniare con la resistenza e la morte, la fede nella giustizia"
E aggiunse " ... a noi è rimasto un compito cento volte più agevole: quello di tradurre in leggi chiare, stabili e oneste, il loro sogno di una società più giusta e umana, di una solidarietà di tutti gli uomini alleati a debellare il dolore .... .... non dobbiamo tradirli".
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"Essi sono morti senza retorica, senza grandi frasi, con semplicità come se si trattasse di un lavoro quotidiano da compiere: il grande lavoro che occorreva per restitutire all'Italia libertà e dignità.
Di questo lavoro si sono riservata la parte più dura e più difficile: quella di morire, di testimoniare con la resistenza e la morte, la fede nella giustizia"
E aggiunse " ... a noi è rimasto un compito cento volte più agevole: quello di tradurre in leggi chiare, stabili e oneste, il loro sogno di una società più giusta e umana, di una solidarietà di tutti gli uomini alleati a debellare il dolore .... .... non dobbiamo tradirli".
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I morti sono tutti uguali ma questi morti, tutti giovani, avevano un sogno .... ... raccontavano il futuro che faticosamente il paese è riuscito a costruire.
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Comme vous avez raison de souligner que nous devons la liberté à ces jeunes hommes qui sont morts pour nous et pour le rêve d'une société fraternelle.
RispondiEliminaBon week-end !