lunedì 12 ottobre 2009

L’ingresso ufficiale di Mons. Renato Boccardo nella Diocesi di Spoleto-Norcia




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Spoleto, 11 ottobre 2009 - ingresso ufficiale di Mons. RENATO BOCCARDO nella Diocesi di Spoleto-Norcia
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Il saluto alle autorità
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“Come i 115 vescovi che mi hanno preceduto - ha dichiarato Mons. Renato Boccardo, rivolgendosi alle autorità civili presenti nella sala comunale di Spoleto- vengo come pellegrino, per unire il mio al cammino delle gente di questa terra; vengo come amico di tutti gli uomini e le donne di buona volontà; vengo come pastore, per raccontare ancora una volta la storia dell’amore di Dio nel mondo; vengo per condividere con tutti indistintamente speranze e gioie, preoccupazioni e pene. La chiesa desidera costruire, insieme a voi, una salda piattaforma di virtù morali, su cui edificare una convivenza a misura d’uomo. “tutti dipendiamo da tutti” scriveva Giovanni Paolo II (cf Sollicitudo rei socialis, 38). Ciò è vero sempre, in particolare nell’ordine della convivenza civile e sociale. “Il primo capitale da salvaguardare è l’uomo, la persona, nella sua integrità” (Caritas in Veritate, 25). Su questa linea, assicuro a tutti voi, Autorità civili, l’impegno fattivo e la collaborazione dell’intera comunità diocesana di Spoleto-Norcia e del Suo Arcivescovo. Vogliamo essere una Chiesa che con simpatia va incontro alla città e si fa compagna di viaggio di ogni uomo e di ogni donna, offrendo a tutti speranza e consolazione”


L’ingresso ufficiale di Mons. Renato Boccardo nella Diocesi di Spoleto-Norcia è avvenuto alle ore 17.00 con l’Eucaristia solenne, nella Cattedrale Santa Maria Maggiore di Spoleto, preceduta dal saluto, sulla piazza della basilica, delle autorità civili. Insieme al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, On.le Gianni Letta e al Prof. Giuseppe Profiti, Presidente dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, c’erano il Sen. Gustavo Selva, la Sen. Maria Pia Garavaglia, l’On.le Luciano Rossi, l’Ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede Antonio Zanardi Landi, la Presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, e il Sindaco di Spoleto, Daniele Benedetti. Nella Basilica Cattedrale, alla cerimonia hanno partecipato anche il Card. Giovanni Lajolo, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, il Card. Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, il Card. Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, il Cardinale Jorge María Mejía, Archivista e Bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa e l’Arcivescovo Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia, L'Arcivescovo Riccardo Fontana, Arcivescovo di Arezzo, insieme ai Vescovi della Conferenza Episcopale Umbra. In prima fila poi Suor Maria Grazia Mancini, madre generale della Congregazione “Figlie dei Sacri cuori di Gesù e di Maria” Istituto delle Suore Ravasco di Roma, dove dal 1989 Mons. Renato Boccardo celebrava la messa quotidiana. Resteranno ad abitare definitivamente a Spoleto, vicino alla Cattedrale, all’attenzione dell’Episcopio, tre suore dell’Istituto genovese Ravasco, Suor Maria Gilda Rugeri (superiora), Suor Fatima e Suor Maria Melvi. Presenti anche numerosissimi sindaci dei Comuni del territorio diocesano.

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L'Omelia
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“Alle famiglie cristiane – ha detto poi l’Arcivescovo Boccardo durante sua Omelia nella Cattedrale di Santa Maria Maggiore - il mio incoraggiamento e la mia ammirazione: voi, famiglie, siete la culla naturale dell'amore e della vita; mostrate alla nostra società - spesso così povera e distratta - che è possibile volersi bene nella fedeltà e nel sacrificio; che la bellezza e le difficoltà di un amore che dura per sempre rendono fecondo di frutti ogni impegno; che l'accoglienza, la promozione e il rispetto della vita, in ogni momento del suo sviluppo terreno, costituiscono la più grande ricchezza per l'umanità. Anche alle famiglie in situazioni particolari vada il mio saluto cordiale: il Vescovo e la Chiesa diocesana, coniugando amore per la verità e amore per le persone, vi riconoscono ed accolgono come “membra vive” della comunità e vi amano come una madre che segue di più i figli che sono in difficoltà. Penso poi alle famiglie segnate dal dolore e dalla malattia e a quelle provate dall'attuale situazione economica: mentre le invito a custodire la speranza, assicuro loro la prossimità e l'aiuto concreto della comunità cristiana, così ricca di iniziative e realizzazioni di solidarietà anche attraverso la benemerita Caritas diocesana”.


Ai giovani di questa Archidiocesi, sentinelle del mattino - prosegue il Vescovo Boccardo - amici carissimi proprio perché giovani, a voi giovani rilancio la sfida di Giovanni Paolo II: «Non abbiate paura di essere i santi del nuovo millennio! Non abbiate paura di volare in alto!». Desidero che i quattro verbi proposti dal Sinodo diocesano per la nostra pastorale giovanile: annunciare, mostrare, accompagnare, condividere, siano i pilastri che reggono e motivano il mio stare con voi. A tutti do appuntamento per sabato sera, qui in Cattedrale: vi aspetto!”.



“Ai Responsabili della cosa pubblica, - continua il nuovo Arcivescovo di Spoleto - con i quali desidero mantenere un rapporto rispettoso e leale, l'assicurazione della mia volontà e della mia disponibilità a ricercare, promuovere e costruire il vero bene, con la sapienza e la luce che vengono dal Vangelo, per ogni uomo e ogni donna, senza distinzione di razza, cultura o provenienza. Anche a loro chiedo di unire gli sforzi con tutte le altre “agenzie educative” per trasmettere alle giovani generazioni esempio di rettitudine, onestà, coerenza e dedizione, sia nella sfera pubblica che in quella privata”.

“Ultimo, ma certamente non per importanza, il mio pensiero si dirige alla grande famiglia del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e al suo Presidente il Cardinale Giovanni Lajolo. Cari amici, la vostra presenza numerosa ed eloquente mi permette di ripetervi quanto dissi lo scorso 16 luglio: custodisco come tesoro prezioso gli anni di lavoro comune e, specialmente, la vostra amicizia e la ricchezza del rapporto umano che insieme abbiamo costruito. Sono certo che la lontananza che da oggi ci separa è e rimarrà puramente geografica”. Ha concluso l’Arcivescovo Boccardo.

(Fonte: http://www.anso.it/) ma, naturalmente ero presente

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