La Cattedrale - Arcidiocesi di Spoleto-Norcia
Spoleto: lettera di S. Francesco d'Assisi
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Spoleto, 11 ottobre 2009 - ingresso ufficiale di Mons. RENATO BOCCARDO nella Diocesi di Spoleto-Norcia
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“Come i 115 vescovi che mi hanno preceduto - ha dichiarato Mons. Renato Boccardo, rivolgendosi alle autorità civili presenti nella sala comunale di Spoleto- vengo come pellegrino, per unire il mio al cammino delle gente di questa terra; vengo come amico di tutti gli uomini e le donne di buona volontà; vengo come pastore, per raccontare ancora una volta la storia dell’amore di Dio nel mondo; vengo per condividere con tutti indistintamente speranze e gioie, preoccupazioni e pene. La chiesa desidera costruire, insieme a voi, una salda piattaforma di virtù morali, su cui edificare una convivenza a misura d’uomo. “tutti dipendiamo da tutti” scriveva Giovanni Paolo II (cf Sollicitudo rei socialis, 38). Ciò è vero sempre, in particolare nell’ordine della convivenza civile e sociale. “Il primo capitale da salvaguardare è l’uomo, la persona, nella sua integrità” (Caritas in Veritate, 25). Su questa linea, assicuro a tutti voi, Autorità civili, l’impegno fattivo e la collaborazione dell’intera comunità diocesana di Spoleto-Norcia e del Suo Arcivescovo. Vogliamo essere una Chiesa che con simpatia va incontro alla città e si fa compagna di viaggio di ogni uomo e di ogni donna, offrendo a tutti speranza e consolazione”
L’ingresso ufficiale di Mons. Renato Boccardo nella Diocesi di Spoleto-Norcia è avvenuto alle ore 17.00 con l’Eucaristia solenne, nella Cattedrale Santa Maria Maggiore di Spoleto, preceduta dal saluto, sulla piazza della basilica, delle autorità civili. Insieme al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, On.le Gianni Letta e al Prof. Giuseppe Profiti, Presidente dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, c’erano il Sen. Gustavo Selva, la Sen. Maria Pia Garavaglia, l’On.le Luciano Rossi, l’Ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede Antonio Zanardi Landi, la Presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, e il Sindaco di Spoleto, Daniele Benedetti. Nella Basilica Cattedrale, alla cerimonia hanno partecipato anche il Card. Giovanni Lajolo, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, il Card. Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, il Card. Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, il Cardinale Jorge María Mejía, Archivista e Bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa e l’Arcivescovo Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia, L'Arcivescovo Riccardo Fontana, Arcivescovo di Arezzo, insieme ai Vescovi della Conferenza Episcopale Umbra. In prima fila poi Suor Maria Grazia Mancini, madre generale della Congregazione “Figlie dei Sacri cuori di Gesù e di Maria” Istituto delle Suore Ravasco di Roma, dove dal 1989 Mons. Renato Boccardo celebrava la messa quotidiana. Resteranno ad abitare definitivamente a Spoleto, vicino alla Cattedrale, all’attenzione dell’Episcopio, tre suore dell’Istituto genovese Ravasco, Suor Maria Gilda Rugeri (superiora), Suor Fatima e Suor Maria Melvi. Presenti anche numerosissimi sindaci dei Comuni del territorio diocesano.
“Ai giovani di questa Archidiocesi, sentinelle del mattino - prosegue il Vescovo Boccardo - amici carissimi proprio perché giovani, a voi giovani rilancio la sfida di Giovanni Paolo II: «Non abbiate paura di essere i santi del nuovo millennio! Non abbiate paura di volare in alto!». Desidero che i quattro verbi proposti dal Sinodo diocesano per la nostra pastorale giovanile: annunciare, mostrare, accompagnare, condividere, siano i pilastri che reggono e motivano il mio stare con voi. A tutti do appuntamento per sabato sera, qui in Cattedrale: vi aspetto!”.
“Ai Responsabili della cosa pubblica, - continua il nuovo Arcivescovo di Spoleto - con i quali desidero mantenere un rapporto rispettoso e leale, l'assicurazione della mia volontà e della mia disponibilità a ricercare, promuovere e costruire il vero bene, con la sapienza e la luce che vengono dal Vangelo, per ogni uomo e ogni donna, senza distinzione di razza, cultura o provenienza. Anche a loro chiedo di unire gli sforzi con tutte le altre “agenzie educative” per trasmettere alle giovani generazioni esempio di rettitudine, onestà, coerenza e dedizione, sia nella sfera pubblica che in quella privata”.
(Fonte: http://www.anso.it/) ma, naturalmente ero presente
Papa Giovanni Paolo II - Wikipedia
Frasi di Papa Giovanni Paolo II
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