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lunedì 13 ottobre 2014

Pier Paolo Pasolini - Poesie a Casarsa (1941-43)





Vedi, Dilio, sulle acacie
piove. I cani si sfiatano
per il piano verdino.

Vedi, fanciullo, sui nostri corpi
la fresca rugiada
del tempo perduto. 


giovedì 7 febbraio 2013

Alla mia nazione


Silvestro Lega

Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.
da PensieriParole

Pier Paolo Pasolini ..

 

Cecioni

 

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