sabato 29 giugno 2013

José Saramago - Silenzi

Klimt


 Oggi non era giorno di parole,
con mire di poesie o di discorsi,
né c’era strada che fosse nostra.
A definirci bastava solo un atto,
e visto che a parole non mi salvo,
parla per me, silenzio, ch’io non posso

-
 

I miei pensieri

 
 Sono d’accordo con Heidegger quando afferma che l’uomo può superare la paura, l’angoscia che deriva dalla propria finitezza e quindi dalla morte se recupera il nesso fondamentale che lo lega all’essere.
Penso che ogni ‘’uomo’’ rappresenti un progetto unico e irripetibile.
Entro in ansia scontenta quando ‘’la strada’’ diventa difficile o se a causa dei limiti (che dovrei accettare) smarrisco l’orizzonte del mio divenire che poi è la missione per cui sono nato e vivo. …

L’inferno comincia su questa terra quando capisci che potevi scrivere un bel libro, dipingere un quadro, scrivere un’opera musicale, accarezzare un bambino e di non averlo fatto….. 
gsn

venerdì 28 giugno 2013

Carlos Drummond De Andrade Lettera da "Lezione di cose" (1962)

Lettera

È molto tempo, si, che non ti scrivo.
Sono invecchiate tutte le notizie.
Sono invecchiato anch'io: guarda, in rilievo,
questi segni su di me, non delle carezze

(così leggere) che mi facevi in viso:
sono ferite, spine, sono ricordi
lasciati dalla vita al tuo bambino, che al tramonto
perde la sapienza dei bambini.

La mancanza che ho di te non è tanto
all'ora di dormire, quando dicevi
"Dio ti benedica", e la notte si spalancava in sogno.

E quando, allo svegliarmi, vedo a un angolo
La notte accumulata dei miei giorni,
e sento che sono vivo, e che non sogno.



Carlos Drummond De Andrade
Lettera
da "Lezione di cose" (1962)
Albert Anker

Lettera

È molto tempo, si, che non ti scrivo.
Sono invecchiate tutte le notizie.
Sono invecchiato anch'io: guarda, in rilievo,
questi segni su di me, non delle carezze

(così leggere) che mi facevi in viso:
sono ferite, spine, sono ricordi
lasciati dalla vita al tuo bambino, che al tramonto
perde la sapienza dei bambini.

La mancanza che ho di te non è tanto
all'ora di dormire, quando dicevi
"Dio ti benedica", e la notte si spalancava in sogno.

E quando, allo svegliarmi, vedo a un angolo
La notte accumulata dei miei giorni,
e sento che sono vivo, e che non sogno.

martedì 25 giugno 2013

LETTERA AL PADRE



... deve scusarmi se solo oggi, grato, prendo la penna e mi appresto a scrivere.
Sono stato per tutto il tempo preso da problemi di salute,dalle preoccupazioni e da una spossatezza che viene quando nel cuore manca la gioia.
.Ora va tutto bene …  i problemi sembrano superati ed io penso a Lei, alle bellissime parole che, lungo gli anni,  ho ricevuto, al tanto che queste raccontano, all’aiuto che mi hanno dato, al futuro che resta davanti.
  Vorrei ringraziarla con una bella lettera ma scrivere mi pesa e le parole restano chiuse negli angoli della mente e del cuore.
Vorrei raccontare della mia famiglia e dei sacrifici che dobbiamo sostenere per questa orribile crisi economica; una crisi che sta maciullando il paese nel più orribile dei modi. E sono le giovani generazioni a pagare il prezzo più alto.
Che bello sarebbe alzare il telefono e ascoltare la sua voce, i suoi consigli, la bellezza della sua parola !

Mi manca la sua parola ….

Prendo la penna ma …
messo davanti a un foglio di carta non scritto provo a disegnare il tanto e il nulla che vivo ma non sempre ci riesco.
Lei mi conosce, preferisco la riservatezza e non amo raccontarmi oltre i limiti circoscritti dall’amicizia.

L’amicizia!

Prendo le sue lettere dal cassetto dei ricordi e ritrovo  pensieri caduti, nascosti negli angoli della memoria, sensazioni bellissime,



Klimt



“Carissimo Nino, 

perché riconosco la tua intelligenza e ancora più la tua nobiltà d’animo e la tua sensibilità, sappi che quanto mi accingo a scriverti è solo per farti sapere che sono sicuro che riconosci valido il detto di Pascal : “il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce … molto spesso il cuore arriva a comprendere ciò che la ragione cerca”.

Se tanto ti scrivo è perché sappia che sei sempre nella mia memoria, ma soprattutto nel mio cuore.

È vero che la ‘’ragione’’ è la ‘’facoltà di pensare, di conoscere la realtà che ci circonda e le persone che entrano nella nostra vita’’, ma è anche vero che questa facoltà, col passare del tempo si … indebolisce e per questa ragione il ‘’patrimonio di conoscenza’’ dei fatti di vita vissuta e di tanti individui incontrati nel corso del tempo si stempera e perfino si perde. Tuttavia, quando si tratta di ‘’ persone che entrano nel cuore’’ queste restano sempre presenti”.



Ottone Rosai

E' sera, anzi è notte.

La pioggia ha smesso di battere i vetri della finestra: sembra ottobre !

Forse è la pioggia che porta la tristezza, la voglia di riempire la stanza, di non restare solo... I miei dormono.

Forse è vero che i poeti attendono la notte per scrivere sciocchezze.

Attendono l'amore che c'è, che non c'è e lascia soli.

Le sue lettere riempiono il silenzio, il buio di una notte senza stelle e mi aiutano a sopportare il giorno che viene.

Anni difficili, questi … anni di lotta testarda in cerca della bellezza che c’è, che non c’è, che poi è tutto ciò che è vero, buono e giusto. … la giustizia...



Gauguin

“Carissimo Nino, 

[ …  ]  mi trovo a vivere … quotidianamente in uno stato di vita che non è quello di chi, dopo aver assolto la sua missione, può vivere serenamente il tempo che il Signore gli vorrà concedere, bensì in una situazione nella quale  - a parte i condizionamenti legati alla … vecchiaia … si aggiungono anche quelli legati al dovere di non lasciare senza risposta quanti quasi quotidianamente si rivolgono a me per avere un aiuto e un conforto per risolvere i loro problemi … spirituali e … economici.



Pissarro

Ho bisogno di riposo, di liberare la mente per scrivere, raccontare, vivere sensazioni, emozioni nuove e non mi basta leggere un buon libro o la biografia dei grandi e il racconto, quello che agita la notte, resta nella penna e sfiorisce insieme ai giorni che passano lenti, irraggiungibili, inconcludenti.

Bisognerebbe vivere per ricominciare, tutti i giorni, e inventare il presente che vorresti ma ... domani non è il giorno che vorrei.

Eccellenza, rileggendo le sue lettere ritrovo l’uomo, il padre buono capace di amare, di unire, di riconciliare, espressione del cuore di Cristo :  “Vedendo le folle ebbe compassione di loro”.

Un uomo dal cuore sempre giovane e pieno d’entusiasmo,  il padre sempre vicino agli ultimi, ai bisognosi, …

È per questa capacità di scendere tra gli ultimi che l’ho amata e ho vissuto come un privilegio grandissimo l’amicizia, l’affetto che mi hai voluto donare e che ho cercato di ricambiare come meglio potevo...


Chagall

Carissimo Nino,

molte altre cose avrei voluto scriverti per poterti meglio esprimere il mio affettuoso ricordo e per riparare al fatto che, se anche nel passato non sono stato io a prendere l’iniziativa di scriverti, il ricordo che mi lega a Te e ai tuoi Cari mi è sempre presente nelle S.Messe che celebro ogni giorno.

Accogli e gradisci il ringraziamento per l’affettuoso ricordo che porti della mia persona, mentre con tutto il cuore invoco su di te e sulla tua Famiglia la benedizione del Signore, intercedente la nostra Madre Santissima.



F.to + ... 


Antonio Berni

Ho combattuto la buona battaglia, mi dico, e spesso ho perso .

Ma era veramente la buona battaglia o io, bambino che pensa da grande, ho confuso il bene con il male?

Non lo so! Il tempo che resta è difficile



La sera si è fatta notte
un buio di ombre
silenzio



Ieri pensavo alla guerra che nessuno ci ha dichiarato ma che, a mio avviso, stiamo vivendo e al fallimento dei principi negoziali che dovrebbero essere sempre perseguiti per portare frutti il più possibile durevoli .

Pensavo alla guerra e a Melville e al suo Benito Cenero ( la nave .. la rivolta degli schiavi) : la guerra !

 La crisi economica e quindi politica e sociale è tutto questo … una grande guerra che nessuno ha dichiarato ma che stiamo vivendo.

 Ha i suoi campi di battaglia, le sconfitte e le vittorie, conta i suoi morti . E noi la stiamo perdendo.

Il nostro tempo è attraversato ‘’dalla filosofia del denaro’’.
Il denaro è simbolo dell'epoca moderna caratterizzata dall'impersonalità dei rapporti umani, sempre più freddi e distaccati e dalla conseguente perdita dei valori sia qualitativi che quantitativi.

Siamo tutti in pericolo e abbiamo bisogno di uomini come Lei, padre santo, capaci di scendere tra i sofferenti per abbracciarli e donare amore. Uomini capaci di spezzare il mantello e farsi prossimo.

Tace il silenzio

sui tetti

piove


Siamo sempre più ingranaggi di un sistema che ha smesso di mettere al centro la persona umana e i suoi bisogni.
Figuriamoci se - il sistema - pensa al futuro delle giovani generazioni ….
In questo scenario, nel mio breve, nel poco che sono e posso, resto, come Lei mi ha insegnato, dalla parte degli ultimi, dei sofferenti, di quelli che subiscono ingiustizie … resto a fianco di ‘’quelli che non hanno’’.

I giorni che abbiamo davanti sono difficili … mi consola e aiuta la certezza che Lei, dalla casa del Padre, continua a benedire questa città che ha tanto amato e noi che siamo stati i suoi amici.

Dalla mia residenza, giugno 2013

da “Destinatario sconosciuto”



Giovenale Nino Sassi

domenica 23 giugno 2013



Per raccontarsi perfino il silenzio vuole parole

martedì 18 giugno 2013


Viaggio malato
 la strada dei sogni 
è una palude prosciugata 


lunedì 17 giugno 2013

Jorge Luis Borges - I giusti (in La Cifra)



I SALTIMBANCHI (The acrobats) - Pablo Picasso




Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere un'etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sur giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che premedita un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina, che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Queste persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.


Jorge Luis Borges

Buenos Aires 1899 - Ginevra 1986

domenica 16 giugno 2013

Cesare Pavese - Lavorare stanca


Folon


Traversare una strada per scappare di casa
lo fa solo un ragazzo, ma quest''uomo che gira
tutto il giorno le strade, non è più un ragazzo
e non scappa di casa. 


Ci sono d''estate
pomeriggi che fino le piazze son vuote, distese
sotto il sole che sta per calare, e quest’uomo, che giunge
per un viale d’inutili piante, si ferma. 


Val la pena esser solo, per essere sempre più solo?
Solamente girarle, le piazze e le strade
sono vuote. Bisogna fermare una donna
e parlarle e deciderla a vivere insieme. 


Altrimenti, uno parla da solo. È per questo che a volte
c’è lo sbronzo notturno che attacca discorsi
e racconta i progetti di tutta la vita.
Non è certo attendendo nella piazza deserta
che s’incontra qualcuno, ma chi gira le strade
si sofferma ogni tanto. Se fossero in due,
anche andando per strada, la casa sarebbe
dove c’è quella donna e varrebbe la pena.


Nella notte la piazza ritorna deserta
e quest’uomo, che passa, non vede le case
tra le inutili luci, non leva più gli occhi:
sente solo il selciato, che han fatto altri uomini
dalle mani indurite, come sono le sue. 


Non è giusto restare sulla piazza deserta.
Ci sarà certamente quella donna per strada
che, pregata, vorrebbe dar mano alla casa.


Cesare Pavese

domenica 9 giugno 2013

Buonanotte !

Albert Anker
 
Mi sono fermato per un saluto….
Non voglio disturbare i tuoi sogni,
sarebbe un peccato per il tuo riposo,
non devi sentire i miei passi
-piano piano chiudo la porta !
Passando ti scrivo sull'uscio

'' Buona notte ''

perchè tu possa vedere
che ho pensato a te.
Albert Anker

sabato 8 giugno 2013

Mark Strand - Mare nero da "Man and camel"

Vincent Van Gogh



Una notte chiara, mentre gli altri dormivano, ho salito
le scale fino al tetto della casa e sotto un cielo
fitto di stelle ho scrutato il mare, la sua distesa,
il moto delle sue creste spazzate dal vento, divenire
come pezzi di trina gettati in aria. Sono rimasto nella lunga
notte piena di sussurri, aspettando qualcosa, un segno, l’avvicinarsi
di una luce lontana, e ho immaginato che tu venivi vicino,
le onde scure dei tuoi capelli mescolarsi col mare,
e l’oscurità è divenuta desiderio, e desiderio la luce che approssimava.
La vicinanza, il calore momentaneo di te mentre rimanevo
su quell’altezza solitaria guardando il lento gonfiarsi del mare
rompersi sulla riva e in breve mutare in vetro e scomparire…
Perché ho creduto che saresti venuta uscita dal nulla? Perché con tutto
quello che il mondo offre saresti venuta solo perché io ero qui?


Mark Strand

giovedì 6 giugno 2013

Preghiera del Cardinale John Henry Newman




Vincent Van Gogh


Guidami, dolce luce, nelle tenebre che mi sommergono,
guidami verso l'alto.
La notte è fonda e sono lontano da casa: 
guidami verso l'alto! 
Dirigi i miei passi, perchè non vedo nulla;
 fà che veda a ogni mio passo.
Un tempo non ti avrei pregato per farlo. 
Da solo volevo scegliere il cammino, 
credendo di poterlo determinare con la mia luce,
 malgrado il precipizio. 
Con fierezza elaboravo i miei obiettivi.
 Ma ora dimentichiamo tutto ciò.
Tu mi proteggi da tanto tempo e
 accetterai di guidarmi ancora: 
oltre le paludi, i fiumi e gli scogli
 che mi attendono al varco,
 fino alla fine della notte, 
fino all'aurora in cui gli angeli mi faranno segno. 
Ah! Io li amo da molto tempo,
 solo per un pò li avevo dimenticati.
 
 
Vincent Van Gogh

 

martedì 4 giugno 2013

Pablo Neruda - Se saprai starmi vicino

Modigliani


Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere “noi” in mezzo al mondo
e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.

Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l’un l’altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l’ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perchè insieme è gioia…

Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto.


Pablo Neruda

Modigliani

domenica 2 giugno 2013

Cosa ci porti oggi, Marcellina?


Da  "akatalēpsía o degli infiniti ritorni" , il bellissimo blog di  Clelia Mazzini







Non succede quasi mai che i nuovi arrivati in paese, anche se si fermano per poco tempo, fra un treno e l'altro, non vedano nelle vicinanze della stazione passare di volata in bicicletta quella ragazza dai capelli quasi rossi, il molle seno ondeggiante dentro una giacca di maglia celeste dai bottoni d'oro. Capelli e bottoni scintillano al sole: o meglio, si prendono la poca luce che vien giù da un cielo quasi sempre burrascoso.
Nel piccolo paese, che non è lontano dalle frontiere, piove spesso, le nuvole si adagiano sulle collinette quasi volessero gentilmente ovattare le bianche fioriture dei prugni. Sono i primi a fiorire, i prugni, e ai nuovi arrivati può sembrare che la ragazza dai bottoni dorati abbia qualcosa in comune con la delicata fioritura. Eppure non ha davvero un'aria delicatina: arriva strisciando un piede a terra, a filo del marciapiede, se c'è, oppure sobbalzando sui ciottoli nella frenata, il viso bianco e rosso, le labbra vermiglie, e le svelte pupille azzurre sembrano cogliere tutto e tutti in una sola occhiata e aver preso una decisione prima ancora d'aver finito di guardare. E in gran dimestichezza con quelli del treno che l'accolgono quasi sempre con chiassosi saluti e richiami. Non è quindi possibile ignorare a lungo il suo nome, perché da una sponda all'altra delle rotaie c'è sempre qualcuno che grida: - Eccoti qui, Marcellina! Sei in ritardo, Marcellina!
Cosa ci porti oggi, Marcellina? -


Marcellina
in Italian women writing