Emigrare è anche bello. È bello conoscere ed apprendere lingue nuove, sensazioni che si muovono in spazi diversi; strade , monti e boschi, fiumi e laghi.. volti ..che si aprono per diventare memoria.E ami le terre avute in dono dalla vita e le strade e le piazze e nuovi ricordi, nel tempo, affollano la mente raccontati in lingue diverse dalla tua e non ci fai caso tanto ti appartengono e sono tuoi.Conosci l’inglese, apprendi il tedesco, hai fatto nuove amicizie e ti è piaciuto. Diritti riservati
venerdì 12 aprile 2013
mercoledì 6 febbraio 2013
Rainer Maria Rilke
Signore: è tempo. Grande era l'arsura.
Deponi l'ombra sulle meridiane,
libera il vento sopra la pianura.
Fa' che sia colmo ancora il frutto estremo;
concedi ancora un giorno di tepore,
che il frutto giunga a maturare, e spremi
nel grave vino l'ultimo sapore.
Chi non ha casa adesso, non l'avrà.
Chi è solo a lungo solo dovrà stare,
leggere nelle veglie, e lunghi fogli
scrivere, e incerto sulle vie tornare
dove nell'aria fluttuano le foglie.
martedì 6 novembre 2012
Rainer Maria Rilke - Lettere a un giovane poeta

.Deve scusarmi, caro egregio signore, se solo oggi, grato, ricordo la sua lettera del 24 febbraio: sono stato tutto il tempo indisposto, non proprio malato, ma oppresso da una spossatezza influenzale che mi rendeva inabile a tutto. Alla fine, non accennando il mio stato a migliorare , sono partito per questo mare del Sud il cui beneficio già una volta mi ha aiutato. Ma non sono ancora in salute, lo scrivere mi pesa, e così deve accettare queste poche righe in vece d’altro. Naturalmente sappia che ogni sua lettera sarà per me sempre una gioia, e solo abbia indulgenza quanto alla risposta, che forse la lascerà spesso a mani vuote; poiché in sostanza, è proprio nelle cose più profonde e importanti, siamo indicibilmente soli, e affinché uno possa consigliare e anzi aiutare l’altro deve accadere molto, molto deve riuscire, una intera costellazione di cose si deve realizzare perché si ottenga una volta lo scopo……
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Tra il 1903 e il 1908 Franz Xaver Kappus, un giovane allievo dell'accademia militare di Wiener Neustadt, inviò a Rainer Maria Rilke alcune sue prove poetiche. Il corpus di poesie era accompagnato da una lettera in cui il giovane aspirante poeta si apriva come non aveva mai fatto con! nessuno. Ebbe così inizio quel carteggio che, staccato dall'epistolario di Rilke, fu pubblicato come opera a sé stante nel 1929. Dal poeta maturo scaturisce una sorta di lezione fatta di consigli stilistici e, soprattutto, di insegnamenti spirituali. Con toni accorati, Rilke espone i temi! principali della sua poetica: esorta Kappus a indagare se veramente lo scrivere sia per lui una necessità, gli indica il peso e la grandezza dell'essere artista, lo esorta alla solitudine come unico mezzo per giungere alla maturazione di sé. Tra le più belle scritte da Rilke, le dieci lettere sulla poesia raccolte in questo volume costituiscono un breviario spirituale in cui il poeta, prescindendo dal destinatario, si pone davanti ad uno specchio straniante e rivelatore che lo aiuta a definirsi e ad analizzarsi.
lunedì 12 ottobre 2009
Rainer Maria Rilke - IL MIO LIBRO
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IL MIO LIBRO
La sera è il mio libro. Risplende,
martedì 22 settembre 2009
Rainer Maria Rilke
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Solo, pian piano, vien per il sentiero
penetra nel villaggio addormentato.
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Striscia, guardingo, sino alla fontana;
poi si sofferma, tacito in ascolto.
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Pallide stan tutte le case intorno;
tutte le querce, mute.
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(Rainer Maria Rilke)
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E’ una lirica di estrema purezza rappresentativa che coglie la realtà di un villaggio riposante nel sonno della notte con una stupenda essenzialità di linee... ma, contemporaneamente, sa anche trasferirla nell’atmosfera di un lucido sogno.
Verità e fantasia suggestivamente si fondono lasciando nell’animo un senso di stupefatta sospensione.
martedì 4 novembre 2008
Il libro d'ore di Rainer Maria Rilke
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