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mercoledì 6 agosto 2008

Nascita del cubismo : cenni


Picasso

In uno degli ateliers che si trovavano all’interno di questo squallido stabile, quello dove nei primi anni del secolo era andato ad abitare Pablo Picasso, è nato il cubismo, uno dei movimenti artistici fondamentali, destinato a rivoluzionare tutta la concezione pittorica fino a quel tempo seguita.

Come spesso accade , il termine che definisce il movimento (cubismo) è occasionale.

Nel 1908 Matisse aveva negativamente giudicato composte da “ piccoli cubi “ alcune opere di Braque e l’anno successivo Luis Vauxcelles, lo stesso critico che aveva coniato la parola favue , parlò di “ bizzarrie cubiste”.

Da allora le tele dipinte in quegli anni da Picasso, da Braque e da altri vennero chiamate cubiste.

Il cubismo era nato ufficialmente.

Braque

In realtà al cubismo si era giunti gradualmente, per esigenze profonde, ad opera dello studio tenace e continuativo di Picasso e Braque, al di fuori di ogni programma preordinato : ‘’ quando abbiamo inventato il cubismo – dice Picasso – non avevamo per niente l’intenzione di inventare il cubismo, ma di esprimere tutto ciò che era in noi ‘’.

Il punto di partenza quindi era ancora quello di opporsi alla meccanica riproduzione del reale e alla presunta superficialità di osservazione dell’impressionismo, per rendere invece il proprio modo di interpretare il mondo esterno che doveva essere capito, non soltanto visto.

Picasso

La concezione cubista, che vuole rendersi ragione delle cose è stata messa talvolta in relazione con lo scientismo dell'epoca.
E certo buona parte della polemica anti-impressionista contemporanea è basata proprio su questo : basta ricordare che il pointillisme, presumendo di dare sicurezza razionale all'arte, è stato definito impressionismo ''scientifico'' in contrapposizione a quello del '' gruppo di Batignolles '' detto ''romantico''.

Picasso.... , che è sempre stato fondamentalmente un istintivo, vi si oppose decisamente : ''matematica, trigonometria, chimica, psicanalisi, musica e non so che altro sono state imparentate con il cubismo per spiegarlo. Tutto ciò non è stato che letteratura '', disse in seguito.

Braque



Per comprendere come si giunge alla nascita del cubismo è necessario riflettere sul fatto che già in seno all'impressionismo c'era stato chi aveva tentato di superare la fugacità dell'impressione visiva per raggiungere , attraverso la sintesi, la solidità costruttiva della forma e quindi la durata di essa nella coscienza : è la lunga, solitaria ricerca di Cézanne, che arriverà progressivamente ad abolire la resa di spazi e volumi mediante le norme prospettiche con la tradizionale convergenza delle linee nel punto di fuga e con la diminuzione proporzionale delle grandezze, sostituendovi la scomposizione dei volumi e l'accostamento in superficie delle loro facce, secondo un procedimento antichissimo ( già usato dagli antichi egizi e dai greci arcaici) che ci permette di vedere l'oggetto rappresentato contemporaneamente da più punti di vista.



Cézanne
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(ripensando Piero Adorno e ''Il Novecento ... dalle avanguardie storiche ai giorni nostri)

venerdì 18 luglio 2008

André Derain e Maurice de Vlaminvk

(André Derain)


rileggendo
PIERO ADORNO
''Il Novecento dalle avanguardie storiche ai giorni nostri''
(Maurice de Vlaminvk)
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André Derain (Chatou, 1880 – Parigi, 1954) e Maurice de Vlaminvk (Parigi, 1876 – Rueil –la- Gadelière, Parigi, 1958) costituiscono un binomio perché, conosciutisi casualmente in treno nel 1900, costatando l’affinità delle loro idee, intrapresero a lavorare in comune, discutendo, dipingendo insieme in campagna o nello studio di Chatou.
Nel 1901 uscirono entrambi sconvolti dalla mostra retrospettiva delle opere di Van Gogh che insegnava loro la forza espressiva del colore.
Entrati nell’ambito matissiano dei “fauves”, dettero un contributo notevole con le loro opere nell’affermazione delle nuove idee
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(André Derain)
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Vlaminvk è un istintivo: per lui la pittura è un atto quasi fisico, una necessità vitale.
Si esprime con il colore puro, così come esce direttamente dal tubetto premuto contro la tela, un colore esplosivo come “ cartucce di dinamite “ ( secondo la nota espressione di Derain) , aggressivo, espressionista. Vlaminvk ( che neppure Matisse così equilibrato, così classico riesce a disciplinare) è forse per questo il più fauves di tutto il gruppo.
La pennellata larga lascia strisce curveggianti e vorticose che creano un violento moto psicologico, la materia pittorica, visibile, grumosa, solida, suscita le diverse drammatiche incidenze della luce, i colori si accendono per accostamento, rendendo la reazione del tutto soggettiva del pittore, travolto da un’emozione condotta al limite estremo di tensione.

(Maurice de Vlaminvk )

.Nel 1908, smorzatasi l’ondata fauve anche egli si accosta al cubismo e soprattutto al costruttivismo di Cézanne. Ma in questo suo ritorno all’ordine, tipico di tutta la scuola europea, che si accentua in modo particolare dopo la guerra 1014 – 1918, restano sempre quella carica espressiva, quel travaglio interiore, quella disperata coscienza della solitudine umana che fanno di Vlaminvk uno dei pochi espressionisti francesi.


(Maurice de Vlaminvk)
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André Derain è più misurato , più luminoso, più sereno, in qualche modo potremmo dire più francese, nel senso che Vlaminck può avere ereditato l’angoscia dalla sua origine fiamminga.
Per rendersi conto della profonda differenza che intercorre tra i due basta confrontare la ballerina del ‘’ Rat mort’’ dell’uno con la donna in camicia dell’altro. (Una ballerina del Rat Mort aveva accettato nel 1906 di posare per Vlaminck e Derain nello studio di place Pigalle 7.)


(André Derain, donna in camicia, olio su tela)
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Il rapporto organico degli elementi stilistici descritti nel testo, determina un'interpretazione del tema ben diversa da quella della ballerina di Vlaminck o della futura Marcella di Kirchner. Derain imprime alla giovane donna, invece che il torpore o la vologarità professionale della ballerina o il senso di attesa drammaticodella vita ventura dell'adolescente del pittore tedesco, eleganza e malizia briosa e una acutezza intellettuale che emana dai grandi occhi, accentuati dalla linea delle lunghe ciglia caduate, e dal colore fiammeggiante dei capelli.

(Maurice de Vlaminvk , la ballerina del ''Rat mort'', olio su tela)
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Con un'aspra accusa alla societa, Vlaminck, anarchico, antimilitarista, antiborghese, mostra il rovescio della medaglia di quel periodo che fu eufemisticamente definito la belle epoche e che viene ipocritamente presentato come l'ultimo momento di serenità e di pace prima dei tragici conflitti che hanno dilaniato il mondo nel secolo breve, il '900
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Alla ridda di pennellate dense e accostate in apparente disordine da Vlaminck, Derain oppone la distenzione cromatica di zone larghe ed equilibrate, il richiamo preciso dei colori secondo la teoria impressionista e postimpressionista dei contrasti simultanei (Argan); il rosa della parete con il rosso dei capelli e delle labbra, il blu violaceo delle calze con quello verde e blu del fondo a destra, con quello degli occhi intensi e della linea, evidente ma non violenta, che disegna i tratti essenziali.
Questo no significa che Derain non partecipi interamente all'estetica fauve, che, anzi, anch'egli, nell'interpretazione della realtà, ne supera i dati oggettivi , per rendere, piuttosto. attraverso l'innaturalezza dei colori, il soggettivismo della propria emozione. Solo che la concezione della sua vita è serena.




( André Derain)