mercoledì 31 agosto 2011

Paul Celan - Nei fiumi a nord del futuro


Magritte

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Nei fiumi a nord del futuro
da "Virata di respiro" ("Atemwende")
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Nei fiumi a nord del futuro
getto la rete che tu,
esitante, carichi
di ombre scritte
da pietre.



martedì 30 agosto 2011

PREVERT - BARBARA

Ricordati Barbara
Pioveva senza tregua quel giorno su Brest
E tu camminavi sorridente
Raggiante rapita grondante, sotto la pioggia
Ricordati Barbara
Pioveva senza tregua su Brest
E t'ho incontrata in rue de Siam
E tu sorridevi, e sorridevo anche io
Ricordati Barbara
Tu che io non conoscevo
Tu che non mi conoscevi
Ricordati, ricordati comunque di quel giorno
Non dimenticare
Un uomo si riparava sotto un portico
E ha gridato il tuo nome
Barbara
E tu sei corsa incontro a lui sotto la pioggia
Grondante rapita raggiante
Gettandoti tra le sue braccia
Ricordati di questo Barbara
E non volermene se ti do del tu
Io do del tu a tutti quelli che amo
Anche se non li ho visti che una sola volta
Io do del tu a tutti quelli che si amano
Anche se non li conosco
Ricordati Barbara, non dimenticare
Questa pioggia buona e felice
Sul tuo viso felice
Su questa città felice
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Questa pioggia sul mare, sull'arsenale
Sul battello d' Ouessant
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Oh barbara, che cazzata la guerra
E cosa sei diventata adesso
Sotto questa pioggia di ferro
Di fuoco acciaio e sangue
E lui che ti stringeva fra le braccia
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È forse morto disperso o invece vive ancora

Oh Barbara
Piove senza tregua su Brest
Come pioveva prima
Ma non è più cosi e tutto si è guastato
È una pioggia di morte desolata e crudele
Non è nemmeno più bufera
Di ferro acciaio sangue
Ma solamente nuvole
Che schiattano come cani
Come cani che spariscono
Seguendo la corrente su Brest
E scappano lontano a imputridire
Lontano lontano da Brest
Dove non c'è più niente
.
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Thomas Stearns Eliot, da East Coker ....


Vincent Van Gogh - La casa gialla

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...La casa è di dove uno parte. Mentre invecchiamo
il mondo diviene più estraneo, più complicato l'incastro
di morti e di vivi. Non l'intenso momento
isolato, senza prima né poi,
ma il bruciare di tutta la vita in ogni momento
e non la vita di un uomo soltanto
ma di vecchie indecifrabili pietre.
E c'è un tempo della sera al lume delle stelle,
un tempo della sera al lume della lampada
(la sera con l'album delle fotografie).
Amore è tanto più se stesso
quando qui e ora non importano più...

I vecchi dovrebbero essere esploratori

lunedì 29 agosto 2011

Fausta Cialente - Cosa ci porti oggi, Marcellina?

















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Non succede quasi mai che i nuovi arrivati in paese, anche se si fermano per poco tempo, fra un treno e l'altro, non vedano nelle vicinanze della stazione passare di volata in bicicletta quella ragazza dai capelli quasi rossi, il molle seno ondeggiante dentro una giacca di maglia celeste dai bottoni d'oro. Capelli e bottoni scintillano al sole: o meglio, si prendono la poca luce che vien giù da un cielo quasi sempre burrascoso.Nel piccolo paese, che non è lontano dalle frontiere, piove spesso, le nuvole si adagiano sulle collinette quasi volessero gentilmente ovattare le bianche fioriture dei prugni. Sono i primi a fiorire, i prugni, e ai nuovi arrivati può sembrare che la ragazza dai bottoni dorati abbia qualcosa in comune con la delicata fioritura. Eppure non ha davvero un'aria delicatina: arriva strisciando un piede a terra, a filo del marciapiede, se c'è, oppure sobbalzando sui ciottoli nella frenata, il viso bianco e rosso, le labbra vermiglie, e le svelte pupille azzurre sembrano cogliere tutto e tutti in una sola occhiata e aver preso una decisione prima ancora d'aver finito di guardare. E in gran dimestichezza con quelli del treno che l'accolgono quasi sempre con chiassosi saluti e richiami. Non è quindi possibile ignorare a lungo il suo nome, perché da una sponda all'altra delle rotaie c'è sempre qualcuno che grida: - Eccoti qui, Marcellina! Sei in ritardo, Marcellina!

Cosa ci porti oggi, Marcellina? -

sabato 27 agosto 2011

Charles Baudelaire ... Il viaggio

Hieronymus Bosch
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I veri viaggiatori partono per partire ;
cuori leggeri simili a palloni,
mai cercano di sfuggire al loro destino,
e, senza sapere perché, dicono sempre : Andiamo !
Sognando... voluttà vaste, multiformi, sconosciute, ...
Oh stupefacenti viaggiatori !... Mostrateci... le vostre visioni...
E’ una sapienza amara quella che si ricava dal viaggio !...
Se puoi restare, resta ; parti, se necessario....
e inebriarti della dolcezza strana di questo pomeriggio che non avrà mai fine !...
E’ ora !..Salpiamo... Per trovare il nuovo nel grembo dell’Ignoto !

—  Charles Baudelaire da Il viaggio.

giovedì 25 agosto 2011

Wislawa Szymborska


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Vestiario (da "Gente sul ponte")

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Ti togli, ci togliamo, vi togliete

cappotti, giacche, gilè, camicette
di lana, di cotone, di terital,
gonne, calzoni, calze, biamcheria,
posando, appendendo, gettando su
schienali di sedie, ante di paraventi;
per adesso, dice il medico, nulla di serio
si rivesta, riposi, faccia un viaggio,
prenda nel caso, dopo pranzo, la sera,
torni fra tre mesi, sei, un anno,
vedi, e tu pensavi, e noi temevamo,
e voi supponevate, e lui sospettava;
è già ora di allacciare con mani ancora tremanti
stringhe, automatici, cerniere, fibbie,
cinture, bottoni, cravatte, colletti
e da maniche, borsette, tasche, tirar fuori
-sgualcita, a pois, a righe, a fiori, a scacchi- la sciarpa
riutilizzabile per protratta scadenza.


martedì 23 agosto 2011

Albert Anker
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le stelle cui ogni notte affidi
i tuoi sogni di luce, ritirandosi
discrete alla luce del giorno,
ti restituiranno la speranza del domani:
la certezza di poter essere "amore"che sa farsi accanto.



domenica 21 agosto 2011

William Shakespeare - Quando seguo l'ora

Telemaco Signorini

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Quando seguo l'ora che batte il passar del tempo
e vedo il luminoso giorno spento nella tetra notte,
quando scorgo la viola ormai priva di vita
e riccioli neri striati di bianco,
quando vedo privi di foglie gli alberi maestosi
che un dì protessero il gregge dal caldo
e l'erbe d'estate imprigionate in covoni
portate su carri irte di bianchi ed ispidi rovi,
allor, pensando alla tua bellezza, dubbio m'assale
che anche tu te ne andrai tra i resti del tempo,
perché grazie e bellezze si staccan dalla vita
e muoiono al rifiorir di altre primavere:
e nulla potrà salvarsi dalla lama del Tempo
se non un figlio che lo sfidi quand'ei ti falcerà.

giovedì 18 agosto 2011

New Deal


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Eletto presidente, Roosevelt affermò:
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« Sono convinto se c'è qualcosa da temere è la paura stessa, il terrore sconosciuto, immotivato e ingiustificato che paralizza. Dobbiamo sforzarci di trasformare una ritirata in una avanzata. [..] Chiederò al Congresso l'unico strumento per affrontare la crisi. Il potere di agire ad ampio raggio, per dichiarare guerra all'emergenza. Un potere grande come quello che mi verrebbe dato se venissimo invasi da un esercito straniero. »
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(Discorso inaugurale del 4 marzo 1933)
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fonte wikipedia

mercoledì 17 agosto 2011


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L’inferno comincia su questa terra quando capisci che potevi scrivere un bel libro, dipingere un quadro, scrivere un’opera musicale, accarezzare un bambino e non lo hai fatto…..

Buenos días

martedì 16 agosto 2011

Giuseppe Ungaretti - Il taccuino del vecchio

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Quando un giorno ti lascia,
pensi all'altro che spunta.

E' sempre pieno di promesse il nascere
sebbene sia straziante
e l'esperienza d'ogni giorno insegni
che nel legarsi, sciogliersi o durare
non sono i giorni se non vago fumo.
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Ultimi cori per la terra promessa
           Il taccuino del vecchio
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lunedì 15 agosto 2011

I barbari siamo noi ...

Tamara_de_Lempicka_(1898-1980)
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La Manovra
(I barbari siamo noi)
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I ‘’ barbari’’ sono intervenuti per salvare se stessi. Il fallimento per insolvenza – default - dello Stato italiano li riguarda ...
entrerebbero loro stessi in crisi irreversibile…
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Per salvarsi hanno preteso, ordinato l’intervento.
I barbari non hanno chiesto il rispetto degli uomini e delle donne del nostro paese
Non hanno suggerito di salvaguardare il futuro dei giovani.
No ! i barbari sono barbari… pensano ai soldi, quelli che dobbiamo restituire.
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Leggo che secondo alcuni le misure varate dal Governo appaiono tardive, inique, ingiuste, depressive.
Non importa … ai barbari non interessa.
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Altri spiegano che la manovra deprime il ceto medio, i poveri, i giovani di ieri, di oggi e di domani
Non riguarda l’universo dell’evasione fiscale che continuerà a viaggiare verso lidi sconosciuti (gli evasori continueranno a farla franca )
Non colpisce la corruzione e i corrotti
Non tocca i patrimoni . ( Montezemolo afferma che la manovra è iniqua e deludente e ‘’ colpisce chi vive di stipendio : sarebbe stato meglio, ha aggiunto, un’imposta una tantum sui patrimoni milionari)
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La manovra, dicono, riguarda i soliti dipendenti a reddito fisso accertabile e così, ancora una volta, i furbi la faranno franca.
Colpisce i soliti sfigati con l’aggiunta di una quota di problemi derivanti dagli enti locali che dovranno tagliare servizi essenziali… dall’assistenza sanitaria agli asili nido e non so poi.
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In molti, nel Governo e dintorni hanno chiesto d'intervenire sulle pensioni … ma non avevamo già dato ?
Non pensano ai vitalizzi, ai privilegi che, al netto di alcuni spot pubblicitari ( soppressione di alcune provincie e di un migliaio di piccoli comuni...etc. ..c'è sempre un etc. ) sembrano confermanti.
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La buona notizia è che il Governo ha annunciato che non porrà la fiducia. C’è tempo per cambiare, migliorare, restituire al ceto medio e ai più poveri dignità e  rispetto.
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Più di una generazione rischia di non incontrare il futuro :
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I barbari siamo noi …
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dalla mia residenza, 14 agosto 2011
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Tamara_de_Lempicka_(1898-1980)

Gianbattista Tiepolo - L'assunzione della Vergine

sabato 13 agosto 2011

La manovra

Tamara_de_Lempicka_(1898-1980)
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Finalmente !

Non penso a me stesso
ma alle nuove generazioni,
al lavoro che manca,
ai processi di crescita che latitano,
alla speranza ferita …

              ***

Dove sono i barbari ?
perché tardano ?

Che dici
… sono arrivati ?
no ma  
Hanno inviato una lettera
dicono quello che dobbiamo fare

Finalmente !

Il Senato si muove,
legifera, propone, decide.


Siamo salvi !

Buon Ferragosto, festa dell'Assunta.


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Lascio i miei migliori, affettuosi auguri per un sereno Ferragosto, festa dell’Assunta
Felicità, salute e pace. Parole d’amore accendano i giorni, tutti i giorni, sempre .
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Aspettando i barbari di Konstantinos (Costantinos) Kavafis


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«Che cosa aspettiamo cosi' riuniti sulla piazza?
Stanno per arrivare i Barbari oggi.
Perche' un tale marasma al Senato? Perche' i Senatori restano senza legiferare?
E' che i barbari arrivano oggi. Che leggi voterebbero i Senatori? Quando verranno, i Barbari faranno la legge.
Perche' il nostro Imperatore, levatosi sin dall'aurora, siede su un baldacchino alle porte della citta', solenne e con la corona in testa?
E' che i Barbari arrivano oggi. L'Imperatore si appresta a ricevere il loro capo. Egli ha perfino fatto preparare una pergamena che gli concede appellazioni onorifiche e titoli.
Perche' i nostri due consoli e i nostri pretori sfoggiano la loro rossa toga ricamata? Perche' si adornano di braccialetti d'ametista e di anelli scintillanti di brillanti? Perche' portano i loro bastoni preziosi e finemente cesellati?
E' che i Barbari arrivano oggi e questi oggetti costosi abbagliano i Barbari.
Perche' i nostri abili retori non perorano con la loro consueta eloquenza?
E' che i Barbari arrivano oggi. Loro non apprezzano le belle frasi ne' i lunghi discorsi.
E perche', all'improvviso, questa inquietudine e questo sconvolgimento? Come sono divenuti gravi i volti! Perche' le strade e le piazze si svuotano cosi' in fretta e perche' rientrano tutti a casa con un'aria cosi' triste?
E' che e' scesa la notte e i Barbari non arrivano. E della gente e' venuta dalle frontiere dicendo che non ci sono affatto Barbari... E ora, che sara' di noi senza Barbari? Loro erano comunque una soluzione».

(1908 - Konstantinos Kavafis)

venerdì 12 agosto 2011

Giacomo Leopardi - Lettera a Pietro Giordani, 24 Luglio 1828



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  ...mi comincia a stomacare il superbo disprezzo che qui si professa di ogni bello e di ogni letteratura: massimamente che non mi entra poi nel cervello che la sommità del sapere umano stia nel saper la politica e la statistica. Anzi, considerando filosoficamente l’inutilità quasi perfetta degli studi fatti dall’età di Solone in poi per ottenere la perfezione degli stati civili e la felicità dei popoli, mi viene un poco da ridere di questo furore di calcoli e di arzigogoli politici e legislativi; e umilmente mi domando se la felicità dei popoli si può dare senza la felicità degl’individui...

mercoledì 10 agosto 2011

Anna Achmatova

Cezanne
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" Oggi ho da fare molte cose :
devo uccidere fino in fondo la memoria
devo impietrire l`anima
devo imparare di nuovo a vivere."
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Anna Achmatova

Marco Valerio Marziale - Epigrammi, Lib. V, 20


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Potessi, caro Giulio, godere
con te giorni tranquilli, a mio piacere
disporre del mio tempo,
dividere con te la vita vera,
noi non conosceremmo certamente
le case dei potenti, le anticamere,
le liti tormentose, il tetro foro,
i superbi ritratti di famiglia,
bensì le librerie, le passeggiate,
le chiacchiere, il Campo Marzio,
con l'ombra, i portici, le terme e l'Acqua Vergine:
ecco le nostre occupazioni, i nostri
luoghi cari. Nessuno di noi due
però vive per sé; e così sentiamo svanire
per sempre i nostri giorni, persi
e per di più messi sul nostro conto.
Perché perdere tempo quando potremmo vivere?

sabato 6 agosto 2011

Furore (John Steinbeck)



CAMPAGNA

La strada asfaltata correva in rialzo sulla campagna brulla. Esternamente ai gradini si estendevano all'infinito due stoie di erbaccia secca aggrovigliata, ricca di barbe che si appigliavano al pelo dei cani, di aculei che appinzavano i pasturali dei cavalli, di raffii rovi roncigli che s'appiccavano alla lana delle pecore: tutta una natura morta che aspettava l'occasione propizia per nuocere in qualche modo agli esseri animati; semi armati d'ogni mezzo di offesa e di difesa immaginabile, pallottole, pugnali, rostri, artigli, paracadute; tutt'un'armeria, passiva, inerte, ma potenzialmente attiva e perniciosa.
Il sole posando sull'erbaccia la scaldava, e nel fitto del groviglio brulicavano gli insetti: le formiche proletarie, e i formiconi che tendevano trappole contro di esse, e i grilli aviatori, e gli scarabei, impellicciato o corazzati; tutti in moto, agitatissimi, solerti su esile zampe innumerevoli. E su una delle stuoie si trascinava, diretta alla strada per attraversarla, una tartaruga, fernandosi spesso e senz'alcun motivo.


''Campagna'', tratta da The Grapes of Wrath” ( “I grappoli dell’ira”), Furore nella versione italiana, è una pagina di straordinaria forza rappresentativa ma non un pezzo di bravura. Lo scrittore ferma la natura - e con essa le piccole bestie che vi brulicano - con una fedeltà che sembra quella di un obbiettivo fotografico ma soprattutto la rappresenta come una cosa viva, animata, facendocene quasi sentire il segreto respiro.
***

Furore pubblicato nel 1939, racconta la crisi sociale ed economica successiva alla crisi del '29 che produsse in America la Grande depressione .

Racconta l'odissea della famiglia Joad, una famiglia di contadini costretta dalla miseria e dalla fame a lasciare l'Oklaoma per raggiungere la lontanissima California alla ricerca angosciosa di un lavoro e di un posto dove vivere ... '' è una vera e propria esplorazione dell'inferno: l'inferno sociale e morale di un'America stremata, in cui pochissimi profittatori accumulavano sporche fortune grazie allo sfruttamento inumano e violento di masse sempre più grandi di agricoltori e mezzadri ridotti sul lastrico e in cui ogni tentativo di ribellione veniva soffocato nel sangue da un potere che la malavita andava velocemente e massicciamente sottraendo agli organi istituzionali.''...


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Venezia : Basilica di Santa Maria della salute - La Pentecoste di Tiziano

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La tela, collocata nel 1656 nella Basilica veneziana dedicata a Santa Maria della Salute , fu realizzata da Tiziano per l’altar maggiore della chiesa di Santo Spirito in Isola come testimoniano una serie di atti conservati nell’ Archivio Storico del Patriarcato di Venezia.
Tiziano aveva approntato una prima versione della pala nel 1541 che però si sarebbe presto deteriorata.
La seconda versione del dipinto fu realizzata dopo il soggiorno romano del pittore del 1545 – 1546 come dimostra l’inquadramento architettonico della scena, che riproduce le strutture bramantesche della fabbrica di San Pietro, in grado di suscitare un’ indubbia suggestione.
Il riferimento alla Basilica di San Pietro  aveva anche il compito di ribadire il primato assoluto della Chiesa cattolica nel mondo, di cui la Pentecoste rappresenta il presupposto fondamentale.
Nella pala, al di sotto della volta a botte, si apre una finestra termale di derivazione romana. Sotto la finestra le figure della Vergine, degli Apostoli e dei discepoli presenti nel momento della discesa dello Spirito Santo.
Il gruppo è disposto secondo uno schema piramidale che ha il vertice superiore nella colomba, simbolo dello Spirito Santo da cui dipartono i raggi di luce terminanti nelle lingue di fuoco che si posano sul capo degli astanti.
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Fonte: i classici dell’arte del Corriere della Sera.