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Potessi, caro Giulio, goderecon te giorni tranquilli, a mio piacere
disporre del mio tempo,
dividere con te la vita vera,
noi non conosceremmo certamente
le case dei potenti, le anticamere,
le liti tormentose, il tetro foro,
i superbi ritratti di famiglia,
bensì le librerie, le passeggiate,
le chiacchiere, il Campo Marzio,
con l'ombra, i portici, le terme e l'Acqua Vergine:
ecco le nostre occupazioni, i nostri
luoghi cari. Nessuno di noi due
però vive per sé; e così sentiamo svanire
per sempre i nostri giorni, persi
e per di più messi sul nostro conto.
Perché perdere tempo quando potremmo vivere?
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