Visualizzazione post con etichetta poeti russi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta poeti russi. Mostra tutti i post

mercoledì 27 luglio 2011

Vladimir Majakovskij - Notte di Luna


Marc Chagall - Wikipedia
.

Verrà la luna
è già apparsa
un po'!
Ma eccola sospesa
piena nell'aria
Deve essere Dio
che con un meraviglioso
cucchiaio d'argento
Rimesta la zuppa di pesce stellare

venerdì 10 settembre 2010

Vladimir Majakovskij - Notte di Luna


A Sud e ad Ovest piove ma qui, in questa terra antica, un cucchiaio argentato ruba alle nubi la notte, illumina i boschi e i tetti delle case che, veloci, scendono a valle.


Notte di Luna

Verrà la luna
è già apparsa
un po'!
Ma eccola sospesa
piena nell'aria
Deve essere Dio
che con un meraviglioso
cucchiaio d'argento
Rimesta la zuppa di pesce stellare

lunedì 10 maggio 2010

Mi piacerebbe ....Boris Vien


Botero
.
Mi piacerebbe
diventare un grande poeta
e la gente
mi metterebbe
serti di lauro sulla testa
ma ecco
non ho
abbastanza passione per i libri
e penso troppo a vivere
e penso troppo alla gente
per essere sempre contento
di non scrivere che vento
.

 

'aimerais

J'aimerais
Devenir un grand poète
Et les gens me mettraient

Plein de laurier sur la tête
Mais voilà
Je n'ai pas
Assez de goût pour les livres
Et je songe trop à vivre
Et je pense trop aux gens
Pour être toujours content
De n'écrire que du vent.

Boris VIAN




domenica 9 maggio 2010

Anna Andreevna Achmatova - La Porta Socchiusa




La porta è socchiusa,



dolce respiro dei tigli...

Sul tavolo, dimenticati,

un frustino ed un guanto.

Giallo cerchio del lume...

Tendo l’orecchio ai fruscii.

Perché sei andato via?

Non comprendo...

Luminoso e lieto

domani sarà il mattino.

Questa vita è stupenda,

sii dunque saggio, cuore.

Tu sei prostrato, batti

più sordo, più a rilento...

Sai, ho letto

che le anime sono immortali


( ANNA ACHMATOVA )



Disse di lei il premio Nobel Iosif Brodskij



Anna Achmàtova è uno di quei poeti che semplicemente “avvengono”, che sbarcano nel mondo con uno stile già costruito ed una loro sensibilità unica. Arrivò attrezzata di tutto punto e non somigliò mai a nessuno.




giovedì 6 maggio 2010

Sergej A. Esenin - L’uomo nero


.......... ........ .......

La luna è morta,
Azzurreggia alla finestra l’alba.
Ah tu, notte!
Che m’hai combinato, notte?
Me ne sto in piedi qui col mio cilindro.
Non c’è nessuno con me.
Sono solo…
Con uno specchio in frantumi…


Sono gli ultimi versi di una lirica di Sergej Aleksandroviè Esenin dal titolo ‘’L’uomo nero’’.

Il poeta sintetizzata quattro elementi mitici: la vecchia Russia, il comunismo rivoluzionario, la Mosca delle bettole e infine la Russia sovietica.

Esenin tratteggia un percorso lineare che conduce ad un obiettivo storicistico che, egli conclude, distrugge il linguaggio lirico e il razionalismo.

La vecchia Russia da una parte è il mondo contadino e della miseria, è il mondo dell’uomo diseredato come in una immane catastrofe biblica che tenta il riscatto, che mira ad un proprio esodo e ad una promozione sociale, come anche ad un esodo collettivo in senso metaforico.

Dall’altra parte descrive una Russia che canta il mito della campagna, ferma ai valori reali e costanti della vita, volendo difendere una civiltà che è propria e che vuole salvaguardarsi dalle influenze esterne, dalla rivoluzione industriale e tecnologica