mercoledì 28 aprile 2010

Autoritratto - Oilloc.

Artemisia Gentileschi - Wikipedia


E' un bellissimo e riuscito esempio di scrittura creativa. Non conosco l'autrice.

Autoritratto - Oilloc.

E così decise di assaggiare il tempo. Niente più corse, niente più fretta, niente più sfuggite. Tanto per iniziare, si disse, questa serata sarà mia, tutta e solo mia.
E così, in tutto il tempo del mondo, aprì l’acqua. Versò il suo bagnoschiuma preferito, e mentre il livello saliva, toccò play, e le quattro mura si riempirono di note. Di sassofono, per la precisione, calde, bollenti quasi quanto l’acqua. Si spogliò, ed immerse i piedi in quel caloroso abbraccio… prima solo le punte, e rabbrividì.
E i contrari sono complementari, se l’angolazione è giusta.
E l’ombra potrebbe essere piena, se la luce è sufficiente.
E i rumori coprono il battito, soprattutto se il silenzio incombe.
Ma il suo battito era forte, vigoroso. Forse il calore, forse il vapore… forse le note, forse i pensieri… si lasciò scivolare giù. E tremò, assaporando il calore che le invadeva ogni centimetro del corpo.
Chiuse gli occhi.
Come se fosse la cosa più normale del mondo, pensò a lui. In automatico. Se lo trovò davanti, e avrebbe voluto urlare, sbraitare, sceneggiare, non per causa sua, solo perchè sapeva che le avrebbe fatto bene. Invece sorrise. Come al solito, sorrise.
Solo un po’ più tristemente. Un po’ più lontana, suo malgrado. L’immagine di lui divenne quasi trasparente, ma iniziò ad avvertirne la presenza fisica.
Quello sguardo, quei maledetti occhi.
Aprì i suoi, per non sentire nè vedere. Solo leggeri vapori la circondavano. E quel delicato profumo di latte di mandorle.
Avrebbe voluto un fiore di mandorlo, delicato. Poggiato in una mano. E un bacio lieve, sussurrato.

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