Emigrare è anche bello. È bello conoscere ed apprendere lingue nuove, sensazioni che si muovono in spazi diversi; strade , monti e boschi, fiumi e laghi.. volti ..che si aprono per diventare memoria.E ami le terre avute in dono dalla vita e le strade e le piazze e nuovi ricordi, nel tempo, affollano la mente raccontati in lingue diverse dalla tua e non ci fai caso tanto ti appartengono e sono tuoi.Conosci l’inglese, apprendi il tedesco, hai fatto nuove amicizie e ti è piaciuto. Diritti riservati
sabato 11 settembre 2010
Le sedie dormono in piedi - Nazim Hikmet, Mosca, 1961
Le sedie dormono in piedi
anche il tavolo
il tappeto sdraiato sul dorso
ha chiuso gli arabeschi
lo specchio dorme
gli occhi delle finestre sono chiusi
il balcone dorme
con le gambe penzolanti nel vuoto
i camini sul tetto dirimpetto dormono
sui marciapiedi dormono le acacie
la nuvola dorme
stringendosi al petto una stella
in casa fuori di casa dorme la luce
ma tu ti sei svegliata
mia rosa
le sedie si sono svegliate
si precipitano da un angolo all’altro anche il tavolo
il tappeto si è messo a sedere
gli arabeschi hanno aperto i petali
lo specchio si è risvegliato come un lago all’aurora
le finestre hanno spalancato
immensi occhi azzurri
il balcone si è risvegliato
ha tirato su dal vuoto le gambe
i camini dirimpetto si sono messi a fumare
le acacie han cominciato a chiacchierare
sui marciapiedi
la nuvola si è svegliata
ha lanciato la sua stella nella nostra stanza
in casa fuori di casa la luce si è risvegliata
si è versata sui tuoi capelli
è colata tra le tue palme
ha cinto la tua vita nuda i tuoi piedi bianchi”.
"Bussava il vento come un uomo stanco. Io, padrona di casa, 'Entra' gli dissi audace, ed entrò allora nella mia stanza un ospite veloce, senza piedi: dirgli di accomodarsi sarebbe stato assurdo come offrire una poltrona all' aria. Era senz' ossa, e perciò inafferrabile. La sua favella era simile all' empito di uccelli senza numero, che cantassero insieme in un cespuglio celestiale. Il suo volto era un' onda, le sue dita al passare lasciavano sfuggire un suono, come un alitare tremulo su un vetro. Sempre in moto mi fece la sua visita; e poi, timidamente, bussò di nuovo - con agitazione - e mi ritrovai sola." (Emily Dickinson)
RispondiEliminaChe vuoi da me, ..... ,
RispondiEliminaVento che batti le stanze …..
di più non potevo fare,
di più non di certo !
Resta un ultimo traguardo :
accendere le stelle e tornare ad amare !
Amare i giorni che restano
come un dono prezioso
Amare le salite e le discese,
le tranquille ombrose pianure e ,
nel tempo che resta,
il volo di una farfalla
"Su la docile sabbia il vento scrive con le penne dell' ala; e in sua favella parlano i segni per le bianche rive. Ma, quando il sol declina, d' ogni nota ombra lene si crea, d' ogni ondicella, quasi di ciglia su soave gota. E par che nell' immenso arido viso della pioggia s' immilli il tuo sorriso." Gabriele d' Annunzio
RispondiEliminaDemoni e meraviglie
RispondiEliminaVenti e maree
Lontano di gia' si e' ritirato il mare
E tu
Come alga dolcemente accarezzata dal vento
Nella sabbia del tuo letto ti agiti sognando
Demoni e meraviglie
Venti e maree
Lontano di gia' si e' ritirato il mare
Ma nei tuoi occhi socchiusi
Due piccole onde son rimaste
Demoni e meraviglie
Venti e maree
Due piccole onde per annegarmi.
~ Jacques Prevert ~
Vento, vento portami via con te raggiungeremo insieme il firmamento dove le stelle brilleranno a cento e senza alcun rimpianto voglio scordarmi un giuramento..
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