Norberto
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Spesso, per ritornare alla mia casa
prendo un'oscura via di città vecchia.
Giallo in qualche pozzanghera si specchia
qualche fanale, e affollata è la strada.
dall'osteria alla casa o al lupanare,
dove son merci ed uomini il detrito
di un gran porto di mare,
io ritrovo, passando, l'infinito
nell'umiltà.
che bestemmia, la femmina che bega,
il dragone che siede alla bottega
del friggitore,
la tumultuante giovane impazzita
d'amore,
sono tutte creature della vita
e del dolore; s'agita in esse, come in me, il Signore.
il mio pensiero farsi
più puro dove più turpe è la via.
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Amo questa poesia …. Anche a me capita di prendere i vicoli della città vecchia e salire fino all’acropoli. Vicoli che sembrano vene e arterie di un corpo invecchiato, antico… piazzette che conservano gli odori del tempo, di quando le donne raggiungevano le fontane pubbliche per lavare i panni. Immagino l’odore dei saponi . E’ bella la città antica, racconta storie nascoste nella pietra.
Todavía no tengo tiempo para ponerme al día. Preciosa Venice, preciosa Firenze... Dos ciudades mágicas.
RispondiEliminaBesos
Disfrute de su estancia en Italia
RispondiEliminaBesos