martedì 14 giugno 2016




… ero entrato nel cortile del palazzo Guermantes e, assorto com’ero [...], non m’ero accorto di un’automobile che stava avanzando; al grido dell’autista ebbi appena tempo di scansarmi bruscamente, e indietreggiai tanto da inciampare contro i ciotoli livellati dietro i quali si trovava una rimessa. 
Ora, nel momento in cui, per recuperare l’equilibrio, posai il piede su un ciottolo un po’ meno rialzato del precedente, tutto il mio scoraggiamento svanì di fronte alla medesima felicità che, in momenti diversi dell mia vita, m’aveva procurata la veduta d’alberi che avevo creduta di riconoscere in una passeggiata in carrozza nei dintorni di Balbec, la vista dei campanili di Martinville, il sapore di ua maddalena inzuppata in un infuso, e tante altre sensazioni di cui ho parlato e che le ultime opere di Vinteuil m’eran parse sintetizzare.”

Marcel Proust
Alla ricerca del tempo perduto



Alla ricerca del tempo perduto (À la recherche du temps perdu) è l'opera più importante di Marcel Proust, scritta tra il 1909 e il 1922, pubblicata in sette volumi tra il 1913 e il 1927. Si colloca tra i massimi capolavori della letteratura universale per vari motivi, ma soprattutto per l'ambizione letteraria e filosofica che l'autore ha riposto in quest'opera (intuire di cosa il tempo è composto per cercare di fuggire il suo corso). In essa è racchiusa tutta l'evoluzione del pensiero dell'artista. Tra i moltissimi temi trattati spicca il ritrovamento del tempo perduto, del ricordo, della rievocazione malinconica del passato perduto. L'opera per la sua struttura compositiva è stata definitaL'oeuvre cathédrale.[1]


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