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Bartolomé Esteban Pérez Murillo |
Ti vedo raffigurata amabilmente,
Maria, in infinite immagini,
ma nessuna può mai raffigurarti
quale t'immagina l'anima mia.
.
Da allora so che il tumulto del mondo
si è dileguato per me come un sogno,
e un cielo di dolcezza ineffabile
mi sta per sempre nell'anima.
.
Novalis - Pseudonimo del filosofo e poeta tedesco
Friedrich Leopold von Hardenberg (Oberwiederstedt,
Mansfeld, 1772 - Weissenfels 1801). Allievo di F. Schlegel, N. fu uno dei maggiori animatori del circolo romantico di
Jena.
La
sua grandezza sta soprattutto nella poesia, nella facilità con cui si
abbandona ai voli della fantasia, nella limpidezza e determinatezza
ch'egli sa dare al suo aereo mondo di sogno, nell'ingenuità vibrante dei
suoi entusiasmi e dei suoi mistici ardori, nella sua parola di
veggente, ricca di echi. .
Vita.
Di nobile famiglia, orfano presto della madre, cresciuto nel clima del
rigido pietismo moravo, compì gli studi universitari a Jena (1790),
seguendo i corsi di K. Reinhold e J. Schiller, poi a
Lipsia (1791), dove fu allievo prediletto di F. Schlegel, quindi a
Wittenberg, dove conseguì la laurea in giurisprudenza nel 1794, intraprendendo la carriera burocratica nell'amministrazione del regno di
Sassonia. Nello stesso anno s'innamorò della dodicenne Sophie von Kühn la cui morte prematura, avvenuta nel 1797, ispirò gli
Hymnen an die Nacht (1797-99), in versi liberi e prosa ritmica, che apparvero sull'ultimo numero di
Athenäum
nel 1800. Nella notte, simbolo dell'infinito e dell'assoluto, in
opposizione al giorno, simbolo del finito e del contingente, il poeta
invoca e celebra la libertà piena dello spirito e il pieno trionfo
dell'amore. Dal 1798 N. partecipò attivamente alla vita dei primi
circoli romantici, intrattenendo frequenti rapporti con i fratelli A. W.
e F. Schlegel, e con F. Schelling e L. Tieck e coltivò lo studio della
fisica e della mineralogia sotto la guida di A. G. Werner. Morì
giovanissimo di tisi. Nella sua breve vita si può vedere simbolizzato il
destino del poeta romantico, proteso verso la morte.
Opere
Gli studi filosofici e naturalistici lo condussero a una sorta di
esasperazione fantastica dell'idealismo romantico: l'«idealismo magico»,
affermazione del dominio dello spirito sul corpo e sul mondo, e fede
nell'armonia tra spirito e natura, tra finito e infinito. Questo
pensiero ispira quasi tutte le sue opere: da
Glauben und Liebe e
Blütenstaub (1798), parte dei
Fragmente cui N. affidò la sua riflessione filosofica, a
Die Lehrlinge zu Sais (1798), romanzo frammentario ispirato al maestro Werner, ai
Geistliche Lieder
(1799), liberi inni, accesi d'intenso ardore mistico, celebranti in
Cristo il mediatore fra infinito e finito, nell'avvento del suo regno
l'avvento dell'armonia fra spirito e materia, l'attuazione del sogno del
poeta; al saggio politico
Die Christenheit oder Europa
(1799), apologia della concezione religiosa universalistica del
Medioevo: fu entusiasta celebratore del Medioevo cristiano e imperiale,
esprimendo perfettamente le tendenze reazionarie e regressive proprie
del romanticismo tedesco. E trova la sua espressione più compiuta nel
secondo romanzo,
Heinrich von Ofterdingen (1799-1801), completo solo nella prima parte, il cui eroe, un
Minnesänger,
si avventura in un lungo viaggio alla ricerca del «fiore azzurro»,
simbolo della poesia e anche del desiderio inappagabile e indefinito dei
romantici. Le opere di N., quasi tutte pubblicate solo parzialmente in
vita, furono raccolte ed edite postume da F. Schlegel e L. Tieck (
Schriften, 2 voll., 1802).
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