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Ryuko Kawagi
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Nato nel 1888, ha rinnovato la poesia giapponese adeguandone il contenuto e le forme al gusto della modernità: nella sua opera riformatrice - che fu assai contrastata dai tradizionalisti - si ispirò ai maggiori esempi delle letterature mondiali che egli non solo ammirò e approfondì, ma anche - come per le poesie di Verlaine - tradusse in giapponese.
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Una pozzanghera d'acqua
lasciata sulla sabbia,
è oblio dell'onda.
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Una nube smarrita
sui monti lontani,
è oblio del vento.
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Una piuma d'argento
caduta a caso sulla terra,
è oblio dell'uccello che passa.
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Il bisogno
di sognare e di rimpiangere,
è oblio dei giorni e della giovinezza.
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E' una poesia delicata che nella trama delle sue figurazioni gentili e suggestive cela un significato pensoso e grave... le cose che attraverso il ricordo noi portiamo alla vita non sono che frammneti morti di ciò che un tempo fu vivo, non sono che una piccola parte di ciò che una volta fu un tutto.