Anche io ho pianto la notte del 6 aprile.
Grazie Beatrice, anonima visitatrice, per la tua dolce e bellissima testimonianza.
Lo sento..... è scritta con il cuore.
Emigrare è anche bello. È bello conoscere ed apprendere lingue nuove, sensazioni che si muovono in spazi diversi; strade , monti e boschi, fiumi e laghi.. volti ..che si aprono per diventare memoria.E ami le terre avute in dono dalla vita e le strade e le piazze e nuovi ricordi, nel tempo, affollano la mente raccontati in lingue diverse dalla tua e non ci fai caso tanto ti appartengono e sono tuoi.Conosci l’inglese, apprendi il tedesco, hai fatto nuove amicizie e ti è piaciuto. Diritti riservati
Grazie Beatrice, anonima visitatrice, per la tua dolce e bellissima testimonianza.
Lo sento..... è scritta con il cuore.
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Gracias Mafi! es un placer tu cercanía. Nino
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Cara Beatrice,
Alle 3.32 di lunedì 6 aprile mi sveglio… la casa trema, un rumore che cresce, che diventa via via più forte. Il solaio ondeggia, scricchiola, i vetri delle finestre tremano … Scendo dal letto ... il pavimento sfugge,....Afferro i vestiti e cerco di raggiungere la porta... non si apre
‘’Il Terremoto ! esclamo .... ancora !”, penso ‘’ è ondulatorio…somiglia alla scossa notturna del 1997 ‘’ ….l’epicentro è lontano, forse ….non è locale’’ .
‘’ Cresce di intensità’’ e devo attendere, sperare e finalmente rallenta . Realizzo il disastro che c'è stato, da qualche parte, come nel 1997.
Richiamo alla mente l'esperienza ( http://giovenaleninosassi.blogspot.com/2008/09/terremoto.html), il racconto di altri eventi.
Alle 3,35 ho pianto.
Questo sisma ricorda uno sciame sismico che ebbe il suo culmine alle ore 18 del 2 febbraio del 1703 quando una scossa di X grado con epicentro a l'Aquila provocò in Abruzzo ben 7694 morti e 1136 feriti. Fino al 25 febbraio, raccontano gli annali, si contarono 160 repliche.
Anche in Umbria arrivò con grande violenza. Nella città in cui vivo non fece nessuna vittima ma furono ingenti i danni.
Alle 18 e 15 di quel giorno , mentre si stava celebrando in Duomo il rito della Candelora, il Vescovo, i canonici, i sacerdoti con indosso i paramenti, scapparono fuori dalla chiesa insieme ai fedeli.
Le repliche durarono alcuni mesi.
Mentre i travi e i puntelli di sostegno messi in febbraio alle abitazioni davano segni di cedimento, un'altra scossa provocò feriti. cadde la chiesa degli Agostiniani. Era il 9 Aprile, lunedì di Pasqua.
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C'è una grande vicinanza tra gli eventi sismici che colpiscono l'Abruzzo e questa mia terra.
Vicinanza culturale, di sentimenti e, del resto, dalla cima del Monte Vettore si vedono il Gran Sasso e i monti della Maiella. La città de l' Aquila e lì, da qualche parte....prima dell'orizzonte.
Nino