mercoledì 29 aprile 2009

Terremoto de L'Aquila: la notte del 6 aprile...anche io ho pianto

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Anche io ho pianto la notte del 6 aprile.
Mi sono svegliata avvertendo la scossa da Roma. Lunga e forte.
E ho pianto perchè sapevo già, prima ancora di conoscere epicentro e magnitudo che quello che io avvertivo era un terremoto in abruzzo, a casa mia... e che, per come io da lì lo avvertivo, aveva raso al suolo.
E ho pianto i giorni a seguire per metà della mia famiglia (e quindi del mio cuore) in tenda a vivere della solidarietà d'altri.
Ho pianto per quei vicoli.
Ho pianto perchè non dovrebbere succedere che le nostre case crollino, ma lo fanno.
E piango ancora oggi, se posso girarmi verso un angolo e non essere vista, ogni volta che qualcuno sapendomi direttamente interessata, mi racconta con entusiasmo di aver aiutato spedendo vestiti, scarpe... ogni cosa... senza rendersi conto di darmi l'esatta percezione di cosa sia la disperazione, di mettermi davanti agli occhi quanto terribile sia la realtà, prima ancora di mostrarmi quanto meravigliosa sia la solideriatà.
E' una ferita aperta.
Ed è profonda.
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Beatrice
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MARC CHAGALL

Grazie Beatrice, anonima visitatrice, per la tua dolce e bellissima testimonianza.

Lo sento..... è scritta con il cuore.

venerdì 24 aprile 2009

25 Aprile - festa della liberazione : IL PARTIGIANO LUCIANO

Scriveva Piero Calamandrei " Se volete andare dove è nata la nostra Repubblica venite dove caddero i nostri giovani, ovunque è morto un italiano per riscattare la dignità e la libertà, andate lì perchè lì è nata la nostra Repubblica"
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"Essi sono morti senza retorica, senza grandi frasi, con semplicità come se si trattasse di un lavoro quotidiano da compiere: il grande lavoro che occorreva per restitutire all'Italia libertà e dignità.
Di questo lavoro si sono riservata la parte più dura e più difficile: quella di morire, di testimoniare con la resistenza e la morte, la fede nella giustizia"
E aggiunse " ... a noi è rimasto un compito cento volte più agevole: quello di tradurre in leggi chiare, stabili e oneste, il loro sogno di una società più giusta e umana, di una solidarietà di tutti gli uomini alleati a debellare il dolore .... .... non dobbiamo tradirli".
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I morti sono tutti uguali ma questi morti, tutti giovani, avevano un sogno .... ... raccontavano il futuro che faticosamente il paese è riuscito a costruire.

picasso pablo-galleria di opere
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http://ilpartigianoluciano.blogspot.com/

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mercoledì 15 aprile 2009

Mafi


Diego Velazquez.
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Diego Rodriguez de Silva y Velazquez, sivigliano di nascita (1599-1660), ovvero il principe dei pittori spagnoli del tardo Cinquecento e, senza dubbio, il maggiore e più nobile seguace dell’arte caravaggesca in terra iberica. Genio ardito e penetrante, un pennello fiero, un colore vigoroso, un tocco energico, che eccelse nell’imitazione della natura: non a caso nella classificazione stilistica della sua arte, viene collocato, a ragione, tra i “naturalisti”; nome, che si dà a coloro che, pur senza innalzarsi all’ideale ragione della bellezza, la cercano nella natura, tal quale esiste in essa ed, aspirano unicamente a trasferirla integra nei loro quadri
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Nos alegramos de que estés bien... muy triste lo que ha pasado en Italia con el terremoto. Saludos.... Mafi

Jan Vermeer

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Gracias Mafi! es un placer tu cercanía. Nino

martedì 14 aprile 2009

(13/04/09 ore 23.14) - Una nuova scossa di terremoto

Caravaggio

Una nuova forte scossa di terremoto (magnitudo 4.9 sulla scala Richter) è stata avvertita all'Aquila e in Abruzzo alle 23,14 di lunedì. Le località più vicine all'epicentro sono Capitignano, Campotosto, Pizzoli e Barrete. La scossa è stata avvertita distintamente anche in Umbria, Marche e Lazio (fino a Roma).

Buona Pasqua !

L’inverno è alle spalle. Di neve quest’anno ne è caduta assai sulle nostre montagne. Ma è così che l’inverno deve essere. Non quei giorni calducci e strani, quella fuliggine persistente anche quando non si vedono nuvole in cielo, indizi di un ambiente malato. No,… freddo pungente, con i passi che scricchiolano come su un velluto gelato, vapore ad ogni parola. Così deve essere l’inverno.
Ora è primavera e presto sarà estate, calda,
E’ la vita che riprende, è il nuovo orizzonte che intravvedo davanti.. la sensazione di sentire vicine le persone care, gli amici anche lontani. È la vita che riprende.L’agenda torna a riempirsi. Domani, dopodomani… c’è molto da fare.
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Di neve ne è caduta assai sulle nostre montagne… ed ora è Pasqua. La vita riprende nella speranza e così deve essere nonostante i lutti, la devastazione, l’incertezza del futuro per tanti nostri connazionali
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Buona Pasqua, quindi, e sia di vera risurrezione.

venerdì 10 aprile 2009

A proposito del terremoto


Donatello, Crocifisso, Santa Croce, Firenze, 1412-1413
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A proposito del terremoto della Marsica Beatrice, che ringrazio, scrive...
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Quel terremoto ha segnato anche la vita di noi che non lo abbiamo vissuto, ma che ne siamo figli.Conviviamo con la paura che accada di nuovo... conviviamo con l'abitudine alle piccole scosse.E ogni tredici gennaio, quando le campane delle chiese suonano i rintocchi a memoria di quel giorno, continuiamo a sentirci privati.Di cosa? E' difficile a dirsi... dei nostri avi, di tutta una memoria che con essi è andata perduta... E in questi giorni che vedono L'Aquila colpita come la Marsica lo fu allora, non possiamo che avere paura, con loro, per loro.. Non possiamo che sentirci Aquilani anche se siamo Marsicani.Fratelli accomunati dallo stesso destino che ci vuole a condividere le nostre vite con la terra, nel bene e nel male.


Beatrice
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Cèzanne

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Cara Beatrice,

Alle 3.32 di lunedì 6 aprile mi sveglio… la casa trema, un rumore che cresce, che diventa via via più forte. Il solaio ondeggia, scricchiola, i vetri delle finestre tremano … Scendo dal letto ... il pavimento sfugge,....Afferro i vestiti e cerco di raggiungere la porta... non si apre
‘’Il Terremoto ! esclamo .... ancora !”, penso ‘’ è ondulatorio…somiglia alla scossa notturna del 1997 ‘’ ….l’epicentro è lontano, forse ….non è locale’’ .
‘’ Cresce di intensità’’ e devo attendere, sperare e finalmente rallenta . Realizzo il disastro che c'è stato, da qualche parte, come nel 1997.

Richiamo alla mente l'esperienza ( http://giovenaleninosassi.blogspot.com/2008/09/terremoto.html), il racconto di altri eventi.

Alle 3,35 ho pianto.

Questo sisma ricorda uno sciame sismico che ebbe il suo culmine alle ore 18 del 2 febbraio del 1703 quando una scossa di X grado con epicentro a l'Aquila provocò in Abruzzo ben 7694 morti e 1136 feriti. Fino al 25 febbraio, raccontano gli annali, si contarono 160 repliche.
Anche in Umbria arrivò con grande violenza. Nella città in cui vivo non fece nessuna vittima ma furono ingenti i danni.
Alle 18 e 15 di quel giorno , mentre si stava celebrando in Duomo il rito della Candelora, il Vescovo, i canonici, i sacerdoti con indosso i paramenti, scapparono fuori dalla chiesa insieme ai fedeli.
Le repliche durarono alcuni mesi.
Mentre i travi e i puntelli di sostegno messi in febbraio alle abitazioni davano segni di cedimento, un'altra scossa provocò feriti. cadde la chiesa degli Agostiniani. Era il 9 Aprile, lunedì di Pasqua.
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C'è una grande vicinanza tra gli eventi sismici che colpiscono l'Abruzzo e questa mia terra.
Vicinanza culturale, di sentimenti e, del resto, dalla cima del Monte Vettore si vedono il Gran Sasso e i monti della Maiella. La città de l' Aquila e lì, da qualche parte....prima dell'orizzonte.

Nino

lunedì 6 aprile 2009

13 gennaio 1915 - Terremoto di Avezzano


Il 13 gennaio 1915 la Marsica è messa in ginocchio dallo spaventoso Terremoto di Avezzano che provoca nel solo paese natìo dello scrittore IGNAZIO SILONE oltre 3.500 vittime; muoiono sotto le macerie numerosi suoi familiari, tra cui la madre; Secondino riesce a salvarsi con il fratello Romolo, il più piccolo della famiglia. Il dramma personale del non ancora quindicenne Silone lo segnerà per tutta la sua vita e trasparirà anche nella sua produzione letteraria, come ricorda Richard W. B. Lewis«Il ricordo del terremoto erompe dalle sue pagine con lo stesso significato che per Dostoevskij ebbe l'esperienza di scampare all'ultimo minuto dall'esecuzione capitale».
Così scrive al fratello, alcuni mesi dopo il sisma, di ritorno dal seminario di
Chieti (dove studiava) al paese natale distrutto
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....Ahimè! son tornato a Pescina, ho rivisto con le lagrime agli occhi le macerie; sono ripassato tra le misere capanne, coperte alcune da pochi cenci come i primi giorni, dove vive con una indistinzione orribile di sesso, età e condizione la gente povera. Ho rivisto anche la nostra casa dove vidi, con gli occhi esausti di piangere, estrarre la nostra madre, cerea, disfatta. Ora il suo cadavere è seppellito eppure anche là mi pare uscisse una voce. Forse l'ombra di nostra madre ora abita quelle macerie inconscia della nostra sorte pare che ci chiami a stringerci nel suo seno. Ho rivisto il luogo dove tu fortunatamente fosti scavato. Ho rivisto tutto... (Ignazio Silone)
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giovedì 2 aprile 2009

Albatro (A.Merini)

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Io ero un uccello
dal bianco ventre gentile,
qualcuno mi ha tagliato la gola
per riderci sopra
non so.
Io ero un albatro grande
e volteggiavo sui mari.
Qualcuno ha fermato il mio viaggio,
senza nessuna carità di suono.
Ma anche distesa per terra
io canto ora per te
le mie canzoni d'amore.