Alle ore 13.07 di oggi, lunedì 15 settembre 2008, profondità Km 4.7, Magnitudo 2, a circa 14 Km di distanza dalla città, epicentro nel distretto sismico della Valle del Topino c’è stato un evento sismico… un terremoto.
Ho sentito sussultare il pavimento.
Un’attimo …
La mente corre e racconta altri eventi ….
Ho sentito sussultare il pavimento.
Un’attimo …
La mente corre e racconta altri eventi ….
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Terremoto
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Corro veloce dopo un giorno passato ad inseguire piccoli e grandi problemi : c’è stato un terremoto.
Uno sciame sismico iniziato nel mese di dicembre prosegue ma, dicono, si sta esaurendo.
Sarà vero ?
L’epicentro prossimo alla città ha duramente provato le abitazioni del centro storico con crolli di grondaie, cornicioni, pianelle e coppi dai tetti.
Vivo in una zona altamente sismica ma è difficile abituarsi ai rumori della terra; un borbottio che sale, aumenta, scuote dalle fondamenta la casa, i mobili………
Ho visto il PC tremare,la scrivania sobbalzare, un libro che cade, il lampadario che si agita e la porta non si apre.
Per un attimo immagini il peggio.
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Poi tutto passa ed esci in strada, prosegui con le occupazioni perché la vita continua.
Scosse brevi, di intensità modesta - max 4,2 di magnitudo - ma ugualmente paurose, inquietanti. .
La vita prosegue, vai in banca, ritiri un fondo per le emergenze e vai…..
Vorresti andare lontano, dove non cadono i coppi o le pianelle dai tetti, dove i PC non tremano, i libri non cadono e non senti il borbottio che sale dalla terra e invade la stanza.
Uno sciame sismico iniziato nel mese di dicembre prosegue ma, dicono, si sta esaurendo.
Sarà vero ?
L’epicentro prossimo alla città ha duramente provato le abitazioni del centro storico con crolli di grondaie, cornicioni, pianelle e coppi dai tetti.
Vivo in una zona altamente sismica ma è difficile abituarsi ai rumori della terra; un borbottio che sale, aumenta, scuote dalle fondamenta la casa, i mobili………
Ho visto il PC tremare,la scrivania sobbalzare, un libro che cade, il lampadario che si agita e la porta non si apre.
Per un attimo immagini il peggio.
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Poi tutto passa ed esci in strada, prosegui con le occupazioni perché la vita continua.
Scosse brevi, di intensità modesta - max 4,2 di magnitudo - ma ugualmente paurose, inquietanti. .
La vita prosegue, vai in banca, ritiri un fondo per le emergenze e vai…..
Vorresti andare lontano, dove non cadono i coppi o le pianelle dai tetti, dove i PC non tremano, i libri non cadono e non senti il borbottio che sale dalla terra e invade la stanza.
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Un poeta spoletino, il 12 gennaio del 1896, pubblicava una lunga poesia in vernacolo.
Un poeta spoletino, il 12 gennaio del 1896, pubblicava una lunga poesia in vernacolo.
Significative le ultime due strofe:
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Io me ne scappo e subbitu
Io me ne scappo e subbitu
Io me ne vojo annà,
la morte de lu sorce io non la vojo fa
me ne jirrò in America
in Francia o ‘npò più in là:
basta che non ce tèrtica
donche se sta.
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(traduzione: io scappo e subito/io me ne voglio andare7 la morte del topo/ non la voglio far/ Me ne andrò in America7 in Francia o un po’ più in là7 basta che non ci trema7 dove si sta. )
(traduzione: io scappo e subito/io me ne voglio andare7 la morte del topo/ non la voglio far/ Me ne andrò in America7 in Francia o un po’ più in là7 basta che non ci trema7 dove si sta. )
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Una poesia scritta nel 1896 dopo il terremoto del 20 maggio del 1895. Il poeta, saggiamente ci scherza sopra .
Una poesia scritta nel 1896 dopo il terremoto del 20 maggio del 1895. Il poeta, saggiamente ci scherza sopra .
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L’idea di partire assale ma per andare dove ? In Australia, a Sydney, dice Marisa, il sole batte 42 gradi all’ombra . Impossibile immaginare una spiaggia, i sapori dell’oceano, lo spruzzo dell’ acqua che batte lo scoglio e dimenticare il calore torrido che sale dalla terra………
L’idea di partire assale ma per andare dove ? In Australia, a Sydney, dice Marisa, il sole batte 42 gradi all’ombra . Impossibile immaginare una spiaggia, i sapori dell’oceano, lo spruzzo dell’ acqua che batte lo scoglio e dimenticare il calore torrido che sale dalla terra………
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dice Ileana.
Bisogna guardare al futuro. Anche questo sisma è alle spalle, …… è passato.
….. e una data emerge, dolorosa, determinate
Una data che vorresti cancellare ma non puoi; una nota stonata che scompone lo spartito della vita ……(un terremoto) …….. quello che poteva essere e non è stato.
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Bisogna guardare al futuro. Anche questo sisma è alle spalle, …… è passato.
Una data che vorresti cancellare ma non puoi; una nota stonata che scompone lo spartito della vita ……(un terremoto) …….. quello che poteva essere e non è stato.
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Morte del Partigiano Luciano
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Ridevo e saltavo sul letto sorpreso dal via vai dei parenti che attraversavano la stanza diretti nella camera di mio padre.
Passavano in silenzio mentre saltavo sul materasso, i volti in processione, pensosi e muti: gli zii, le zie, i cugini, i nonni.
Della notte, di quella notte ricordo il silenzio ed io che ridevo.
Ridevo e saltavo sul letto sorpreso dal via vai dei parenti che attraversavano la stanza diretti nella camera di mio padre.
Passavano in silenzio mentre saltavo sul materasso, i volti in processione, pensosi e muti: gli zii, le zie, i cugini, i nonni.
Della notte, di quella notte ricordo il silenzio ed io che ridevo.
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Mio padre era morto e non lo sapevo.
Mio padre era morto e non lo sapevo.
Saltavo e ridevo in attesa di mia madre che sempre accorreva preoccupata ad interrompere il gioco.
Quella notte mia madre non venne a dirmi
Quella notte mia madre non venne a dirmi
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La nonna diceva che ero un bambino troppo vivace; che avevo il verme solitario così, quando mi sgridava pensavo al verme che avevo dentro, da qualche parte ma non si vedeva.
La nonna diceva che ero un bambino troppo vivace; che avevo il verme solitario così, quando mi sgridava pensavo al verme che avevo dentro, da qualche parte ma non si vedeva.
Quella notte mia madre non venne a minacciare il verme, a riassettare amorevolmente le coperte e spegnere la luce.
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Da quella notte la poesia scandisce il mio tempo. Racconta, accompagnandoli, i giorni che si susseguono. Racconta della nonna, della casa appena sotto la torre .
Di quello che eravamo, noi, davanti al focolare nelle sere d’inverno; di mia madre e delle nostre migrazioni.
Da quella notte la poesia scandisce il mio tempo. Racconta, accompagnandoli, i giorni che si susseguono. Racconta della nonna, della casa appena sotto la torre .
Di quello che eravamo, noi, davanti al focolare nelle sere d’inverno; di mia madre e delle nostre migrazioni.
Di quello che eravamo, che poteva essere e non è stato Smisi di essere un bambino vivace che saltava ridendo sulle coperte e faceva impazzire la nonna.
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Per chi entra dalla piazzetta dell’erba, all’inizio di via del Trivio c’è un muro; un bastione messo per trattenere la soprastante via Cecili e il Chiostro di San Nicolo.
Per chi entra dalla piazzetta dell’erba, all’inizio di via del Trivio c’è un muro; un bastione messo per trattenere la soprastante via Cecili e il Chiostro di San Nicolo.
Di lì passava mio padre tornando dal lavoro.
Quel muro improvvisamente mi sembro altissimo; una barriera insuperabile come quei giorni e quelli che sarebbero venuti. Volevo superare quel muro e tutti quelli che sarebbero venuti.
Lo avevo promesso; avevo promesso a mia madre:
“Non ti preoccupare mamma, ci sono io a difenderti”
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Non avevo sette anni ... Non avrei più visto mio padre tornare dal lavoro costeggiando il muro di Via del Trivio.
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