lunedì 31 dicembre 2012

Auguri per un felice e sereno 2013

 Klimt, l'albero della vita



CHE IO POSSA AVERE LA FORZA DI CAMBIARE LE COSE CHE POSSO CAMBIARE,

CHE IO POSSA AVERE LA PAZIENZA DI ACCETTARE LE COSE CHE NON POSSO CAMBIARE,

CHE IO POSSA AVERE SOPRATTUTTO L'INTELLIGENZA DI SAPERLE DISTINGUERE.

      Tommaso Moro
.
BUON ANNO A TUTTI

L'Italia piange Rita Levi Montalcini

Foto: Guido Harari 

  ... fino all'ultimo, ai governi italiani, ha continuato a chiedere: "Non cancellate il futuro di tanti giovani ricercatori che coltivano la speranza di lavorare in Italia".

Una grande donna : un esempio di intelligenza, rettitudine e impegno per le nuove generazioni.

Chagall      



L'Italia piange Rita Levi Montalcini


sabato 29 dicembre 2012

JORGE CARRERA ANDRADE - EDIZIONE DELLA SERA


  .
La sera lancia la sua prima edizione di rondini
annunciando la nuova politica del tempo,
la pochezza delle punte di luce,
le navi che galleggiano nel cantiere del cielo,
il magazzino di ombre del ponente,
i tumulti e i disordini del vento,
il cambio di domicilio degli uccelli,
l’orario di apertura delle stelle.
La morte improvvisa delle cose
affogate nella marea della notte,
le deboli grida d’aiuto degli astri
dalla loro prigione di infinito e distanza,
la marcia incessante degli eserciti del sogno
contro l’insurrezione dei fantasmi
e, sul filo delle baionette della luce, l’ordine nuovo
instaurato nel mondo dall’alba.
 .


Chagall

giovedì 27 dicembre 2012

Lucio Anneo Seneca.




Paul Gauguin
.

« A nulla dunque bisogna badare di più che a non seguire come pecore il gregge di chi precede, dirigendoci non dove si deve ma dove si va.
E invero nessuna cosa c’intrica in mali più grandi del fatto che ci regoliamo sulle dicerie, pensando migliori le cose che riscuotono grande consenso, e del fatto che noi gli esempi numerosi li prendiamo per buoni esempi e non secondo ragione ma viviamo per imitazione. »
 .
Lucio Anneo Seneca.
De vita beata, VII libro dei Dialoghi
  .


Paul Gauguin

lunedì 24 dicembre 2012

Il Natale di Giovanni Paolo II


La natività del Caravaggio
.
Signore Gesù,
ti contempliamo
nella povertà di Betlemme,
rendici testimoni del tuo amore,
di quell'amore
che ti ha spinto a spogliarti
della gloria divina,
per venire a nascere
fra gli uomini
e a morire per noi.
.


La Natività del Ghirladaio
.
Infondi in noi il tuo Spirito,
perché la grazia dell'Incarnazione
susciti in ogni credente l'impegno
di una più generosa corrispondenza
alla vita nuova
ricevuta nel Battesimo.


.
La Natività del Correggio
.

Fa' che la luce di questa notte
più splendente del giorno
si proietti sul futuro
e orienti i passi dell'umanità
sulla via della pace.
Tu, Principe della Pace,
tu, Salvatore nato oggi per noi,
cammina con la Chiesa
sulla strada che le si apre dinanzi
nel nuovo millennio.

.
( Giovanni Paolo II)
 .
Edith Stein
  .
Santa Teresa benedetta della Croce – Edith Stein – in una conferenza  sul “Mistero di Natale “, tenuta a Ludwighafen il 31 gennaio 1931 diceva:

Essere una cosa sola con Dio Dove il Bambino divino intenda condurci sulla terra è cosa che non sappiamo e a proposito della quale non dobbiamo fare domande prima del tempo.
Una cosa sola sappiamo, e cioè che a quanti amano il Signore tutte le cose ridondano in bene.
E inoltre che le vie, per le quali il Salvatore conduce, vanno al di là di questa terra.
O scambio mirabile! Il Creatore del genere umano ci conferisce, assumendo un corpo, la sua divinità.
Per quest’opera mirabile il Redentore è infatti venuto nel mondo. Dio è diventato un figlio degli uomini, affinché gli uomini potessero diventare figli di Dio. (…)
Se mettiamo le nostre mani nelle mani del Bambino divino e rispondiamo con un “sì” al suo “Seguimi”, allora siamo suoi e libera è la via, perché la sua vita divina possa riversarsi in noi. Questo è l’inizio della vita divina in noi.
Essa non è ancora la contemplazione beata di Dio nella luce della gloria; è ancora l’oscurità della fede, però non è più di questo mondo ed è già un’esistenza nel regno di Dio.
Il regno di Dio cominciò sulla terra quando la Vergine santissima pronunciò il suo fiat ed ella ne fu la prima serva. E quanti prima e dopo la nascita del Bambino professarono la loro fede in lui con le parole e le azioni – san Giuseppe, santa Elisabetta, suo figlio e tutti coloro che circondavano la mangiatoia – entrarono similmente in esso.
Tale regno sopravvenne in maniera diversa da come ce lo si era immaginato in base ai salmi e ai profeti. I romani rimasero i padroni del paese, e i sommi sacerdoti e gli scribi continuarono a tenere il popolo povero sotto il loro giogo.
Chiunque apparteneva al Signore portava invisibilmente il regno di Dio in sé. Egli non si vide alleggerito dei pesi dell’esistenza terrena, anzi ne vide aggiungere degli altri; ma dentro era sorretto da una forza alata, che rendeva dolce il giogo e leggero il peso.
Così avviene anche oggi per ogni figlio di Dio. La vita divina, che viene accesa nell’anima, è la luce che è venuta nelle tenebre, il miracolo della notte santa.
Chi la porta in sé capisce quando se ne parla. Invece per gli altri tutto quel che possiamo dire al riguardo è solo un balbettio incomprensibile. Tutto il vangelo di Giovanni è un balbettio del genere a proposito della luce eterna, che è amore e vita. Dio in noi e noi in lui, questa è la nostra partecipazione al regno di Dio, che ha nell’incarnazione la sua base (…)“.

domenica 23 dicembre 2012

Buon Natale !

Vincent Van Gogh


(Destinatario sconosciuto)
 .
... deve scusarmi se solo oggi, grato, rispondo alla sua lettera …
Sono stato per tutto il tempo preso da problemi di salute , dalle preoccupazioni e da una spossatezza che viene quando nel cuore manca la gioia.
.
Ora va tutto bene …  i problemi sembrano superati ed io penso a Lei, alle bellissime parole che ho ricevuto, al tanto che queste raccontano, all’aiuto che mi hanno dato, al futuro che resta davanti.
 .
Vorrei ringraziarla con una bella lettera ma scrivere mi pesa e le parole restano chiuse negli angoli della mente e del cuore.
Vorrei raccontare della mia famiglia. E’ composta da quattro persone ed è bellissima ma non posso,realizzo,prendere molto del suo tempo.
.
Che bello sarebbe poterla incontrare !
Ho riflettuto sulla sua proposta che apprezzo ma si scontra con i limiti del  mio carattere
Preferisco la sordina e in attesa di me stesso … il silenzio.
.
Messo davanti a un foglio di carta non scritto provo a disegnare il tanto e il nulla che vivo ma non sempre ci riesco.
Preferisco la riservatezza e non amo raccontarmi oltre i limiti circoscritti dall’amicizia.
 .
Dice Sibilla Aleramo …
.
Ogni poeta è postumo. Per questo gli è difficilissimo vivere. L'opera sua lo detesta, vuole sbarazzarsi di lui, vivere sola, a suo modo. Se egli si pone in primo piano, è abbandonato dalle sue voci.
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Le mie povertà, cioè i miei scritti, non mi riconoscono. Di tanto in tanto c’è qualcuno che li interpreta per poi utilizzarli raccontando quello che non sono
Durante l’estate del 2005, in “Tenera è la notte “, il Comune di Perugia mi ha dedicato una serata a “Palazzo della Penna”.
.
Accettai … andai.
Musica e poesia.
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Stavo tra la gente e nessuno sapeva di me.
Ero uno tra tanti e mi è piaciuto.
Ho ascoltato le parole, rivisto gli anni giovani, gli amori, la solitudine, i luoghi delle mie migrazioni.
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Anni difficili ma bellissimi … anni di lotta in cerca della bellezza che c’è, che poi è tutto ciò che è vero, buono,giusto.
Chissà, mi sono detto, che raccontano le parole alla ragazza in prima fila o alla donna anziana, ben vestita e i capelli composti come usava mia madre.
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Nel 2006 non sono andato.
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Recentemente, alcune mie poesie sono state scelte come guida per gli insegnanti da un'importante organizzazione ... una comunità globale di difensori dei diritti umani che si riconosce nei principi della solidarietà internazionale.

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(è bello sentirsi utili)
.
Le racconterò quel poco che so in una prossima lettera, stasera mi preme lasciare i miei più affettuosi auguri per un  sereno Santo Natale a Lei e ai suoi cari …
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Che la rievocazione della discesa del Figlio di Dio sulla terra sia per tutti noi fonte di gioia e di speranza per ogni giorno della vita.
Felicità, salute e pace. Parole d’amore accendano i giorni … tutti i giorni … 
ad Multos Annos !
.
Giovenale Nino Sassi

giovedì 13 dicembre 2012

Elsa Morante - L'isola di Arturo da Alibi



Klimt

Quella, che tu credevi un piccolo punto della terra,
fu tutto.

E non sarà mai rubato quest'unico tesoro
ai tuoi gelosi occhi dormienti.
Il tuo primo amore non sarà mai violato.

Virginea s'è rinchiusa nella notte
come una zingarella nel suo scialle nero.
Stella sospesa nel cielo boreale
eterna: non la tocca nessuna insidia.

Giovinetti amici, più belli d'Alessandro e d'Eurialo,
per sempre belli, difendono il sonno del mio ragazzo.
L'insegna paurosa non varcherà mai la soglia
di quella isoletta celeste.
E tu non saprai la legge
ch'io, come tanti, imparo,
- e a me ha spezzato il cuore:

fuori dal limbo non v'è eliso.

Elsa Morante
L'isola di Arturo
da Alibi



Klimt

martedì 11 dicembre 2012

Mio padre era un Arameo errante



Quando sarai entrato nella"terra" che il Signore tuo Dio ti darà in eredità e lo possiederai e là ti sarai stabilito,
prenderai le primizie di tutti i frutti del suolo ('adamâ) da te raccolti nel paese ("terra") che il Signore tuo Dio ti darà, le metterai in una cesta e andrai al luogo ("maqôm") che il Signore tuo Dio avrà scelto per stabilirvi il suo nome.
Ti presenterai al sacerdote in carica in quei giorni e gli dirai: Io dichiaro oggi al Signore tuo Dio che sono entrato nel paese ("terra") che il Signore ha giurato ai nostri padri di darci.
Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti all'altare del Signore tuo Dio e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore tuo Dio:



Mio padre era un Arameo errante;
scese in Egitto,
vi stette come un forestiero con poca gente
e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa.
Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù.
Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri,
e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione;
il Signore ci fece uscire dall'Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi,
e ci condusse in questo luogo ("maqôm") e ci diede questo paese ("terra"), dove scorre latte e miele.



Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato.
Le deporrai davanti al Signore tuo Dio e ti prostrerai davanti al Signore tuo Dio; gioirai, con il levita e con il forestiero che sarà in mezzo a te, di tutto il bene che il Signore tuo Dio avrà dato a te e alla tua famiglia




Salmo 90 (91)
Il salmo interpella il pio Israelita, che vive all'ombra della protezione divina, alla corrispondenza a Dio: “Dì al Signore: ‘’Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio, in cui confido”. ….. . e vuole Infondere fiducia nel futuro, sicuramente positivo per chi confida nel Signore .(Deuteronomio 6:14)
E’ la Storia di Israele…che Gustave Dorè ha magistralmente rappresentato con la sua arte


Tu che abiti al riparo dell'Altissimo
e dimori all'ombra dell'Onnipotente,
dì al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio, in cui confido».

Egli ti libererà dal laccio del cacciatore,
dalla peste che distrugge.
Ti coprirà con le sue penne
sotto le sue ali troverai rifugio.
La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza;
non temerai i terrori della notte
né la freccia che vola di giorno,
la peste che vaga nelle tenebre,
lo sterminio che devasta a mezzogiorno.

Mille cadranno al tuo fianco
e diecimila alla tua destra;
ma nulla ti potrà colpire.
Solo che tu guardi, con i tuoi occhi
vedrai il castigo degli empi.
Poiché tuo rifugio è il Signore

e hai fatto dell'Altissimo la tua dimora,
non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutti i tuoi passi.
Sulle loro mani ti porteranno
perché non inciampi nella pietra il tuo piede.
Camminerai su aspidi e vipere,
schiaccerai leoni e draghi.

Lo salverò, perché a me si è affidato;
lo esalterò, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e gli darò risposta;
presso di lui sarò nella sventura,
lo salverò e lo renderò glorioso.
Lo sazierò di lunghi giorni
e gli mostrerò la mia salvezza.

venerdì 7 dicembre 2012

8 dicembre, festa dell'Immacolata



Beato Angelico - Museo del Prado a Madrid a databile alla metà degli anni trenta del Quattrocento.


                               8 dicembre, festa dell'Immacolata
                     Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.

Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo.
L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.   Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
   Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?».

Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra.
Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio.
Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».

Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
E l’angelo si allontanò da lei.

 
Gianbattista Tiepolo Museo Nacional del Prado



Preghiera di San Bernardo

Ricordati
o piissima Vergine Maria
che non si è mai udito che
alcuno abbia fatto ricorso
alla tua intercessione,
implorato il tuo aiuto,
chiesto la tua protezione
e sia stato abbandonato.
Animato da questa fiducia,
anch'io ricorro a te,
o Madre,
Vergine delle Vergini,
a te vengo pentito,
mi prostro davanti a te.
Non respingere,
o Madre del Verbo,
la mia supplica,
ma ascolta benigna
ed esaudiscimi.
Amen.
  
Arcangelo Gabriele. Josè Camaròn Bononat. Sec XVIII, Academia de San Carlos, Valencia


Leonard Cohen | London Live concert |

Titti Ferrando - Io ti sposo ogni giorno



Vermeer

Io ti sposo ogni giorno
quando la tua voce incontra
i miei mattini, nell'alba
che esce dallo stagno e accende
ombre e gracidio di rane.

Un braccio intorno al tempo
e l'altro a trattenerti
e in una vecchia custodia
di violino le parole
che non fermano il tuo passo.

Io so dove non sei
so i tuoi silenzi, e nel buio
che preme sul mio giorno
ti cerco anima e sesso
e tu mi chiami sposa.

Non sono stata mai più bella di così
così disposta a tutto,
anche a svegliarmi.

Vermeer
 

L'ARTE DI CARAVAGGIO e LA MUSICA DI HANDEL

mercoledì 5 dicembre 2012

Cade le neve

Vincent Van Gogh

Stamani
il tetto della notte si è aperto al giorno nevoso
Cade la neve

martedì 4 dicembre 2012

Mario Luzi

Leon Cortes

La notte lava la mente.

Poco dopo si è qui come sai bene,
fila d'anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo, chi quasi in catene.


Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita, figge un punto.
Raramente qualche gabbiano appare.


Mario Luzi

Foto: La notte lava la mente.

Poco dopo si è qui come sai bene,
fila d'anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo, chi quasi in catene.

Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita, figge un punto.
Raramente qualche gabbiano appare.

Mario Luzi
Leon Cortes





domenica 2 dicembre 2012

Etty Hillesum




Una pace futura potrà esser veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in sé stesso – se ogni uomo si sarà liberato dall'odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest'odio e l'avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore se non è chiedere troppo. E' l'unica soluzione possibile. E così potrei continuare per pagine e pagine. Quel pezzetto d'eternità che ci portiamo dentro può esser espresso in una parola come in dieci volumi. Sono una persona felice e lodo questa vita, la lodo proprio, nell'anno del Signore 1942, l'ennesimo anno di guerra. »

 Etty Hillesum



 Nata nel 1914 in Olanda da una famiglia della borghesia intellettuale ebraica, Etty Hillesum muore ad Auschwitz nel novembre del 1943. Ragazza brillante, intensa, con la passione della letteratura e della filosofia, si laurea in giurisprudenza e si iscrive quindi alla facoltà di lingue slave; quando intraprende lo studio della psicologia, divampa la seconda guerra mondiale e con essa la persecuzione del popolo ebraico.

La poesia secondo Paul Celan

Vuillard
.
La poesia, secondo Paul Celan, non è alcun luogo concreto sulla carta geografica dell’immaginario e della mente dell’uomo. Essa è, piuttosto, come un meridiano: una linea ad un tempo verissima e inesistente che indica una direzione attraverso molti territori. Su questa linea a ciascuno è data la possibilità di tracciare il proprio cammino verso quel sapere e quel sentire che appaiono sempre piú lontani da chi è assediato dalla civiltà del rumore e del fatuo, e in essa si perde.
. 
CON ALTERNA CHIAVE
 .
 Con alterna chiave
tu schiudi la casa dove
la neve volteggia delle cose taciute.
A seconda del sangue che ti sprizza
da occhio, bocca ed orecchio
varia la tua chiave.
.
Varia la tua chiave, varia la parola
cui è concesso volteggiare coi fiocchi.
A seconda del vento che via ti spinge
s’aggruma attorno alla parola la neve.
.

sabato 1 dicembre 2012

Etty Hillesum


«Si deve anche essere capaci di
vivere senza libri e senza niente. Esisterà pur
sempre un pezzetto di cielo da poter guardare e
abbastanza spazio dentro di me per congiungere
le mani in una preghiera»

Etty Hillesum

 
.


L'unica cosa che possiamo salvare di questi tempi, e anche l'unica che veramente conti, è un piccolo pezzo di te in noi stessi, mio Dio." Etty Hillesum ...
 .
(Etty Hillesum, ebrea olandese morta il 30 novembre 1943 nel campo di concentramento di Auschwitz...)

venerdì 30 novembre 2012

PAULO COELHO* Sulla Sponda Del Fiume Piedra Mi Sono Seduta e Ho Pianto



Correggio
.



‘’Pregheremo in tende di otto persone’’, ha detto il sacerdote, in spagnolo, in italiano e, quindi, in francese.


Mi sono di nuovo ritrovata disorientata: non riuscivo a capire bene ciò che stava accadendo. Qualcuno mi si è avvicinato e mi ha messo un braccio intorno alle spalle. Lo stesso ha fatto un’altra persona dall’altro lato. Si è così formato un cerchio di otto persone abbracciate. Quindi ci siamo chinati in avanti, fino a che le nostre teste si sono sfiorate.
Avevamo assunto la forma di una tenda. La pioggia adesso scendeva più forte, ma nessuno se ne curava. La posizione aiutava a concentrare tutte le nostre energie e il nostro calore.
‘’Che l’Immacolata Concezione aiuti mio figlio e gli faccia scoprire il suo cammino,’’ ha detto la voce dell’uomo che mi abbracciava sulla destra. ‘’vi chiedo di recitare insieme un’Ave Maria per mio figlio.’’
‘’Amen’’ , hanno risposto tutti. Allora abbiamo recitato l’Ave Maria.
‘’Che l’Immacolata Concezione mi illumini e risvegli in me il dono della guarigione,’’ ha detto la voce di una donna della nostra tenda. ‘’Recitiamo un’Ave Maria’’.
Tutti insieme abbiamo ripetuto ‘’Amen’’ e poi abbiamo pregato. Ciascuno esprimeva una richiesta e tutti partecipavano alla preghiera. Ero sorpresa di me stessa, perché stavo pregando come una bambina e, come una bambina, credevo che quelle grazie sarebbero state concesse.
Per una frazione di secondo, il gruppo è rimasto in silenzio. Ho capito che era arrivato il mio turno di esprimere la richiesta. In qualsiasi altra circostanza, mi sarei vergognata da morire e non sarei riuscita a dir niente. Ma c’era una Presenza che mi infondeva fiducia.
‘’Che l’Immacolata Concezione mi insegni ad amare come Lei, ‘’ ho detto allora. ‘’Che questo amore faccia crescere me e l’uomo al quale è rivolto. Recitiamo un’Ave Maria.’’
Abbiamo pregato insieme e di nuovo quella sensazione di libertà si è diffusa tra di noi.
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Correggio


 Tota pulchra es, María !

E' il sublime cantico che gli angeli santi rivolsero a Maria, quando ella, portando in Grembo il Verbo incarnato, schiacciò la testa al Drago in una battaglia spirituale.
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Tota pulchra es, María ! Tota pulchra es, María ! Et mácula originális non est in te. Et mácula originális non est in te. Tu glória Jerúsalem, tu laetítia Israël, tu honorificéntia pópuli nostri, tu advocáta peccátorum. O María, o María ! Virgo prudentíssima mater clementíssima, ora pro nobis, intercéde pro nobis ad Dóminum Jesum Christum !
.