lunedì 30 aprile 2007

Giovenale Nino Sassi - Nel buio di una notte senza stelle

Nel buio di una notte senza stelle,
la notte del non senso, un vento,
 è una parola, batte l’uscio del niente.

"Apri ! " chiede il vento
e scuote la stanchezza dei giorni,
entra nell’anima e guarda dentro.
 È la pietà che manca
e sento cigolare nei cardini i limiti,
 la fragilità dell’essere e dell’esistenza .
Parole dolci invadono la mente
 ma il vento insiste e scuote,
ora leggero, membra stanche, ormai vinte.

 Guardo l’Immenso nell’inutile difesa.
Che vuoi da me ? chiedo
 ….dammi pace …. Vento
 non vedi ! non reggo il tempo ….. ed è già sera;
un domani che cade addosso sui giorni
che si succedono.
 E scompare !

 Dovrò lasciare per non risorgere ?
Sento il peso insostenibile di scelte
che pensavo leggere e sono qui,
 davanti al mistero della vita,
 in questa notte senza stelle.

Che vuoi da me ?

 Porto la gioia dell’amore donato, vissuto,
e amare è stato come un sogno;
 ricordo dell’innocente bambino
che giocava con le farfalle.

Porto il dolore dei lutti e di me
che lotto per raggiungere i limiti
del tanto che credevo
 per poi scoprire la fragilità e l’inquietudine
 dell’anima che preme
 e cerca la luce.

 Che vuoi da me, infine,
Vento che batti le stanze …..
di più non potevo fare,
 di più non di certo !

 Resta un ultimo traguardo :
 accendere le stelle e tornare ad amare !
Amare i giorni che restano
 come un dono prezioso

 Amare le salite e le discese,
 le tranquille ombrose pianure e ,
nel tempo che resta,
 il volo di una farfalla. (2006)

Giovenale Nino Sassi - Il succedersi degli anni

.

Il succedersi degli anni
ha soffocato la voce interiore;
quella capacità unica di capire e amare.

Ho conosciuto la lotta e ho ceduto
alle lusinghe e alle tentazioni;
alla noia di giorni uguali ma sempre,
dopo ogni caduta, ho cercato la luce.

Ho perso,
ho vinto nel labirinto di passi che si succedono,
ininterrotti
ed ora sono qui
ne sconfitto ne vincitore a reclamare i sogni.
(2006)


martedì 24 aprile 2007

Giovenale Nino Sassi - L’usignolo vola incontro all’inverno


(a Franco Minetti)

La cicala canta, prigioniera della rugiada, una storia fatta di sangue
all’usignolo avvolto d’autunno.
“la notte tessuta con seta di luna, profumata d’estate colorava,
di bianche trasparenze, le pannocchie del grano imbrunite dal sole”.

“lasciami vivere, bambino, questo giorno d’innocenza”

“lucerne d’intermittenza accendevano le ombre mentre giù,
nel guazzo dello stagno una rana aspettava immobile i riflessi dell’argento”

“E’ l’ultimo giorno d’innocenza, questo, poi sarà notte, lotterò per la vita”

“Mia madre mi ha lasciato in eredità il mondo,fili d’erba, ocra, dorato talento.
Ricordo l’estate e i canti d’armonia,colori accesi, il calore della terra”

“Pregerei Iddio ma qui non c’entra, è un altro che giudica, sancisce, condanna
chi cerca soltanto d’essere se stesso”

mia madre disse:
”è tuo l’orizzonte, gli alberi che vedi, i cespugli, i riflessi dell’argento
… ma meglio che scegli una casa e pochi amici, poche cose è meglio,
conosciute e amate che traiettorie infinite sconosciute ed insicure.
Scelsi un filo di grano per il mio canto ma venne un cavaliere e,
armato, dirocco il campo”.

“Ho chinato la testa costretto dalla fame e sto qui che lecco le ferite,
che aspetto che succeda, qualcosa succeda capace di scuotere,
cambiare, il freddo, questo giorno di vento”

“Ricordo l’estate, i canti d’armonia, colori accesi, il calore della terra.
Mia madre è morta tra i covoni del fieno”

Morì, prigioniera della rugiada, l’ultima cicala mentre l’usignolo,
avvolto d’autunno volava incontro all’inverno

Giovenale Nino Sassi - L’usignolo incontra un ruscello




Il giorno raccolto in cristalli di neve, imbottito dal freddo,
rinchiudeva,
nelle tane del bosco, gli animali del regno.

“Che luogo diverso” disse a se stesso.

Alberi a triangolo numerosi e coperti

correvano veloci tra le coste dei monti
mentre giù,
tra i sassi del fondo,

un ruscello filava intirizzito dal freddo.

“mio padre m’ ha lasciato per eredità le valli,
i fondi sassosi e renosi,
gli spazi ristretti ed immensi.

Nasco a nord, nel giorno più freddo
e solo a valle m’allungo ed allargo diventando caldo”

“Provengo dal campo
non per libera scelta e cerco soltanto di vivere meglio”


“Il luogo che cerchi,
quella terra promessa

non esiste nei cerchi di questa esistenza.
Ritorna alla mente un’età lontana

fatta di verde ed alberi nutrienti”


“Indicami un re, una terra

dove nessuno tradisce chi vuole cantare in libertà l’esistenza”


“Il numero degli anni che ho visto passare racconta
che tutto succede diverso e sempre uguale.
L’uomo ha imbrigliato se stesso nell’egoismo

e lotta da sempre cercando il potere”

Disse il ruscello aggiungendo:

“non sperare in quel luogo
ma conquista sudando il diritto al rispetto degli animali del bosco”

L’usignolo volò, allora, oltre il greto
verso un villaggio bianco fatto di ciminiere fumanti
e segnali tra le strade parallele ed uguali.

lunedì 23 aprile 2007

Cantanti napoletani di strada








I simpatici cantanti di strada Anna, Mirko e Moggi, il cane che raccoglie le offerte









giovedì 12 aprile 2007

Giovenale Nino Sassi - EMIGRANTE




Conosco storie
e odori di terre diverse.
Colline verdi
ieri
fresca acqua di fonte.

Vecchia casa ad angolo sul mondo
da te partono
le mie traiettorie
sempre
il giorno dopo il riposo.

venerdì 6 aprile 2007




Tanti auguri di buona Pasqua!
da Giovenale Nino Sassi

Best Wishes for a Happy Easter!

Joyeuses Pâques!

¡Feliz Pascua de Resurrección!


mercoledì 4 aprile 2007

http://www.youtube.com/v/TVD335KYQLo

Appunti




Amo il silenzio… lo cerco con insistenza …
Nel silenzio ascolto il tempo che scorre, gli odori, i sapori, il tanto o il niente lontano dai passi: un refolo di vento…
Amo il silenzio … lo cerco e lui mi trova, memoria dell’Assoluto e del mistero della vita.

domenica 1 aprile 2007

Giovenale Nino Sassi - Ciao Poldo



Stamani gli uccelli muti raccontano il giorno
in un sole d’Islanda passato da nebbie notturne.
Ombre di nubi, di collina in collina
inseguono il vento.
Il soffitto del cielo rompe i valichi
disegnando armonie primaverili
in questo strano inverno.
..
Ciao Poldo, ciao capitano…
lasci molto sul libro di bordo…
un orizzonte lungo…pensieri, idee forti;
genio vissuto e amore per questa nostra città.
Ciao Poldo.
(2007)

Passi



Ogni mattina vado in radio. La stessa strada tutte le mattine e poi scendo
Salgo a piedi e scendo.
Attraverso la piazza, passo davanti al tribunale e raggiungo l’edicola.
Gli stessi passi ogni giorno, ogni mattina…. Fin che dura è così… poi si vedrà….
…. ci saranno altre strade, altre piazze da attraversare. C’è sempre un luogo da raggiungere.
” oggettivamente, la mia vita ...non sta prendendo alcuna piega. E' ferma, immobile...non cambia mai niente....tranne me “
In verità non voglio che cambi… ho questa storia dei lavori di ristrutturazione della casa che rompe la quiete … poi, spero, tutto rientri nella normalità di un andare tranquillo.
Si incontra tanta gente lungo le salite e le discese !
Il tribunale racconta i processi, l’edicola questo tempo inquieto, questa lunga transizione sociale e politica che non passa.
Attraverso la piazza …. Non c’è Poldo, lui è andato … in un giorno d’Islanda passato da nebbie notturne mentre ombre di nubi, di collina in collina inseguivano il vento.