giovedì 26 novembre 2009

Hölderlin, Friedrich - META’ DELLA VITA


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La metà della vita è per l’uomo quello che l’estate è per l’anno…la stagione colma in cui le facoltà fisiche e spirituali raggiungono il culmine dello sviluppo… un punto oltre il quale non c’è più accrescimento e su cui incombe l’ombra della vecchiaia come sulla doviziosa calda estate grava il preannuncio del freddo desolato inverno.

E’ un componimento bellissimo, di rara purezza lirica che fonde paesaggio, sentimento e simbolo in un tumulto unico di grande organicità e con un senso altissimo di poesia.
Stupendo l’inizio (Si curva con pere dorate // e folto di rose selvagge // Il paese nel lago),densa e scabra la seconda parte (Muti e gelidi stanno // i muri), modernissima la suggestiva notazione finale (al vento // Stridono le banderole).
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META’ DELLA VITA

Si curva con pere dorate
e folto di rose selvagge
Il paese nel lago;
e voi cigni beati
ed ebri di baci
tuffate voi il capo
nell’acqua limpida e sacra.
Ma quando viene l’inverno,
dove trovo i fiori e dove
il lume del sole
e l’ombra della terra?
Muti e gelidi stanno
i muri, al vento
Stridono le banderole.
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