![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHWhi6j_5aCG0nn9t0QQVKYwGc3Sw7uWe8FsWuXUeelFvqqDAZV_7Wmeh_qoorUDFCuSN_dzjdcZsUf3UpHBuiOOcTHcpeFojbSpll5W7qZ_DHDuucqINOKCuAeo5adshLGk38mIk_gdY/s400/134975.jpg)
La collina è notturna, nel cielo chiaro.
Vi s’inquadra il tuo capo, che muove appena
e accompagna quel cielo. Sei come una nube
intravista fra i rami. Ti ride negli occhi
la stranezza di un cielo che non è il tuo.
La collina di terra e di foglie chiude
con la massa nera il tuo vivo guardare,
la tua bocca ha la piega di un dolce incavo
tra le coste lontane. Sembri giocare
alla grande collina e al chiarore del cielo:
per piacermi ripeti lo sfondo antico
e lo rendi più puro.
Ma vivi altrove.
Il tuo tenero sangue si è fatto altrove.
Le parole che dici non hanno riscontro
con la scabra tristezza di questo cielo.
Tu non sei che una nube dolcissima, bianca
impigliata una notte fra i rami antichi.
Nessun commento:
Posta un commento