James Joyce (1882-1941), scrittore irlandese, dopo Gente di Dublino (1914) e Dedalus (1916), pubblica nel 1922 il suo capolavoro, Ulisse, che rivoluziona la forma del romanzo. Finora le coordinate spazio-temporali contenevano l'esperienza psichica del personaggio, ma con Joyce, il flusso di sensazioni, sentimenti, ricordi, il cosiddetto flusso di coscienza, travalicando le consuete strutture sintattiche, arriva a toccare il fondo oscuro e finora inconfessato dell'animo umano. L'opera di Joyce avrà ripercussioni su tutta la letteratura del Novecento.
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