Guido Reni |
Il quadro fu dipinto e donato dall'artista al suo patrono, il Marchese Facchenetti. Il soggetto, detto anche in antico "Lotta di putti plebei contro putti nobili" assume una particolare importanza iconologica.
Il Facchenetti era ambasciatore bolognese a Roma e l'episodio si riferisce ai contrasti sorti tra Reni e il cardinale Giovan Battista Pamphilj all'epoca della venuta dell'artista nell'Urbe nel 1627, momento in cui si colloca probabilmente il dipinto di Reni nella Galleria Doria.
È un momento critico per Guido, al centro delle tensioni tra le famiglie Barberini e Pamphilj, ma che allo stesso tempo prelude all'assoluto trionfo del suo talento pittorico.
Reni infatti inizierà ad incarnare il mito vivente dell'artista, suscitando lodi incondizionate dai suoi contemporanei.
Il Malvasia, alle bizzarrie e agli snobismi di Reni nei confronti di pontefici, cardinali e potenti commentava: "tutto si condona alla sua gran virtù, trovandosi un sol Guido al mondo".
Fonte :Galleria Doria Pamphilj
Ho scelto questo dipinto di Guido Reni , la “Lotta di putti plebei contro putti nobili”, perché richiama lo scontro sociale tra i ricchi e i poveri … metafora di quello che avviene nel nostro tempo.
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