sabato 2 gennaio 2021

31 dicembre 2020

 


Cerco di coprire le voci del silenzio per andare oltre la zolla di mondo in cui mi muovo. E’ fatta di persone che hanno studiato ma non ci sono narratori, intellettuali ma cose così.

Un mondaccio, direbbe qualcuno, per molti versi ma alla fine è lì che pascolano le idee.
Vivevo (e vivo) in questo angolo di terra che è bello, essenziale, lontano dai fatti che accadono e quando è arrivato l’ospite indesiderato, il virus pandemico la zolla è diventata campo e il campo un orizzonte che guarda lontano.
Il tempo, il mio si era fermato con il terremoto che ha devastato il Centro Italia e la mia zolla, appunto
Che altro deve succedere, mi sono chiesto.
La pandemia ci ha fatto scoprire la fragilità dell’essere,
Ci dice che siamo ospiti di un pianeta unico, azzurro e bianco. Azzurro come i mari che lo ricoprono, bianco come le nuvole che corrono veloci spinte dai venti. Azzurro, verde e marrone come le foreste e le terre che i mari circondano. … un paradiso di vita immerso nell’immensità dell’Universo.
Nulla sarà come prima.
Il virus non rispetta i confini degli Stati e le leggi degli uomini. Non conosce l’importanza del prodotto interno lordo, non sa nulla di impresa, lavoro, consumo …
Mentre i ghiacciai si sciolgono, le stagioni cambiano, i terremoti devastano il virus ci dice che non siamo i padroni del pianeta
Lui, il nemico corre veloce, attacca e si moltiplica, muta per adeguarsi all’ambiente che incontra.
Il 2020, l’anno orribile che sta andando è suo
Quello che sta nascendo, il 2021 tornerà nostro se sapremo mettere ordine e cambiare.
Rispettando la natura rispettiamo noi stessi
Non vado oltre.
gsn
Emanuela Tenuzzo, Fiorella Borin e altri 12
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