Nel 1956, appena dopo la festa dell' Epifania, a Cervia, Toni Comello e Walter Della Monica iniziarono dei trebbi poetici, organizzati in una piazza o in una grande sala: letture espressive miranti a rinnovare il gusto del pubblico per la poesia (italiana) antica e moderna.
.Molti protagonisti della scena culturale italiana hanno riconosciuto il valore enorme di questa iniziativa. Come il poeta Giuseppe Ungaretti, uno dei ‘padri’ di questa avventura:
.“Sento che il Trebbo farà miracoli per riportare gli uomini a non essere più tanto distratti dalla loro voce più profonda. Quel Trebbo che per l’irruenza del cuore di Comello e per la rara sensibilità di Della Monica, fa risuonare nelle piazze d’Italia, e torna a renderla familiare, la voce di mille anni di tradizione poetica italiana. Chi ha assistito ai Trebbi ha visto gli occhi del popolo farsi luminosi, occhi di innamorati. Sono anni che non si sentiva parlare di tanto fervore per la poesia”.
.Anche Salvatore Quasimodo prese parte ad alcuni Trebbi, e così ne ha parlato:
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“Il Trebbo poetico è una raffinatissima riunione popolare, dove Toni Comello e Walter Della Monica continuano la tradizione del canto della poesia sulle piazze. Ho assistito ad alcuni di questi Trebbi, veri Consigli del Popolo”.
“Il Trebbo poetico è una raffinatissima riunione popolare, dove Toni Comello e Walter Della Monica continuano la tradizione del canto della poesia sulle piazze. Ho assistito ad alcuni di questi Trebbi, veri Consigli del Popolo”.
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