Raffaello |
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‘’Pregheremo in tende di otto persone’’, ha detto il sacerdote, in spagnolo, in italiano e, quindi, in francese.
Mi
sono di nuovo ritrovata disorientata: non riuscivo a capire bene ciò
che stava accadendo. Qualcuno mi si è avvicinato e mi ha messo un
braccio intorno alle spalle. Lo stesso ha fatto un’altra persona
dall’altro lato. Si è così formato un cerchio di otto persone
abbracciate. Quindi ci siamo chinati in avanti, fino a che le nostre
teste si sono sfiorate.
Avevamo assunto la forma di una
tenda. La pioggia adesso scendeva più forte, ma nessuno se ne curava. La
posizione aiutava a concentrare tutte le nostre energie e il nostro
calore.
‘’Che l’Immacolata Concezione aiuti mio figlio e
gli faccia scoprire il suo cammino,’’ ha detto la voce dell’uomo che mi
abbracciava sulla destra. ‘’vi chiedo di recitare insieme un’Ave Maria
per mio figlio.’’
‘’Amen’’ , hanno risposto tutti. Allora abbiamo recitato l’Ave Maria.
‘’Che
l’Immacolata Concezione mi illumini e risvegli in me il dono della
guarigione,’’ ha detto la voce di una donna della nostra tenda.
‘’Recitiamo un’Ave Maria’’.
Tutti insieme abbiamo ripetuto
‘’Amen’’ e poi abbiamo pregato. Ciascuno esprimeva una richiesta e
tutti partecipavano alla preghiera. Ero sorpresa di me stessa, perché
stavo pregando come una bambina e, come una bambina, credevo che quelle
grazie sarebbero state concesse.
Per una frazione di
secondo, il gruppo è rimasto in silenzio. Ho capito che era arrivato il
mio turno di esprimere la richiesta. In qualsiasi altra circostanza, mi
sarei vergognata da morire e non sarei riuscita a dir niente. Ma c’era
una Presenza che mi infondeva fiducia.
‘’Che l’Immacolata
Concezione mi insegni ad amare come Lei, ‘’ ho detto allora. ‘’Che
questo amore faccia crescere me e l’uomo al quale è rivolto. Recitiamo
un’Ave Maria.’’
Abbiamo pregato insieme e di nuovo quella sensazione di libertà si è diffusa tra di noi.
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