lunedì 7 aprile 2014

Quinto Orazio Flacco - Odi, II, 16, 25-40


Il cuore allegro, adesso, odia il pensiero
del poi. Sciogli la sofferenza
in un sorriso quieto, perché mai ci è concessa
una beatitudine durevole.

Una morte repentina colpì il luminoso Achille
mentre una vecchiaia eterna sembrava consumare Titone.
Forse in un attimo
avrò quello che a te pare negato...

A me le Parche, che mai ingannano,
hanno dato un po' di campagna
e un sospiro dolce di poesia greca.
E un assoluto distacco dalla pazza folla.


Un'antica descrizione consente di attribuire la misteriosa tela, a lungo ritenuta opera del Sodoma, al pittore senese Marco Bigio.
L'opera raffigura le tre Parche intente a filare il destino degli uomini, accompagnate da una folta schiera di personaggi allegorici. Sulla destra, Cloto, che presiede alla nascita, svolge il filo dal fuso; a sinistra Lachesi tesse il filo diventato rosso a significare l'amore fisico dell'età matura, al quale allude anche la giovane nera con quattro mammelle, simbolo di fecondità.
Atropo, la Parca al centro, recide il filo della vita decretando il momento della morte. Sullo sfondo si scorgono l'albero di Adamo ed Eva, un altro albero secco con un rapace appollaiato, e uno scheletro con la falce, simbolo di vanitas. Il vecchio con la clessidra, allegoria del Tempo, tiene nella piega della veste delle medaglie con nomi di personaggi storici, come quelle a terra, su cui si accapigliano due putti.
I tre diversi metalli - oro, argento e bronzo - alludono al diverso valore dei personaggi: gli uccelli che popolano la scena ripescheranno dal fiume Lete, rappresentato sullo sfondo, solo le monete con i nomi degli uomini meritevoli di fama imperitura, e non quelle con i nomi di chi cadrà nell'oblio. 
 
 Un'antica descrizione consente di attribuire la  tela, a lungo ritenuta opera del Sodoma, al pittore senese Marco Bigio. L'opera raffigura le tre Parche intente a filare il destino degli uomini, accompagnate da una folta schiera di personaggi allegorici. Sulla destra, Cloto, che presiede alla nascita, svolge il filo dal fuso; a sinistra Lachesi tesse il filo diventato rosso a significare l'amore fisico dell'età matura, al quale allude anche la giovane nera con quattro mammelle, simbolo di fecondità. Atropo, la Parca al centro, recide il filo della vita decretando il momento della morte. Sullo sfondo si scorgono l'albero di Adamo ed Eva, un altro albero secco con un rapace appollaiato, e uno scheletro con la falce, simbolo di vanitas. Il vecchio con la clessidra, allegoria del Tempo, tiene nella piega della veste delle medaglie con nomi di personaggi storici, come quelle a terra, su cui si accapigliano due putti. I tre diversi metalli - oro, argento e bronzo - alludono al diverso valore dei personaggi: gli uccelli che popolano la scena ripescheranno dal fiume Lete, rappresentato sullo sfondo, solo le monete con i nomi degli uomini meritevoli di fama imperitura, e non quelle con i nomi di chi cadrà nell'oblio.

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