giovedì 28 aprile 2016

M. Tullio Cicerone, De finibus bonorum et malorum, I, 17, 57



Così come ci confortiamo per l'attesa del bene, in analoga misura dovremmo rallegrarci per il suo ricordo. Solo gli sciocchi si tormentano nella rievocazione del male, mentre i sapienti trovano piacere nel rinnovare le sensazioni gradevoli del bene che hanno ricevuto.
Sta a noi cancellare, con eterna dimenticanza, tutte le avversità e ricordare con piacere e dolcezza solo ciò che ci ha reso felici.

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