San Ponziano viene ritenuto protettore contro i terremoti: un terremoto si ebbe al momento della sua decapitazione, e al santo viene attribuita la seguente profezia ... Spoleto tremerà ma non crollerà ... ancora il 14 gennaio 1703 si ebbe la prima scossa di una serie che avrebbe funestato la zona per venti anni circa, senza fare vittime. ...
La sera del 14 gennaio del 1703, dopo i secondi vespri di S. Ponziano, un terribile terremoto squassò la zona appenninica fino a L'Aquila. A Spoleto e nel suo Comitato si ebbero molti crolli ma non si contò nessuna vittima. Questa singolare coincidenza fu attribuita all'intercessione del santo di cui si celebrava la festa, e, da allora fu invocato in occasione dei terremoti, tant'è che ancora la gente è solita dire "E' passato San Ponziano!" per dire "E' passato il terremoto". Fu composta una preghiera ufficiale di ringraziamento che recita:
"O Santissimo nostro protettore Martire Ponziano, che in virtù del triplicato Credo da Voi proferito nel Vostro morire, ne liberasti ne anni scorsi, nel giorno anniversario gli dei vostri trionfi, da triplicate e spaventose scosse del terremoto: vi preghiamo liberacene ancora nei tempi a venire..."
In segno di ringraziamento, e, per invocarne il patrocinio, fu offerto un artistico reliquiario d'argento ove fu riposta una costola del Santo che era stata portata a Spoleto da Fra Tommaso da Spoleto, che l'aveva ottenuta dal Re di Francia, nel settembre del 1702. Esso veniva portato in processione quando si avvertivano lievi scosse di terremoto. La devozione a San Ponziano ebbe una forte ripresa in tutta la Diocesi; altari dedicati al santo furono edificati in diverse chiese; l'iconografia lo presentava o come cavaliere con la bandinella bianca crociata di rosso o coglieva l'attimo della decapitazione, come nell'altare che fu eretto a Cerreto.
Dopo il terremoto della notte fra il 4 e 5 giugno 1767 fu portata in processione per la Città la reliquia della sacra Testa, e vi intervenne la Magistratura in forma ufficiale; vi presero parte anche tutte le famiglie religiose dimoranti in Città e le confraternite di Spoleto e del contado.
Dopo il terribile terremoto del 20 maggio del 1895, nonostante il forte laicismo dei tempi e i numerosi anticlericali e massoni che ricoprivano le cariche pubbliche, vi fu una imponente processione di ringraziamento con la partecipazione di tutte le Istituzioni presenti in Città.
(Dal sito ufficiale dell'Arcidiocesi di Spoleto - Norcia)
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