Il Talismano di Émile Nelligan
Contro la lotta che si apre al limite dei giorni cattivi
mia madre mi diede un giorno un suo minuscolo ritratto,
un dono al quale ancora oggi rimango fedele
e che porto appeso al collo con un cordoncino di velluto.
“Sopra l'altare del tuo cuore (poichè la morte mi chiama)
Bambino mio, ti proteggerà, mi disse, sempre.
Questo qui allontana gli amori funesti
come un lampione d' oro, guardiano di una cappella”
Ah! riposo tranquilla nella oscurità del feretro!
Questo talismano consacrato dalla mia gioventù in lutto
preserverà tuo figlio dalle braccia della Lussuria.
Ma ho paura di vedere un giorno, sopra il tuo ritratto,
scendere dai tuoi occhi soavi il pianto di una ferita,
Madre io ne morirei pieno di eterno rimpianto.
Nelligan ‹neligã´›, Émile. - Poeta canadese di lingua francese (Montréal 1879 - ivi 1941). Ammiratore di Baudelaire, Verlaine e soprattutto Rimbaud, s'impose giovanissimo tra i maggiori esponenti dell'École de Montréal. Colpito nel 1899 da una grave forma depressiva, finì i suoi giorni in una casa di cura. Nella sua poesia, anteriore alla malattia ma pubblicata nel 1904 dall'amico L. Dantin sotto il titolo Émile Nelligan et son ceuvre, tradusse con grande abilità ritmica la nostalgia dell'infanzia, il gusto del sogno, ma soprattutto il suo rifiuto della realtà.
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